Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Felice Nittolo – Ritorno
Nittolo ancora una volta “provoca” una reazione inaspettata facendo “scomparire il mosaico”: le tessere non ci sono più! Hanno lasciato le impronte, le tracce del loro passaggio. L’artista, che ha dedicato oltre quaranta anni alla ricerca e sperimentazione del “nuovo mosaico”, questa volta lavora sulla concettualizzazione dello stesso. Sull’annullamento della tessera musiva, lasciando narrare la memoria e le emozioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo aver coinvolto alcuni luoghi dell'Irpinia, e dopo le aperture delle mostre al Museo di Villa
Amendola e al conservatorio “Cimarosa” il progetto RITORNO di Felice Nittolo giunge all'ultima
tappa presso le sale espositive dell'ex carcere Borbonico di Avellino.
Alle ore 17 di sabato 28 ottobre, con l'intervento del presidente della provincia di Avellino
Domenico Gambacorta e la testimonianza dello storico e critico d'arte Paolo Sacchini (che giunge
ad Avellino appositamente dall'Accademia Santa Giulia di Brescia) si inaugurerà l'ultimo segmento
di un progetto ampio e complesso che l'artista Felice Nittolo ha voluto fortemente si sviluppasse nel
territorio Irpino.
Per chi ha potuto seguire il percorso - partito il 15 maggio - sviluppatosi su sei luoghi simbolo del
territorio, l'appuntamento all'ex Carcere Borbonico sancirà “l'annullamento del mosaico”. Nittolo
ancora una volta “provoca” una reazione inaspettata facendo “scomparire il mosaico”: le tessere
non ci sono più! Hanno lasciato le impronte, le tracce del loro passaggio. L'artista, che ha dedicato
oltre quaranta anni alla ricerca e sperimentazione del “nuovo mosaico”, questa volta lavora sulla
concettualizzazione dello stesso. Sull'annullamento della tessera musiva, lasciando narrare la
memoria e le emozioni.
Nella mostra potremo vedere anche una grande mela verde in mosaico ad omaggiare il territorio di
nascita dell'artista; un grande libro d'artista dove i caratteri sono i materiali e le frasi sono la
composizione e l'assemblaggio degli stessi. La scrittura viene sostituita da colori, emotività e
plasticità tattile per sedurre e affascinare.
Opere concettuali, tridimensionali, leggibili attraverso un dialogo immaginifico.
Questa mostra, insieme a quella del Museo cittadino di Villa Amendola e a quella del Conservatorio
“Cimarosa” costituisce un'occasione unica e storica per la città: poter visionare i più importanti
percorsi di un artista Irpino rispettato e riconosciuto a livello nazionale ed internazionale.
Il progetto RITORNO a cura di Paolo Sacchini e Generoso Picone, ha ottenuto il patrocinio della
Regione Campania, della Provincia e del comune di Avellino, della Diocesi di Avellino, del MIUR,
del conservatorio “Domenico Cimarosa” e del comune di Capriglia Irpina.
Felice Nittolo nasce a Capriglia Irpina il 15 maggio 1950. Dopo la prima formazione in
ceramica all'istituto statale d'arte di Avellino e in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di
Napoli, si trasferisce a Ravenna «per amore del mosaico» e nella città romagnola
apprende i segreti dell’arte musiva dai più importanti interpreti del panorama ravennate del
Novecento; già in questi primi anni, tuttavia, comincia a riflettere sulla possibilità di aprire il
mosaico a contaminazioni eterodosse.
Nel 1984, in occasione del II Convegno Internazionale dell’AIMC (Associazione
Internazionale Mosaicisti Contemporanei) ospitato dall’Università Cattolica di Louvain-la-
Neuve, si impone all’attenzione internazionale con il manifesto L’Aritmismo attraverso il
quale si fa promotore di un deciso rinnovamento del mosaico tradizionalmente inteso
suggerendo ai mosaicisti non solo un atteggiamento pienamente “autoriale” – anziché
semplicemente “di traduzione”, come per lo più avveniva all’epoca – nei confronti del
lavoro in mosaico, ma anche inedite sperimentazioni che nel breve giro di pochi anni lo
conducono a scandagliare tutte le possibilità materiali e ideative dell’arte della tessera.
A partire dal 1989 il crescente apprezzamento internazionale della sua opera gli
consente di esporre assiduamente in Italia e all’estero presso sedi estremamente
prestigiose.
Nel 1992 presenta il manifesto della Nuova Tradizione al III Convegno
Internazionale dell’AIMC (ospitato dall’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo) ed è
presente a Genova alla mostra che commemora il cinquecentenario della scoperta
dell’America. Nel 1996 allestisce la mostra Always mosaic nella sede di Casa Italia ad
Atlanta in occasione della XXVI Olimpiade e nel 1997 – mentre realizza ed espone a
Ravenna e ad Udine lavori musivi che incontrano l’ambito del design, e mentre si dedica
anche alla scenografia (collaborando tra gli altri con Vinicio Capossela) inoltre allestisce le
mostre Byzantium Faventia Venetiae (presso la Urban Glass Contemporary School of
Design di New York), Avellana (nella Chiesa del Carmine di Avellino) e Murarie (nella
Galleria d’Arte Moderna della Repubblica di San Marino).
Mentre indaga sempre più a fondo le potenzialità di interazione del mosaico con
media diversi (con particolare riferimento all’installazione site specific e alla performance)
nel 2000 realizza l’installazione Abellinum nelle catacombe della Chiesa paleocristiana di
Prata di Principato Ultra (Avellino), espone più volte in Inghilterra (Exeter, Chichester,
Sheffield) e negli Stati Uniti (presso la Galleria Faculty dell’Università della California di
San Diego. Nel 2001 rende nuovamente omaggio alla propria terra con la mostra
Centoportemorte, allestita presso la Chiesa del Carmine di Avellino e dedicata alla
tragedia del terremoto dell’Irpinia, mentre negli anni seguenti – pur continuando ad
esporre in varie sedi italiane – allestisce diverse importanti personali all’estero, tra cui la
mostra Il suono del silenzio ospitata dai Musei d’Arte di Kawagoe e Saitama, in Giappone
(2003) e la rassegna Incantamenti allestita presso la Galleria del Museo Internazionale di
Tuzla, in Bosnia Erzegovina (2004).
Negli anni successivi, mentre sperimenta ulteriormente le possibilità del vetro e
della ceramica e mentre realizza anche alcune video-performance affianca all’attività
creativa un profondo lavoro di riscoperta del lavoro dei massimi protagonisti della scuola
musiva ravennate del Novecento, organizzando e curando nel corso degli anni - presso la
sua Galleria niArt ben presto divenuta un punto di riferimento per gli appassionati del
mosaico di tutto il mondo – una lunga serie di esposizioni monografiche retrospettive, a cui
si alternano esposizioni di artisti viventi (spesso “nuovi talenti” del mosaico); continua
inoltre ad esporre assiduamente in Italia, specialmente nelle sue “terre d’elezione”
Ravenna e Avellino oltre che in Francia, Giappone, Stati Uniti, Germania, Austria, Scozia.
In particolare nel 2007, in occasione del lancio mondiale della nuova Fiat 500,
realizza per l’azienda torinese l’opera Ravenna 2007 (una “500” completamente ricoperta
di tessere musive che viene esposta in varie sedi giapponesi), mentre l’anno seguente –
durante il quale diverse sue opere vengono acquisite nelle nuove collezioni musive del
Museo d’Arte di Ravenna – allestisce la suggestiva installazione Acqua e mosaico nella
cripta dell’antica Basilica di San Francesco a Ravenna; nel 2013 espone sull’Isola del
Garda nell’ambito di Meccaniche della Meraviglia, e nel 2014, nell’ambito dei prestigiosi
Rencontres Internationales de Mosaïques di Chartres, è invitato ad allestire la personale
Porziuncola presso la Chapelle de Saint-Eman per la quale realizza anche una grande
installazione omonima, poi esposta anche a Ravenna.
Per molti anni docente di arte del mosaico presso l’Istituto d’Arte divenuto Liceo
Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, ha altresì insegnato presso l’Accademia di Belle Arti
della stessa città ed è stato inoltre docente presso la Pilchuck School di Seattle (USA).
