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Clara Garesio – Fiorire è il fine
L’esposizione presenta una selezione di oltre sessanta opere in ceramica, esemplari unici e alcuni inediti che testimoniano le fasi del percorso di ricerca e sperimentazione artistica di Clara Garesio
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 22 ottobre, alle ore 17,00, al Museo Duca di Martina, verrà inaugurata la mostra antologica di
Clara Garesio Fiorire è il fine, a cura di Franco Bertoni, con il coordinamento tecnico scientifico di Luisa
Ambrosio e Claudia Borrelli.
L’esposizione presenta una selezione di oltre sessanta opere in ceramica, esemplari unici e alcuni inediti
che testimoniano le fasi del percorso di ricerca e sperimentazione artistica di Clara Garesio, dalla fase
“assolutamente strepitosa” - come l’ha definita Enzo Biffi Gentili - dell’astrattismo lirico e della stilizzazione
figurativa di influenza storico-avanguardista degli anni ’50 e ’60 alle realizzazioni dei decenni successivi, tra
cui le preziose porcellane, sino alle più recenti creazioni e opere ambientali che, come in un percorso
circolare, recuperano tutta la freschezza e l’energia “primaverile” delle opere giovanili, pur nella piena
maturità e padronanza del mestiere della ceramica.
Il fil rouge tra le opere è il tema della fioritura – evocato dal titolo della mostra, che è il verso di una poesia
di Emily Dickinson e rende anche omaggio alla Villa Floridiana – nel significato di apertura al creato,
manifestazione del potenziale ed esplosione creativa che si rinnova nelle ceramiche dell’artista,
conservando la vitalità primigenia.
«Come una volontaria ed erudita isolana - scrive Franco Bertoni in catalogo - allontanatasi per scelta dal
rumore contemporaneo, Clara Garesio non è stata afflitta dall''esercito dei pensieri” sull'arte e si è
concessa il raro privilegio della gioia creativa più libera e pura, quella che si spiega da sé. Le sue ceramiche
sembrano essere state realizzate tutte d'estate, in giorni bellissimi, sereni e dai colori smaglianti. Solo un
innato esprit de finesse ha in qualche modo contenuto un totale abbandono alla infinita casistica di
combinazioni coloristiche e materiche che, per virtù della ceramica, tanto avvicinano polveri e smalti ai
destini umani e alle loro contrarie aspirazioni. In questo buen retiro, ora svelato, è felicemente avvenuto
uno dei miracoli dell'arte: la trasformazione in ceramica di attimi di gratitudine e di omaggio alla bellezza.
[…] Erede ideale della grazia e della libertà immaginativa delle ceramiche Lenci, del culto delle materie di
Anselmo Bucci e del vitalismo mediterraneo della moderna tradizione vietrese, Clara Garesio ha operato
un originale mix in cui trovano felice unione una naturale vocazione all'eleganza e una mai esibita sapienza
tecnica. C'è divertimento nella sua ceramica come ci sono le tecniche più appropriate e la vocazione a una
affabulazione affabile, colloquiale, amichevole. Astrazione e figurazione convivono felicemente. Sui vasi
foggiati a colombino o a lucignolo degli anni sessanta si adagia un immaginario astratto, stemperato dalle
irregolarità delle superfici, che narra di delicati rapporti di linee e di toni; in alcuni vasi in porcellana degli
anni ottanta le forme sembrano quasi composte con soli frammenti di colore; nelle composizioni con i volti
degli anni duemila sono spesse colature ad alludere a personaggi fantasmatici. Esercizi, e lauree, di tecnica
che permettono viaggi di andata e ritorno tra la realtà e l'immaginazione. [...] Senza tempo particolare
sono le forme a volte arcaizzanti ma sempre semplici e mai semplicistiche di Clara Garesio, come gli
sgargianti colori che irrorano tante sue opere. Forme e colori mai costretti entro le maglie di una funzione
simbolica ma lasciati liberi di affermare puramente se stessi al di là di contingenze, ideologizzazioni o
mode» (L’esprit de finesse di Clara Garesio, estratto, 2016).
La mostra rientra in un programma di manifestazioni al Museo Duca di Martina dedicate ai linguaggi
contemporanei e rivolte anche ad implementare le collezioni museali con opere d’arte ceramica del '900.
In occasione della mostra, Clara Garesio donerà un’opera, che sarà acquisita alle collezioni del museo.
