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Biomorfismi
Il rapporto Uomo/Natura nell’arte contemporanea italiana indagato attraverso le opere di alcuni ‘navigatori solitari’ come Piero Gilardi, che interverrà all’inaugurazione, e Mattia Moreni, affiancati dallo scultore romagnolo Francesco Bocchini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 8 ottobre 2016, alle ore 17,00 presso la Galleria Comunale d’Arte del Palazzo del Ridotto
di Cesena, si terrà l’inaugurazione della mostra “Biomorfismi” dedicata agli artisti Piero Gilardi, Mattia
Moreni e Francesco Bocchini.
Un evento voluto e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena nell’ambito della
valorizzazione dell’arte contemporanea. Interverranno l’Assessore alla Cultura Christian Castorri, la
curatrice Marisa Zattini alla presenza degli artisti Piero Gilardi e Francesco Bocchini.
L’arte veicola relazioni, scambi e conoscenze. La continuità e la qualità premiano le proposte e gli investimenti.
La mostra “Biomorfismi” pone l’accento sull’eticità e sul rapporto Uomo/Natura, nel concetto più ampio di
“commons art” proseguendo nelle indagini del contemporaneo italiano attraverso le opere di questi interessanti
“navigatori solitari”. Il binomio Uomo-Natura connota fortemente l’opera di questi significativi artisti.
PIERO GILARDI (Torino 1942) sottolinea «nella dimensione fenomenologico-esistenziale, le sue preoccupazioni
per la tecnologizzazione del mondo e la lettura critica della civiltà dei consumi sono tematiche ricorrenti in
tutta la sua creatività a cominciare dai famosi tappeti-natura, opere chemantengono il concetto di lavoro
artistico come atto relazionale in cerca di nuove possibilità estetiche e linguistiche offerte dalla società del
consumo». Nelle opere biomorfiche l’artista persegue l’obiettivo della interattività, multidimensionalità e
polisensorialità. Le minacce agli equilibri naturali, fortemente sentiti e denunciati come pure i disequilibri sociali,
prendono corpo in opere ibridate, installazioni interattive declinate fra “naturale/artificiale” dove la dimensione
ecologista si fonde con una energia “in fibrillazione”. Lo stesso artista - nel recentissimo libro La mia biopolitica
(Prearo editore, Torino 2016), che raccoglie scritti che vanno dal 1963 al 2014 - si interroga sul ruolo culturale
e sociale «della sua frattale soggettività di uomo e di artista».
MATTIA MORENI (Pavia 1920-Brisighella 1999) può essere definito artista dall’urlo barbarico. Nel suo monologo
n.°2, L’assurdo razionale perché necessario, si legge che «la fantasia è una nevrosi chimica di cui non conosciamo
ancora la combinazione». E ancora: «Il perché è la molla del fare; il modo e il come è il linguaggio». Perché
«il linguaggio non è parlare, non è neanche l’estetica; il linguaggio è la nascita di cose, di fenomeni e di significati
diversi, direi quasi incomprensibili anche se decifrabili; e le interpretazioni sono punti di vista geografici». Per
questa mostra sono stati selezionati alcuni paesaggi, cartelli, angurie, alberi provenienti da collezioni romagnole.
Tutti “smisurati feticci” che appartengono ad un ordine sensoriale-intellettuale.
La scelta dello scultore FRANCESCO BOCCHINI (Cesena 1969) mira alla valorizzazione di un nostro artista del
territorio - anche se ben conosciuto a livello europeo - che ben si allinea all’operato dei due grandi mastri italiani
per aver «vissuto in maniera totale e sincera, sotto il segno di un codice poetico e artistico preciso, originale,
assoluto il processo della creazione» (M. Cavallarin). Il suo è un mondo fatto di metafore ferrose e di assemblaggi
complessi che raccontano geografie “ornamentali” di ordinaria quotidianità e memoria. Per questo evento sono
state selezionate alcune composizioni floreali ed alcune sue titpiche “vetrinette”.
Il catalogo (IL V ICOLO editore) documenta tutte le opere in mostra, alcuni testi di Piero Gilardi e Mattia Moreni
oltre ad alcuni significativi contributi di Cesare Zanasi (docente del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-
Alimentari dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna) e Adele Cacciagrano (dottore di ricerca in Studi
Teatrali e Cinematografici dell’Università di Bologna), per una ulteriore riflessione critica.
di Cesena, si terrà l’inaugurazione della mostra “Biomorfismi” dedicata agli artisti Piero Gilardi, Mattia
Moreni e Francesco Bocchini.
Un evento voluto e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena nell’ambito della
valorizzazione dell’arte contemporanea. Interverranno l’Assessore alla Cultura Christian Castorri, la
curatrice Marisa Zattini alla presenza degli artisti Piero Gilardi e Francesco Bocchini.
L’arte veicola relazioni, scambi e conoscenze. La continuità e la qualità premiano le proposte e gli investimenti.
La mostra “Biomorfismi” pone l’accento sull’eticità e sul rapporto Uomo/Natura, nel concetto più ampio di
“commons art” proseguendo nelle indagini del contemporaneo italiano attraverso le opere di questi interessanti
“navigatori solitari”. Il binomio Uomo-Natura connota fortemente l’opera di questi significativi artisti.
PIERO GILARDI (Torino 1942) sottolinea «nella dimensione fenomenologico-esistenziale, le sue preoccupazioni
per la tecnologizzazione del mondo e la lettura critica della civiltà dei consumi sono tematiche ricorrenti in
tutta la sua creatività a cominciare dai famosi tappeti-natura, opere chemantengono il concetto di lavoro
artistico come atto relazionale in cerca di nuove possibilità estetiche e linguistiche offerte dalla società del
consumo». Nelle opere biomorfiche l’artista persegue l’obiettivo della interattività, multidimensionalità e
polisensorialità. Le minacce agli equilibri naturali, fortemente sentiti e denunciati come pure i disequilibri sociali,
prendono corpo in opere ibridate, installazioni interattive declinate fra “naturale/artificiale” dove la dimensione
ecologista si fonde con una energia “in fibrillazione”. Lo stesso artista - nel recentissimo libro La mia biopolitica
(Prearo editore, Torino 2016), che raccoglie scritti che vanno dal 1963 al 2014 - si interroga sul ruolo culturale
e sociale «della sua frattale soggettività di uomo e di artista».
MATTIA MORENI (Pavia 1920-Brisighella 1999) può essere definito artista dall’urlo barbarico. Nel suo monologo
n.°2, L’assurdo razionale perché necessario, si legge che «la fantasia è una nevrosi chimica di cui non conosciamo
ancora la combinazione». E ancora: «Il perché è la molla del fare; il modo e il come è il linguaggio». Perché
«il linguaggio non è parlare, non è neanche l’estetica; il linguaggio è la nascita di cose, di fenomeni e di significati
diversi, direi quasi incomprensibili anche se decifrabili; e le interpretazioni sono punti di vista geografici». Per
questa mostra sono stati selezionati alcuni paesaggi, cartelli, angurie, alberi provenienti da collezioni romagnole.
Tutti “smisurati feticci” che appartengono ad un ordine sensoriale-intellettuale.
La scelta dello scultore FRANCESCO BOCCHINI (Cesena 1969) mira alla valorizzazione di un nostro artista del
territorio - anche se ben conosciuto a livello europeo - che ben si allinea all’operato dei due grandi mastri italiani
per aver «vissuto in maniera totale e sincera, sotto il segno di un codice poetico e artistico preciso, originale,
assoluto il processo della creazione» (M. Cavallarin). Il suo è un mondo fatto di metafore ferrose e di assemblaggi
complessi che raccontano geografie “ornamentali” di ordinaria quotidianità e memoria. Per questo evento sono
state selezionate alcune composizioni floreali ed alcune sue titpiche “vetrinette”.
Il catalogo (IL V ICOLO editore) documenta tutte le opere in mostra, alcuni testi di Piero Gilardi e Mattia Moreni
oltre ad alcuni significativi contributi di Cesare Zanasi (docente del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-
Alimentari dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna) e Adele Cacciagrano (dottore di ricerca in Studi
Teatrali e Cinematografici dell’Università di Bologna), per una ulteriore riflessione critica.
08
ottobre 2016
Biomorfismi
Dall'otto al 15 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE – PALAZZO DEL RIDOTTO
Cesena, Corso Giuseppe Mazzini, 1, (Forlì-cesena)
Cesena, Corso Giuseppe Mazzini, 1, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
15.30 alle 18.30 dal martedì alla domenica
10,30 - 12,30 mercoledì, sabato e domenica
Vernissage
8 Ottobre 2016, ore 17
Autore
Curatore