Vive e lavora a Ravenna.
Amendola e al conservatorio “Cimarosa” il progetto RITORNO di Felice Nittolo giunge all'ultima
tappa presso le sale espositive dell'ex carcere Borbonico di Avellino.
Alle ore 17 di sabato 28 ottobre, con l'intervento del presidente della provincia di Avellino
Domenico Gambacorta e la testimonianza dello storico e critico d'arte Paolo Sacchini (che giunge
ad Avellino appositamente dall'Accademia Santa Giulia di Brescia) si inaugurerà l'ultimo segmento
di un progetto ampio e complesso che l'artista Felice Nittolo ha voluto fortemente si sviluppasse nel
territorio Irpino.
Per chi ha potuto seguire il percorso - partito il 15 maggio - sviluppatosi su sei luoghi simbolo del
territorio, l'appuntamento all'ex Carcere Borbonico sancirà “l'annullamento del mosaico”. Nittolo
ancora una volta “provoca” una reazione inaspettata facendo “scomparire il mosaico”: le tessere
non ci sono più! Hanno lasciato le impronte, le tracce del loro passaggio. L'artista, che ha dedicato
oltre quaranta anni alla ricerca e sperimentazione del “nuovo mosaico”, questa volta lavora sulla
concettualizzazione dello stesso. Sull'annullamento della tessera musiva, lasciando narrare la
memoria e le emozioni.
Nella mostra potremo vedere anche una grande mela verde in mosaico ad omaggiare il territorio di
nascita dell'artista; un grande libro d'artista dove i caratteri sono i materiali e le frasi sono la
composizione e l'assemblaggio degli stessi. La scrittura viene sostituita da colori, emotività e
plasticità tattile per sedurre e affascinare.
Opere concettuali, tridimensionali, leggibili attraverso un dialogo immaginifico.
Questa mostra, insieme a quella del Museo cittadino di Villa Amendola e a quella del Conservatorio
“Cimarosa” costituisce un'occasione unica e storica per la città: poter visionare i più importanti
percorsi di un artista Irpino rispettato e riconosciuto a livello nazionale ed internazionale.
Il progetto RITORNO a cura di Paolo Sacchini e Generoso Picone, ha ottenuto il patrocinio della
Regione Campania, della Provincia e del comune di Avellino, della Diocesi di Avellino, del MIUR,
del conservatorio “Domenico Cimarosa” e del comune di Capriglia Irpina.
Felice Nittolo nasce a Capriglia Irpina il 15 maggio 1950. Dopo la prima formazione in
ceramica all'istituto statale d'arte di Avellino e in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di
Napoli, si trasferisce a Ravenna «per amore del mosaico» e nella città romagnola
apprende i segreti dell’arte musiva dai più importanti interpreti del panorama ravennate del
Novecento; già in questi primi anni, tuttavia, comincia a riflettere sulla possibilità di aprire il
mosaico a contaminazioni eterodosse.
Nel 1984, in occasione del II Convegno Internazionale dell’AIMC (Associazione
Internazionale Mosaicisti Contemporanei) ospitato dall’Università Cattolica di Louvain-la-
Neuve, si impone all’attenzione internazionale con il manifesto L’Aritmismo attraverso il
quale si fa promotore di un deciso rinnovamento del mosaico tradizionalmente inteso
suggerendo ai mosaicisti non solo un atteggiamento pienamente “autoriale” – anziché
semplicemente “di traduzione”, come per lo più avveniva all’epoca – nei confronti del
lavoro in mosaico, ma anche inedite sperimentazioni che nel breve giro di pochi anni lo
conducono a scandagliare tutte le possibilità materiali e ideative dell’arte della tessera.
A partire dal 1989 il crescente apprezzamento internazionale della sua opera gli
consente di esporre assiduamente in Italia e all’estero presso sedi estremamente
prestigiose.
Nel 1992 presenta il manifesto della Nuova Tradizione al III Convegno
Internazionale dell’AIMC (ospitato dall’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo) ed è
presente a Genova alla mostra che commemora il cinquecentenario della scoperta
dell’America. Nel 1996 allestisce la mostra Always mosaic nella sede di Casa Italia ad
Atlanta in occasione della XXVI Olimpiade e nel 1997 – mentre realizza ed espone a
Ravenna e ad Udine lavori musivi che incontrano l’ambito del design, e mentre si dedica
anche alla scenografia (collaborando tra gli altri con Vinicio Capossela) inoltre allestisce le
mostre Byzantium Faventia Venetiae (presso la Urban Glass Contemporary School of
Design di New York), Avellana (nella Chiesa del Carmine di Avellino) e Murarie (nella
Galleria d’Arte Moderna della Repubblica di San Marino).
Mentre indaga sempre più a fondo le potenzialità di interazione del mosaico con
media diversi (con particolare riferimento all’installazione site specific e alla performance)
nel 2000 realizza l’installazione Abellinum nelle catacombe della Chiesa paleocristiana di
Prata di Principato Ultra (Avellino), espone più volte in Inghilterra (Exeter, Chichester,
Sheffield) e negli Stati Uniti (presso la Galleria Faculty dell’Università della California di
San Diego. Nel 2001 rende nuovamente omaggio alla propria terra con la mostra
Centoportemorte, allestita presso la Chiesa del Carmine di Avellino e dedicata alla
tragedia del terremoto dell’Irpinia, mentre negli anni seguenti – pur continuando ad
esporre in varie sedi italiane – allestisce diverse importanti personali all’estero, tra cui la
mostra Il suono del silenzio ospitata dai Musei d’Arte di Kawagoe e Saitama, in Giappone
(2003) e la rassegna Incantamenti allestita presso la Galleria del Museo Internazionale di
Tuzla, in Bosnia Erzegovina (2004).
Negli anni successivi, mentre sperimenta ulteriormente le possibilità del vetro e
della ceramica e mentre realizza anche alcune video-performance affianca all’attività
creativa un profondo lavoro di riscoperta del lavoro dei massimi protagonisti della scuola
musiva ravennate del Novecento, organizzando e curando nel corso degli anni - presso la
sua Galleria niArt ben presto divenuta un punto di riferimento per gli appassionati del
mosaico di tutto il mondo – una lunga serie di esposizioni monografiche retrospettive, a cui
si alternano esposizioni di artisti viventi (spesso “nuovi talenti” del mosaico); continua
inoltre ad esporre assiduamente in Italia, specialmente nelle sue “terre d’elezione”
Ravenna e Avellino oltre che in Francia, Giappone, Stati Uniti, Germania, Austria, Scozia.
In particolare nel 2007, in occasione del lancio mondiale della nuova Fiat 500,
realizza per l’azienda torinese l’opera Ravenna 2007 (una “500” completamente ricoperta
di tessere musive che viene esposta in varie sedi giapponesi), mentre l’anno seguente –
durante il quale diverse sue opere vengono acquisite nelle nuove collezioni musive del
Museo d’Arte di Ravenna – allestisce la suggestiva installazione Acqua e mosaico nella
cripta dell’antica Basilica di San Francesco a Ravenna; nel 2013 espone sull’Isola del
Garda nell’ambito di Meccaniche della Meraviglia, e nel 2014, nell’ambito dei prestigiosi
Rencontres Internationales de Mosaïques di Chartres, è invitato ad allestire la personale
Porziuncola presso la Chapelle de Saint-Eman per la quale realizza anche una grande
installazione omonima, poi esposta anche a Ravenna.
Per molti anni docente di arte del mosaico presso l’Istituto d’Arte divenuto Liceo
Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, ha altresì insegnato presso l’Accademia di Belle Arti
della stessa città ed è stato inoltre docente presso la Pilchuck School di Seattle (USA).
Vive e lavora a Ravenna.
28
ottobre 2016
Felice Nittolo – Ritorno
Dal 28 ottobre 2016 al 28 febbraio 2017
arte contemporanea
Location
MUSEO IRPINO – Complesso Monumentale Carcere Borbonico
Avellino, Piazza Alfredo De Marsico, (Avellino)
Avellino, Piazza Alfredo De Marsico, (Avellino)
Vernissage
28 Ottobre 2016, ore 17
Autore
Curatore