Catalogo edito da Editalfa, introduzione di Anna Imponente, testo critico di Franco Bertoni, contributi di
Luisa Ambrosio, Claudia Borelli e Francesca Pirozzi.
Clara Garesio nasce a Torino e qui frequenta la Civica Scuola d’Arte Ceramica. Prosegue gli studi a Faenza
diplomandosi presso l’I.S.A. della Ceramica G. Ballardini. Da allora insegna arte e tiene corsi speciali di
ceramica. Tra gli altri riconoscimenti, nel 1956 vince il 1° Premio al XIV Concorso Nazionale della Ceramica
di Faenza (sez. studenti), nel 2005 il 1o Premio Internazionale Terra di Piemonte (sez. Arte Ceramica), nel
2006 il Premio alla Carriera del Museo Artistico Industriale Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare (SA).
Clara Garesio ha sempre condotto una personale ricerca artistica nel campo della ceramica, producendo
pregevoli pezzi per collezioni private e pubbliche, tra l’altro, Palazzo dell’ONU di Ginevra, sede SEAE dell’UE
a Bruxelles, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (RA), MIAAO di Torino, Museo della Ceramica
di Vietri sul Mare (SA), Museu da Marioneta di Lisbona (Portogallo), Museo della Ceramica di
Castellamonte (TO), Museo d’Arte Ceramica di Ascoli Piceno, Raccolta Internazionale d’Arte Ceramica
Contemporanea di Castelli (TE), Museo della Ceramica di Grottaglie (TA), MISA di Faenza (RA), Museo
Manuel Cargaleiro di Castelo Branco (Portogallo), Museo Città Creativa di Ogliara Salerno, MARCON di
Cerreto Sannita (BN).
Informazioni
Museo Duca di Martina
Via Cimarosa 77 - Napoli
Orario: 8,30-19,00 - martedì chiuso
Biglietto € 4,00
tel. 081 5781776 - pm-cam.martina@beniculturali.it
www.polomusealecampania.beniculturali.it
Ufficio stampa
Simona Golia, Tel. +39 081.2294478; pm-cam.uffstampa@beniculturali.it
Clara Garesio Fiorire è il fine, a cura di Franco Bertoni, con il coordinamento tecnico scientifico di Luisa
Ambrosio e Claudia Borrelli.
L’esposizione presenta una selezione di oltre sessanta opere in ceramica, esemplari unici e alcuni inediti
che testimoniano le fasi del percorso di ricerca e sperimentazione artistica di Clara Garesio, dalla fase
“assolutamente strepitosa” - come l’ha definita Enzo Biffi Gentili - dell’astrattismo lirico e della stilizzazione
figurativa di influenza storico-avanguardista degli anni ’50 e ’60 alle realizzazioni dei decenni successivi, tra
cui le preziose porcellane, sino alle più recenti creazioni e opere ambientali che, come in un percorso
circolare, recuperano tutta la freschezza e l’energia “primaverile” delle opere giovanili, pur nella piena
maturità e padronanza del mestiere della ceramica.
Il fil rouge tra le opere è il tema della fioritura – evocato dal titolo della mostra, che è il verso di una poesia
di Emily Dickinson e rende anche omaggio alla Villa Floridiana – nel significato di apertura al creato,
manifestazione del potenziale ed esplosione creativa che si rinnova nelle ceramiche dell’artista,
conservando la vitalità primigenia.
«Come una volontaria ed erudita isolana - scrive Franco Bertoni in catalogo - allontanatasi per scelta dal
rumore contemporaneo, Clara Garesio non è stata afflitta dall''esercito dei pensieri” sull'arte e si è
concessa il raro privilegio della gioia creativa più libera e pura, quella che si spiega da sé. Le sue ceramiche
sembrano essere state realizzate tutte d'estate, in giorni bellissimi, sereni e dai colori smaglianti. Solo un
innato esprit de finesse ha in qualche modo contenuto un totale abbandono alla infinita casistica di
combinazioni coloristiche e materiche che, per virtù della ceramica, tanto avvicinano polveri e smalti ai
destini umani e alle loro contrarie aspirazioni. In questo buen retiro, ora svelato, è felicemente avvenuto
uno dei miracoli dell'arte: la trasformazione in ceramica di attimi di gratitudine e di omaggio alla bellezza.
