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PetriPaselli – Chiuso per Malattia
Che cos’è il collezionismo? Attraverso un allestimento site specific, il duo bolognese rappresenta mondi differenti che si avvicinano tra loro, che si scontrano, ma che dialogano, antitetici ma strettamente legati, proprio come le teorie stesse del fenomeno indagato.
Comunicato stampa
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In occasione della giornata del contemporaneo 2016, sabato 15 ottobre alle ore 18:30 Adiacenze inaugura Chiuso per malattia, personale del duo artistico bolognese PetriPaselli.
Attraverso questo nuovo progetto, i PetriPaselli continuano la loro ricerca artistica riguardante il collezionismo, tematica che li contraddistingue da sempre lungo tutto il loro percorso artistico.
Il collezionismo viene analizzato in maniera generale, sia come patologia che come cura di patologie, oltre che come modo di essere e come lato caratteriale umano. Infatti, dal punto di vista scientifico e filosofico sono diverse le scuole di pensiero che analizzano questo fenomeno e spesso sono discostanti e persino antitetiche tra loro.
I PetriPaselli, in questo caso e come sempre nelle loro ricerche, si addentrano nei meandri della questione in sé e per sé, senza giudizio ma solamente come riproposizione artistica di un dato di fatto e di un modo di vedere il mondo.
Che cos’è il collezionismo dunque? Attraverso un allestimento site specific, il duo bolognese rappresenta mondi differenti che si avvicinano tra loro, che si scontrano, ma che dialogano, antitetici ma strettamente legati, proprio come le teorie stesse del fenomeno indagato.
Nella prima stanza espositiva, ci si trova immersi in un mondo legato al mare e alle sue abitudini. I PetriPaselli riproducono un trabocco, “la grande macchina pescatoria composta da tronchi scortecciati, di assi e gomene, che biancheggiava singolarmente, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano” come scriveva nel 1894 Gabriele D’Annunzio ne “Il trionfo della morte”.
Il trabocco, tipica costruzione soprattutto del mare Adriatico, è l’oasi dei pescatori, la loro isola del tesoro, l’isola felice in cui rifugiarsi e lavorare, qualcosa che non è né terraferma, né isola a sé stante. Pescando dal loro immaginario che attinge dalle fiabe alla cultura popolare, dalla memoria collettiva alla loro storia artistica, il trabocco diventa per i PetriPaselli simbolo e rifugio del collezionista. Diventa un’isola che raccoglie modi di collezionare e al tempo stesso un compendio su questa difficile materia. Così come il pescatore pesca per poter vivere, il collezionista accumula per poter sopravvivere.
Nella seconda stanza lo scenario cambia completamente: uno studio di un ricercatore, uno studio chimico, rappresenta il tentativo di dare una spiegazione medico-scientifica al collezionismo. Il tavolo di un medico o di uno scienziato, il suo laboratorio diviene un simulacro del collezionista che lui stesso studia come fenomeno: vetrini, boccette, bottigliette, si susseguono una dopo l’altra, una accanto all’altra in una sorta di sana “compulsione”.
Il procedere ossessivo-compulsivo del collezionista, il suo catalogare rigoroso, il suo raccogliere più materiale possibile di un dato argomento (l’oggetto della collezione), viene messo in confronto con il procedere altrettanto rigoroso e scientifico del ricercatore.
Non si ha qui la pretesa di scoprire che cosa sia il collezionismo, se patologia, cura oppure una modalità di essere o una parte caratteriale umana; “Chiuso per malattia” è un libro aperto sulla storia artistica dei PetriPaselli e sulla loro stessa modalità di fare arte.
Con un testo critico di Elio Grazioli.
Attraverso questo nuovo progetto, i PetriPaselli continuano la loro ricerca artistica riguardante il collezionismo, tematica che li contraddistingue da sempre lungo tutto il loro percorso artistico.
Il collezionismo viene analizzato in maniera generale, sia come patologia che come cura di patologie, oltre che come modo di essere e come lato caratteriale umano. Infatti, dal punto di vista scientifico e filosofico sono diverse le scuole di pensiero che analizzano questo fenomeno e spesso sono discostanti e persino antitetiche tra loro.
I PetriPaselli, in questo caso e come sempre nelle loro ricerche, si addentrano nei meandri della questione in sé e per sé, senza giudizio ma solamente come riproposizione artistica di un dato di fatto e di un modo di vedere il mondo.
Che cos’è il collezionismo dunque? Attraverso un allestimento site specific, il duo bolognese rappresenta mondi differenti che si avvicinano tra loro, che si scontrano, ma che dialogano, antitetici ma strettamente legati, proprio come le teorie stesse del fenomeno indagato.
Nella prima stanza espositiva, ci si trova immersi in un mondo legato al mare e alle sue abitudini. I PetriPaselli riproducono un trabocco, “la grande macchina pescatoria composta da tronchi scortecciati, di assi e gomene, che biancheggiava singolarmente, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano” come scriveva nel 1894 Gabriele D’Annunzio ne “Il trionfo della morte”.
Il trabocco, tipica costruzione soprattutto del mare Adriatico, è l’oasi dei pescatori, la loro isola del tesoro, l’isola felice in cui rifugiarsi e lavorare, qualcosa che non è né terraferma, né isola a sé stante. Pescando dal loro immaginario che attinge dalle fiabe alla cultura popolare, dalla memoria collettiva alla loro storia artistica, il trabocco diventa per i PetriPaselli simbolo e rifugio del collezionista. Diventa un’isola che raccoglie modi di collezionare e al tempo stesso un compendio su questa difficile materia. Così come il pescatore pesca per poter vivere, il collezionista accumula per poter sopravvivere.
Nella seconda stanza lo scenario cambia completamente: uno studio di un ricercatore, uno studio chimico, rappresenta il tentativo di dare una spiegazione medico-scientifica al collezionismo. Il tavolo di un medico o di uno scienziato, il suo laboratorio diviene un simulacro del collezionista che lui stesso studia come fenomeno: vetrini, boccette, bottigliette, si susseguono una dopo l’altra, una accanto all’altra in una sorta di sana “compulsione”.
Il procedere ossessivo-compulsivo del collezionista, il suo catalogare rigoroso, il suo raccogliere più materiale possibile di un dato argomento (l’oggetto della collezione), viene messo in confronto con il procedere altrettanto rigoroso e scientifico del ricercatore.
Non si ha qui la pretesa di scoprire che cosa sia il collezionismo, se patologia, cura oppure una modalità di essere o una parte caratteriale umana; “Chiuso per malattia” è un libro aperto sulla storia artistica dei PetriPaselli e sulla loro stessa modalità di fare arte.
Con un testo critico di Elio Grazioli.
15
ottobre 2016
PetriPaselli – Chiuso per Malattia
Dal 15 ottobre al 19 novembre 2016
arte contemporanea
Location
ADIACENZE
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-13 e 16-20
Vernissage
15 Ottobre 2016, ore 18:30
Autore