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Importanti Maioliche rinascimentali
Importanti Maioliche rinascimentali a differenza di tutte le vendite riservate all’arte ceramica raccoglie solo opere di notevole prestigio per un periodo ben circoscritto, il Rinascimento italiano.
Comunicato stampa
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Se è vero che in epoca rinascimentale molte erano le botteghe che in Italia creavano opere mirabili, è altrettanto vero che oggi è difficile comporre un catalogo in grado di raccoglierne ancora un elevato numero di oggetti d’arte ceramica importanti, in buono stato di conservazione, ben documentati, assenti dal mercato per diverso tempo e talvolta inediti.
In questo senso resterà nella memoria il record per la maiolica rinascimentale ottenuto nella vendita del 2014 da una Coppa lustrata di Mastro Giorgio del 1526.
Quest’anno Pandolfini propone un importante catalogo monografico dedicato alla maiolica italiana rinascimentale: 45 lotti rigidamente selezionati tra il materiale visto e raccolto a partire da ottobre dell’anno scorso, che andranno a comporre un registro rappresentativo delle più importanti botteghe ceramiche attive in Italia tra Quattrocento e Cinquecento.
Una sezione importante del catalogo di vendita, curato come di consueto da Giulia Anversa e Alberto Vianello, sarà dedicata a un nucleo di opere toscane, databili tra il 1430 e il 1560, realizzate principalmente in area fiorentina e nelle fornaci di Cafaggiolo, Firenze e Montelupo: albarelli, orcioli e piatti ricchi di storia e in parte provenienti da collezioni storicamente importanti.
All’interno di questo ambito spicca un ORCIOLO di Montelupo del 1480-90 (stima 18.000-25.000 euro). Decorato in policromia con il motivo “a penna di pavone”, l’orciolo presenta sul fronte all’interno di una riserva circolare uno scudo araldico del tipo “a testa di cavallo” con l’emblema dei Ridolfi di Piazza di Firenze.
Non ci si può esimere dal menzionare anche uno splendido BOCCALE a zafferà blu e verde di area fiorentina, DUE RINFRESCATOI sempre a zaffera blu e verde; e un ALBARELLO con decoro moresco che costituisce un unico esempio di lustro dorato probabilmente creato in antico in sostituzione di un opera spagnola.
Molto ben rappresentato anche quest’anno il decoro istoriato rinascimentale, con eccellenze nelle maioliche di Deruta, Castelli e Faenza, che vede tra i pezzi più importanti una COPPA faentina in maiolica decorata in policromia con la scena “Il figlio di Fabio Massimo di fronte ad Annibale” (stima 120.000-180.000 euro). A oggi si conoscono solo quattro piatti recanti questa decorazione ispirata a un affresco di Gerolamo Genga conservato a Palazzo Petrucci a Siena: uno notissimo è quello nella collezione del British Museum, uno formalmente nella collezione Damiron, uno conservato al Museo del Louvre con data 1524 e infine l’opera in asta, oggetto del desiderio di molti collezionisti.
Oltre a qualche lustro proveniente da Gubbio, la parte del leone come al solito spetta ai PIATTI ISTORIATI di Urbino: da Xanto Avelli al Pittore di Zenobia, passando attraverso l’opera dei Fontana, dei Patanazzi e di tanti altri straordinari pittori maiolicari.
Su tutti ricordiamo la riscoperta di un’opera da collezione, transitata sul mercato ai primi del Novecento e poi assente, oggi di grande interesse per i collezionisti più colti e preparati, il PIATTO ISTORIATO con "La sconfitta dei Cananiti", eseguito da Luca Baldi probabilmente a Urbino per il Cardinale Robert di Lenoncourt nel 1550 (stima 40.000-60.000 euro). Il piatto, che sul retro reca la scritta " judas dux jstraelitarum expugnat Chananeos", e sulla tesa uno stemma che lo identifica come parte del servizio del cardinale de Lenoncourt, permette e promuove nuovi importanti studi rivolti a una miglior identificazione delle personalità artistiche che hanno operato nella bottega urbinate durante la prima metà del Cinquecento.
In questo senso resterà nella memoria il record per la maiolica rinascimentale ottenuto nella vendita del 2014 da una Coppa lustrata di Mastro Giorgio del 1526.
Quest’anno Pandolfini propone un importante catalogo monografico dedicato alla maiolica italiana rinascimentale: 45 lotti rigidamente selezionati tra il materiale visto e raccolto a partire da ottobre dell’anno scorso, che andranno a comporre un registro rappresentativo delle più importanti botteghe ceramiche attive in Italia tra Quattrocento e Cinquecento.
Una sezione importante del catalogo di vendita, curato come di consueto da Giulia Anversa e Alberto Vianello, sarà dedicata a un nucleo di opere toscane, databili tra il 1430 e il 1560, realizzate principalmente in area fiorentina e nelle fornaci di Cafaggiolo, Firenze e Montelupo: albarelli, orcioli e piatti ricchi di storia e in parte provenienti da collezioni storicamente importanti.
All’interno di questo ambito spicca un ORCIOLO di Montelupo del 1480-90 (stima 18.000-25.000 euro). Decorato in policromia con il motivo “a penna di pavone”, l’orciolo presenta sul fronte all’interno di una riserva circolare uno scudo araldico del tipo “a testa di cavallo” con l’emblema dei Ridolfi di Piazza di Firenze.
Non ci si può esimere dal menzionare anche uno splendido BOCCALE a zafferà blu e verde di area fiorentina, DUE RINFRESCATOI sempre a zaffera blu e verde; e un ALBARELLO con decoro moresco che costituisce un unico esempio di lustro dorato probabilmente creato in antico in sostituzione di un opera spagnola.
Molto ben rappresentato anche quest’anno il decoro istoriato rinascimentale, con eccellenze nelle maioliche di Deruta, Castelli e Faenza, che vede tra i pezzi più importanti una COPPA faentina in maiolica decorata in policromia con la scena “Il figlio di Fabio Massimo di fronte ad Annibale” (stima 120.000-180.000 euro). A oggi si conoscono solo quattro piatti recanti questa decorazione ispirata a un affresco di Gerolamo Genga conservato a Palazzo Petrucci a Siena: uno notissimo è quello nella collezione del British Museum, uno formalmente nella collezione Damiron, uno conservato al Museo del Louvre con data 1524 e infine l’opera in asta, oggetto del desiderio di molti collezionisti.
Oltre a qualche lustro proveniente da Gubbio, la parte del leone come al solito spetta ai PIATTI ISTORIATI di Urbino: da Xanto Avelli al Pittore di Zenobia, passando attraverso l’opera dei Fontana, dei Patanazzi e di tanti altri straordinari pittori maiolicari.
Su tutti ricordiamo la riscoperta di un’opera da collezione, transitata sul mercato ai primi del Novecento e poi assente, oggi di grande interesse per i collezionisti più colti e preparati, il PIATTO ISTORIATO con "La sconfitta dei Cananiti", eseguito da Luca Baldi probabilmente a Urbino per il Cardinale Robert di Lenoncourt nel 1550 (stima 40.000-60.000 euro). Il piatto, che sul retro reca la scritta " judas dux jstraelitarum expugnat Chananeos", e sulla tesa uno stemma che lo identifica come parte del servizio del cardinale de Lenoncourt, permette e promuove nuovi importanti studi rivolti a una miglior identificazione delle personalità artistiche che hanno operato nella bottega urbinate durante la prima metà del Cinquecento.
09
novembre 2016
Importanti Maioliche rinascimentali
09 novembre 2016
arte antica
arti decorative e industriali
asta
arti decorative e industriali
asta
Location
CASA D’ASTE PANDOLFINI
Firenze, Borgo Degli Albizi, 26, (Firenze)
Firenze, Borgo Degli Albizi, 26, (Firenze)
Orario di apertura
esposizione ore 10-19
esposizione 9 novembre ore 10-13
Vernissage
9 Novembre 2016, ore 17.30
Curatore