[…] Erede ideale della grazia e della libertà immaginativa delle ceramiche Lenci, del culto delle materie di
Anselmo Bucci e del vitalismo mediterraneo della moderna tradizione vietrese, Clara Garesio ha operato
un originale mix in cui trovano felice unione una naturale vocazione all'eleganza e una mai esibita sapienza
tecnica. C'è divertimento nella sua ceramica come ci sono le tecniche più appropriate e la vocazione a una
affabulazione affabile, colloquiale, amichevole. Astrazione e figurazione convivono felicemente. Sui vasi
foggiati a colombino o a lucignolo degli anni sessanta si adagia un immaginario astratto, stemperato dalle
irregolarità delle superfici, che narra di delicati rapporti di linee e di toni; in alcuni vasi in porcellana degli
anni ottanta le forme sembrano quasi composte con soli frammenti di colore; nelle composizioni con i volti
degli anni duemila sono spesse colature ad alludere a personaggi fantasmatici. Esercizi, e lauree, di tecnica
che permettono viaggi di andata e ritorno tra la realtà e l'immaginazione. [...] Senza tempo particolare
sono le forme a volte arcaizzanti ma sempre semplici e mai semplicistiche di Clara Garesio, come gli
sgargianti colori che irrorano tante sue opere. Forme e colori mai costretti entro le maglie di una funzione
simbolica ma lasciati liberi di affermare puramente se stessi al di là di contingenze, ideologizzazioni o
mode» (L’esprit de finesse di Clara Garesio, estratto, 2016).
La mostra rientra in un programma di manifestazioni al Museo Duca di Martina dedicate ai linguaggi
contemporanei e rivolte anche ad implementare le collezioni museali con opere d’arte ceramica del '900.
In occasione della mostra, Clara Garesio donerà un’opera, che sarà acquisita alle collezioni del museo.
Catalogo edito da Editalfa, introduzione di Anna Imponente, testo critico di Franco Bertoni, contributi di
Luisa Ambrosio, Claudia Borelli e Francesca Pirozzi.
Clara Garesio nasce a Torino e qui frequenta la Civica Scuola d’Arte Ceramica. Prosegue gli studi a Faenza
diplomandosi presso l’I.S.A. della Ceramica G. Ballardini. Da allora insegna arte e tiene corsi speciali di
ceramica. Tra gli altri riconoscimenti, nel 1956 vince il 1° Premio al XIV Concorso Nazionale della Ceramica
di Faenza (sez. studenti), nel 2005 il 1o Premio Internazionale Terra di Piemonte (sez. Arte Ceramica), nel
2006 il Premio alla Carriera del Museo Artistico Industriale Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare (SA).
Clara Garesio ha sempre condotto una personale ricerca artistica nel campo della ceramica, producendo
pregevoli pezzi per collezioni private e pubbliche, tra l’altro, Palazzo dell’ONU di Ginevra, sede SEAE dell’UE
a Bruxelles, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (RA), MIAAO di Torino, Museo della Ceramica
di Vietri sul Mare (SA), Museu da Marioneta di Lisbona (Portogallo), Museo della Ceramica di
Castellamonte (TO), Museo d’Arte Ceramica di Ascoli Piceno, Raccolta Internazionale d’Arte Ceramica
Contemporanea di Castelli (TE), Museo della Ceramica di Grottaglie (TA), MISA di Faenza (RA), Museo
Manuel Cargaleiro di Castelo Branco (Portogallo), Museo Città Creativa di Ogliara Salerno, MARCON di
Cerreto Sannita (BN).
Informazioni
Museo Duca di Martina
Via Cimarosa 77 - Napoli
Orario: 8,30-19,00 - martedì chiuso
Biglietto € 4,00
tel. 081 5781776 - pm-cam.martina@beniculturali.it
www.polomusealecampania.beniculturali.it
Ufficio stampa
Simona Golia, Tel. +39 081.2294478; pm-cam.uffstampa@beniculturali.it
22
ottobre 2016
Clara Garesio – Fiorire è il fine
Dal 22 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MUSEO NAZIONALE DELLA CERAMICA DUCA DI MARTINA – VILLA FLORIDIANA
Napoli, Via Domenico Cimarosa, 77, (Napoli)
Napoli, Via Domenico Cimarosa, 77, (Napoli)
Biglietti
€ 4,00
Orario di apertura
8,30-19,00 - martedì chiuso
Vernissage
22 Ottobre 2016, ore 17
Sito web
www.claragaresio.it
Autore
Curatore