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Tibor Szemenyey-Nagy – Il tocco
Il tocco è l’emozionante e a tratti “mistica” mostra antologica dello scultore ungherese Tibor Szemenyey-Nagy, che si terrà a START – Spazio Culturale (Palazzo Finco), spazio che da febbraio 2016 ospita progetti culturali ed espositivi di rilievo nel contesto della città di Bassano del Grappa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'evento che si inaugurerà sabato 15 ottobre a cura di Enrica Feltracco, Massimiliano Sabbion e Lorenzo Berto, illustra la lunga carriera di Tibor Szemenyey-Nagy attraverso l’esposizione delle sue opere più significative.
Tibor Szemenyey-Nagy nasce nel 1953 nel piccolo comune di Pápateszre dove la sua vocazione artistica prende avvio fin da giovane grazie nello studio pittorico del nonno. Una componente importante della sua formazione è la musica classica, negli anni ‘60 inizia a studiare pianoforte al conservatorio di Nagykanizsa.
Artista di fama internazionale, ha viaggiato in tutta Europa e in Sud America per fare ritorno in Ungheria nel 1990, dove attualmente vive e lavora.
Vincitore del primo premio alla Biennale di scultura slovacca nel 1993, Tibor Szemenyey-Nagy vede esposte le sue opere in istituzioni museali in tutto il mondo, da Amburgo a Budapest, da Rouen a Graz e presso la Fondation Jean Arp di Rolandseck, inoltre nel 2015 la sua opera Porta Celeste è stata esposta all’Expo di Milano 2015 - Aquae Venezia.
Ha partecipato alla grande rassegna “Immagini cosmiche nell’arte del XX secolo” (1983-1984) in molti musei del mondo, dal Musée National d’Art Modern di Parigi a New York, dalla Tate Gallery di Londra al Tel Aviv Museum, accanto a Boccioni, Balla, Moholy-Nagy, Rothko, Mirò, Beuys, Calder, Max Ernst, Kandinsky, Paul Klee, Yves Klein e Rodtschenko, per citarne solo alcuni.
Di seguito alcune riflessioni dei curatori della mostra:
“A me pare che la parola chiave dell’opera di questo artista, che scelse l’esilio e la libertà – un’altra endiadi fondante? – sia equilibrio: non certo nel senso di raggiunta staticità, ma anzi di perenne tensione di una condizione sempre sul punto di rompersi e dissolversi: quel bilanciamento o quella compensazione tra forze contrarie e dirompenti che sceglie la forza e il silenzio.
Un equilibrio che si nutre di una scelta cromatica violentemente «arcaica»: le sue superfici non rivelano la scelta di un «non-colore» primigenio e «in attesa di», ma sembrano portare su di loro la memoria di tutti i colori che il tempo ha trascinato via con sé.”
Enrica Feltracco
“L’arte di Tibor è votata alla ricerca della verità più autentica, utilizzando materiali naturali come i fiori e il ferro senza alcun trattamento né intenti simbolici, o all’indagine allo stesso tempo scientifica e religiosa dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo nelle sue sculture e installazioni più famose. Pilastri della poetica di Tibor sono Dionigi l’Areopagita e Bernardo di Chiaravalle. Il primo poiché punto di giunzione tra la cultura filosofica greca con i suoi affascinanti miti (si pensi a re Mida) e il cristianesimo, il secondo perché ritenuta figura tra le più luminose del Medioevo, avendo fondato innumerevoli conventi e avendo portato avanti la ricerca di verità con la stessa intensità di san Dionigi. Entrambi, infine, per la forza morale e spirituale che ancora oggi emanano, la medesima che possiamo scorgere nella produzione di Tibor, le cui vicende familiari (il regime comunista esiliò lui e i suoi cari per le origini nobiliari della madre) non ne hanno scalfita la tempra.”
