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Opposti non complementari. Bambini nei concorsi di bellezza statunitensi e nei campi profughi libanesi
Due mondi opposti e lontani dove l’infanzia è negata dalla follia degli adulti.
Due giovani fotografi, due sguardi diversi e originali indagano l’infanzia, Barbara Baiocchi negli USA, guarda a colori le ‘bambine’ nel mondo dei concorsi di bellezza, chiede “questi bambini sono ancora bambini?”. Jean-Jean-Claude Chincheré, guarda in bianco e nero, la vita dei ‘bambini’ siriani nei campi profughi libanesi, “questi bambini possono ancora essere bambini?”.
Comunicato stampa
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La guerra siriana ha ucciso migliaia di bambini e quelli ancora vivi hanno perso tutto e sono stati costretti a fuggire e rifugiarsi nei campi profughi, soprattutto libanesi. Dall’altra parte del mondo, negli USA, sulla passerella di 25.000 concorsi di bellezza, simili a quelli dei cani, genitori ambiziosi presentano i loro figli agghindati e persino dopati come bambolotti kitsch. Due mondi opposti e lontani dove l’infanzia è negata dalla follia degli adulti.
Due giovani fotografi, due sguardi diversi e originali indagano l’infanzia, Barbara Baiocchi negli USA, guarda a colori le ‘bambine’ nel mondo dei concorsi di bellezza, chiede “questi bambini sono ancora bambini?”. Jean-Jean-Claude Chincheré, guarda in bianco e nero, la vita dei ‘bambini’ siriani nei campi profughi libanesi, “questi bambini possono ancora essere bambini?”.
Ed è nello sguardo di tutti questi bambini che il curatore Andrea Balzola vede “un’energia vitale...che oltrepassa le sbarre invisibili che li imprigionano” e seguendo “la stella di consapevolezza” espone il contrasto di questi due mondi ‘opposti’ almeno per la ‘durata’ della mostra. Sguardi che si offrono ancora una volta fiduciosi ai nostri sguardi.
La mostra non è solo un reportage. Grazie all’arte fotografica degli autori, che come scrive il curatore
“… è quella particolare virtù epifanica che consiste nel rivelare est-eticamente il senso e i sentimenti celati nei frammenti di realtà” è testimoniata in questo percorso espositivo, che molto a che fare con la verità, come raramente accade.
Dopo la cura del volume sul teatro disegnato di Dario Fo, Andrea Balzola, propone una tematica che intreccia l’etica con l’estetica attraverso lo sguardo di questi due giovani promesse della fotografia e come sottolinea Maurizia Allisio, Assessore alla cultura del Comune di Torre Pellice, ci spiazza opponendo sguardi adulti in volti di bambini, e pose adulte in corpi di bambini.
Barbara Baiocchi, 1982. Dopo la laurea in Scienze Psicologiche dell’Intervento Clinico, sceglie la Fotografia. Frequenta l’Accademia di Fotografia John Kaverdash, si laurea in Arti Multimediali Interattive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2009 al 2011 collabora con l’agenzia fotogiornalistica Prospekt.
Jean-Claude Chincheré, 1993. Laureato in Nuove tecnologie per l’arte all’Accademia di Belle Arti di Torino. È selezionato da MAGNUM di Parigi con il fotografo Jeròme Sessini, un Workshop con i video artisti Masbedo presso la scuola Holden di Torino, una Masterclass allo IED di Milano con Luca Bigazzi e un Master al Forte di Bard con il fotografo Jean Gaumy. Fotografo del mese della rivista ICON.
Civica Galleria d’arte contemporanea Filippo Scroppo
Due giovani fotografi, due sguardi diversi e originali indagano l’infanzia, Barbara Baiocchi negli USA, guarda a colori le ‘bambine’ nel mondo dei concorsi di bellezza, chiede “questi bambini sono ancora bambini?”. Jean-Jean-Claude Chincheré, guarda in bianco e nero, la vita dei ‘bambini’ siriani nei campi profughi libanesi, “questi bambini possono ancora essere bambini?”.
Ed è nello sguardo di tutti questi bambini che il curatore Andrea Balzola vede “un’energia vitale...che oltrepassa le sbarre invisibili che li imprigionano” e seguendo “la stella di consapevolezza” espone il contrasto di questi due mondi ‘opposti’ almeno per la ‘durata’ della mostra. Sguardi che si offrono ancora una volta fiduciosi ai nostri sguardi.
La mostra non è solo un reportage. Grazie all’arte fotografica degli autori, che come scrive il curatore
“… è quella particolare virtù epifanica che consiste nel rivelare est-eticamente il senso e i sentimenti celati nei frammenti di realtà” è testimoniata in questo percorso espositivo, che molto a che fare con la verità, come raramente accade.
Dopo la cura del volume sul teatro disegnato di Dario Fo, Andrea Balzola, propone una tematica che intreccia l’etica con l’estetica attraverso lo sguardo di questi due giovani promesse della fotografia e come sottolinea Maurizia Allisio, Assessore alla cultura del Comune di Torre Pellice, ci spiazza opponendo sguardi adulti in volti di bambini, e pose adulte in corpi di bambini.
Barbara Baiocchi, 1982. Dopo la laurea in Scienze Psicologiche dell’Intervento Clinico, sceglie la Fotografia. Frequenta l’Accademia di Fotografia John Kaverdash, si laurea in Arti Multimediali Interattive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2009 al 2011 collabora con l’agenzia fotogiornalistica Prospekt.
Jean-Claude Chincheré, 1993. Laureato in Nuove tecnologie per l’arte all’Accademia di Belle Arti di Torino. È selezionato da MAGNUM di Parigi con il fotografo Jeròme Sessini, un Workshop con i video artisti Masbedo presso la scuola Holden di Torino, una Masterclass allo IED di Milano con Luca Bigazzi e un Master al Forte di Bard con il fotografo Jean Gaumy. Fotografo del mese della rivista ICON.
Civica Galleria d’arte contemporanea Filippo Scroppo
22
ottobre 2016
Opposti non complementari. Bambini nei concorsi di bellezza statunitensi e nei campi profughi libanesi
Dal 22 ottobre 2016 al 12 febbraio 2017
fotografia
Location
GALLERIA CIVICA FILIPPO SCROPPO
Torre Pellice, Via R. D'azeglio, 10, (Torino)
Torre Pellice, Via R. D'azeglio, 10, (Torino)
Orario di apertura
martedì, mercoledì, giovedì, domenica 15.30/18.30 – venerdì, sabato 10.30/12.30
Autore
Curatore