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Sonia Lenzi – Lares Familiares
I Lari delle collezioni del Museo divengono oggetti fotografici tridimensionali che alcune famiglie dei Quartieri Spagnoli, del Rione Sanità, di Forcella e del Mercato inseriscono negli altari devozionali da loro curati. Le antiche statuette in bronzo, così, “tornano al lavoro”, aggiungendo nelle edicole le loro voci alle altre che intercedono per i defunti. Inoltre, in sette piccole edicole, veri e propri larari contemporanei, le due tradizioni vivono l’una accanto all’altra
Comunicato stampa
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LARES FAMILIARES
di Sonia Lenzi
a cura di Marco De Gemmis e Gerry Badger
Nel mondo romano, e quindi anche in area vesuviana, i Lari erano divinità che assicuravano protezione e fortuna alla famiglia di appartenenza e che occupavano un posto d’onore nel cuore della casa all’interno di un’edicola particolare, il lararium.
Il culto a loro tributato e i lararia hanno una forte relazione con certe credenze della Napoli odierna e con le edicole votive presenti nei vecchi quartieri della città.
In questa mostra si annulla la distanza cronologica tra i due fenomeni. I Lari delle collezioni del Museo divengono oggetti fotografici tridimensionali che alcune famiglie dei Quartieri Spagnoli, del Rione Sanità, di Forcella e del Mercato inseriscono negli altari devozionali da loro curati. Le antiche statuette in bronzo, così, “tornano al lavoro”, aggiungendo nelle edicole le loro voci alle altre che intercedono per i defunti. Inoltre, in sette piccole edicole, veri e propri larari contemporanei, le due tradizioni vivono l’una accanto all’altra.
Sonia Lenzi è interessata alle relazioni tra le persone, le epoche e le tradizioni culturali. Il suo lavoro indaga i legami e le interazioni nell’ambiente domestico, ma anche all’interno di quella grande famiglia che è la società. Molti suoi progetti contengono un aspetto “performativo”, una dinamica relazionale.
Terminata la mostra, i lari contemporanei prenderanno posto nelle edicole votive, come promesso ai loro custodi, con la speranza che vi rimangano permanentemente portando la loro bona fortuna direttamente dall’antica Roma.
_______________
Sonia Lenzi vive e lavora tra Bologna e Londra. Di formazione eclettica, la sua pratica artistica, nella quale la fotografia è utilizzata per creare rapporti sociali attraverso segni, forme e gesti, riguarda temi di carattere trasversale, relativi all’identità e alla memoria delle persone e dei luoghi. E’ diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, laureata in Filosofia e in Giurisprudenza all’Università di Bologna e specializzata in Scienze Amministrative. Fa parte del collettivo londinese “Uncertain States”. Suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero e acquisiti in importanti collezioni. Il progetto fotografico Avrei potuto essere io (2015), di commemorazione del XXXV anniversario della strage di Bologna, è stato esposto a Bologna nella Stazione Alta Velocità e Archeologie Familiari (2015), un indagine sulla storia familiare, è stato esposto a Londra.
www.sonialenzi.com
di Sonia Lenzi
a cura di Marco De Gemmis e Gerry Badger
Nel mondo romano, e quindi anche in area vesuviana, i Lari erano divinità che assicuravano protezione e fortuna alla famiglia di appartenenza e che occupavano un posto d’onore nel cuore della casa all’interno di un’edicola particolare, il lararium.
Il culto a loro tributato e i lararia hanno una forte relazione con certe credenze della Napoli odierna e con le edicole votive presenti nei vecchi quartieri della città.
In questa mostra si annulla la distanza cronologica tra i due fenomeni. I Lari delle collezioni del Museo divengono oggetti fotografici tridimensionali che alcune famiglie dei Quartieri Spagnoli, del Rione Sanità, di Forcella e del Mercato inseriscono negli altari devozionali da loro curati. Le antiche statuette in bronzo, così, “tornano al lavoro”, aggiungendo nelle edicole le loro voci alle altre che intercedono per i defunti. Inoltre, in sette piccole edicole, veri e propri larari contemporanei, le due tradizioni vivono l’una accanto all’altra.
Sonia Lenzi è interessata alle relazioni tra le persone, le epoche e le tradizioni culturali. Il suo lavoro indaga i legami e le interazioni nell’ambiente domestico, ma anche all’interno di quella grande famiglia che è la società. Molti suoi progetti contengono un aspetto “performativo”, una dinamica relazionale.
Terminata la mostra, i lari contemporanei prenderanno posto nelle edicole votive, come promesso ai loro custodi, con la speranza che vi rimangano permanentemente portando la loro bona fortuna direttamente dall’antica Roma.
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Sonia Lenzi vive e lavora tra Bologna e Londra. Di formazione eclettica, la sua pratica artistica, nella quale la fotografia è utilizzata per creare rapporti sociali attraverso segni, forme e gesti, riguarda temi di carattere trasversale, relativi all’identità e alla memoria delle persone e dei luoghi. E’ diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, laureata in Filosofia e in Giurisprudenza all’Università di Bologna e specializzata in Scienze Amministrative. Fa parte del collettivo londinese “Uncertain States”. Suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero e acquisiti in importanti collezioni. Il progetto fotografico Avrei potuto essere io (2015), di commemorazione del XXXV anniversario della strage di Bologna, è stato esposto a Bologna nella Stazione Alta Velocità e Archeologie Familiari (2015), un indagine sulla storia familiare, è stato esposto a Londra.
www.sonialenzi.com
06
novembre 2016
Sonia Lenzi – Lares Familiares
Dal 06 novembre all'otto dicembre 2016
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MANN – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica dalle ore 09.00 alle ore 19.30. Chiuso il martedì
Vernissage
6 Novembre 2016, ore 11
Sito web
www.sonialenzi.com
Autore
Curatore