Lorenzo Berto
Il sito www.startbassano.it contiene i materiali di approfondimento sulla mostra di Tibor Szemenyey-Nagy.
Tibor Szemenyey-Nagy nasce nel 1953 nel piccolo comune di Pápateszre dove la sua vocazione artistica prende avvio fin da giovane grazie nello studio pittorico del nonno. Una componente importante della sua formazione è la musica classica, negli anni ‘60 inizia a studiare pianoforte al conservatorio di Nagykanizsa.
Artista di fama internazionale, ha viaggiato in tutta Europa e in Sud America per fare ritorno in Ungheria nel 1990, dove attualmente vive e lavora.
Vincitore del primo premio alla Biennale di scultura slovacca nel 1993, Tibor Szemenyey-Nagy vede esposte le sue opere in istituzioni museali in tutto il mondo, da Amburgo a Budapest, da Rouen a Graz e presso la Fondation Jean Arp di Rolandseck, inoltre nel 2015 la sua opera Porta Celeste è stata esposta all’Expo di Milano 2015 - Aquae Venezia.
Ha partecipato alla grande rassegna “Immagini cosmiche nell’arte del XX secolo” (1983-1984) in molti musei del mondo, dal Musée National d’Art Modern di Parigi a New York, dalla Tate Gallery di Londra al Tel Aviv Museum, accanto a Boccioni, Balla, Moholy-Nagy, Rothko, Mirò, Beuys, Calder, Max Ernst, Kandinsky, Paul Klee, Yves Klein e Rodtschenko, per citarne solo alcuni.
Di seguito alcune riflessioni dei curatori della mostra:
“A me pare che la parola chiave dell’opera di questo artista, che scelse l’esilio e la libertà – un’altra endiadi fondante? – sia equilibrio: non certo nel senso di raggiunta staticità, ma anzi di perenne tensione di una condizione sempre sul punto di rompersi e dissolversi: quel bilanciamento o quella compensazione tra forze contrarie e dirompenti che sceglie la forza e il silenzio.
Un equilibrio che si nutre di una scelta cromatica violentemente «arcaica»: le sue superfici non rivelano la scelta di un «non-colore» primigenio e «in attesa di», ma sembrano portare su di loro la memoria di tutti i colori che il tempo ha trascinato via con sé.”
Enrica Feltracco
“L’arte di Tibor è votata alla ricerca della verità più autentica, utilizzando materiali naturali come i fiori e il ferro senza alcun trattamento né intenti simbolici, o all’indagine allo stesso tempo scientifica e religiosa dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo nelle sue sculture e installazioni più famose. Pilastri della poetica di Tibor sono Dionigi l’Areopagita e Bernardo di Chiaravalle. Il primo poiché punto di giunzione tra la cultura filosofica greca con i suoi affascinanti miti (si pensi a re Mida) e il cristianesimo, il secondo perché ritenuta figura tra le più luminose del Medioevo, avendo fondato innumerevoli conventi e avendo portato avanti la ricerca di verità con la stessa intensità di san Dionigi. Entrambi, infine, per la forza morale e spirituale che ancora oggi emanano, la medesima che possiamo scorgere nella produzione di Tibor, le cui vicende familiari (il regime comunista esiliò lui e i suoi cari per le origini nobiliari della madre) non ne hanno scalfita la tempra.”
Lorenzo Berto
Il sito www.startbassano.it contiene i materiali di approfondimento sulla mostra di Tibor Szemenyey-Nagy.
15
ottobre 2016
Tibor Szemenyey-Nagy – Il tocco
Dal 15 ottobre al 20 novembre 2016
arte moderna e contemporanea
Location
SPAZIO CULTURALE START
Bassano Del Grappa, Via Zaccaria Bricito, 32, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Via Zaccaria Bricito, 32, (Vicenza)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 17.00-20.00
sabato e domenica 9.30-13.00 e 16.00-20.00
Vernissage
15 Ottobre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore