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Edith Urban – Tra le righe
Nel mese di ottobre la Galleria Miralli ospita una mostra personale di Edith Urban, artista tedesca che vive e lavora tra Rome e Wiesbaden/Germania.
Comunicato stampa
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Le tele di Edith Urban intrappolano delle immagini che si presentano all’occhio su due registri: quello del motivo ornamentale e quelle del soggetto – oggetto grafico. Per grafica dobbiamo qui intendere il segno, la scrittura che oltre ad evocare imma- gini definisce una cornice atmosferica dove la citazione ingaggia una gara analogica con la pittura. Il detto oraziano ut pictura poësis, nel contesto pittorico di Edith Urban, si risolve in una forma lineare astratta mantenendo da un lato il rapporto
col significato letterario, dall’altro con il fatto pittorico il significante del colore steso a bande, righe e campiture. Sottilmente s’insinua con estrema perizia quale sottotesto pur restando incastrato nel tessuto della pittura, nella copertura di una super- ficie. Queste lettere o appunti graffiati nel colore, si in – scrivono e disegnano una traiettoria mentale oltre l’apparenza ma, al contempo, la designano.
...
Per Edith Urban la citazione sollecita una ricostruzione del testo da cui è stata estrapolata, ossia celebra una rappresentazione in quanto omologa l’atmosfera evocata a un contesto più vasto di cui è parte. Prelevata come frase a se stante questa nota scritta, sebbene indichi nella fonte la sede adatta a una soluzione discorsiva, si propone in pittura come motivo corsivo e adegua il significato alla natura atmosferica del colore. La pittura, per quanto regolata da rigide campiture allineate e sovrapposte, rimane comunque un fatto emotivo, pulsa nei toni e sembra reclamare una luce traslucida oltre i rigidi confini delle partiture a bande. Parimenti la scrittura, che in queste partiture è inscritta, perde la maternità del testo da cui è stata estrapolata per vivere sub specie pictorica come soggetto – oggetto. Sebbene sia evidente la collocazione dello scritto nella spaziatura delle linee colorate, questa collocazione non sembra dettare una pausa figurativa o quanto meno un intervallo pittorico, piuttosto sembra essere un modo diverso di presentare la pittura. L’immagine è immersa in una atmosfera letteraria che è come un ponte tra le soluzioni cromatiche che la precedono e la seguono.
...
Il frammento di Edith Urban è così: un’atmosfera che non puo’ prescindere dalla pittura. La frase, il brandello di testo è, quindi, connesso a una privazione a un taglio, a un prelievo attrae per un attimo l’attenzione fuori dal testo pittorico ma poi lo riporta al contenuto rappresentativo del quadro.
Marcello Carriero
EDITH URBAN, nata in Germania nel 1956, vive e lavora a Roma dal 2003. Particolarmente importante per la sua formazione è stato l’incontro con l’artista viennese Hermann Nitsch del quale è stata allieva presso la Staatliche Hochschule für Bildende Künste Frankfurt (Städel) dal 1995-97. Dal 1974-81 ha studiato filologia tedesca, economia e filosofia presso la Johannes-Guten- berg-Universität Mainz con una borsa di studio della »Hans-Böckler-Stiftung«, conseguendo un master’s degree.
Tra le mostre importanti negli ultimi anni:
2015_cosa credi che vedrei se potessi allontanarmi da me? Mostra-progetto con il compositore Luigi Gregoretti nel Centro Luigi Sarro, Roma_Il mito sepolto, Museo dei Brettii, Cosenza | 2013_io sono un’altra, Galleria La nube di Oort, Roma
e Galleria Vertigo Arte, Cosenza | 2012_second edition, Colonia 210, Spinnerei Leipzig_Maria und Marie, Kunstverein Ger- mersheim | 2010_transformation, Galerie im Landtag Rheinland-Pfalz, Mainz | 2009_denkenfühlensein, Katholische Akademie, Trier_The Silent space between and around Words, Temple Gallery, Roma_insiemi non disgiunti, Galleria La nube di Oort, Roma_al di là delle parole, Galleria Studio Tiepolo38, Roma
col significato letterario, dall’altro con il fatto pittorico il significante del colore steso a bande, righe e campiture. Sottilmente s’insinua con estrema perizia quale sottotesto pur restando incastrato nel tessuto della pittura, nella copertura di una super- ficie. Queste lettere o appunti graffiati nel colore, si in – scrivono e disegnano una traiettoria mentale oltre l’apparenza ma, al contempo, la designano.
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Per Edith Urban la citazione sollecita una ricostruzione del testo da cui è stata estrapolata, ossia celebra una rappresentazione in quanto omologa l’atmosfera evocata a un contesto più vasto di cui è parte. Prelevata come frase a se stante questa nota scritta, sebbene indichi nella fonte la sede adatta a una soluzione discorsiva, si propone in pittura come motivo corsivo e adegua il significato alla natura atmosferica del colore. La pittura, per quanto regolata da rigide campiture allineate e sovrapposte, rimane comunque un fatto emotivo, pulsa nei toni e sembra reclamare una luce traslucida oltre i rigidi confini delle partiture a bande. Parimenti la scrittura, che in queste partiture è inscritta, perde la maternità del testo da cui è stata estrapolata per vivere sub specie pictorica come soggetto – oggetto. Sebbene sia evidente la collocazione dello scritto nella spaziatura delle linee colorate, questa collocazione non sembra dettare una pausa figurativa o quanto meno un intervallo pittorico, piuttosto sembra essere un modo diverso di presentare la pittura. L’immagine è immersa in una atmosfera letteraria che è come un ponte tra le soluzioni cromatiche che la precedono e la seguono.
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Il frammento di Edith Urban è così: un’atmosfera che non puo’ prescindere dalla pittura. La frase, il brandello di testo è, quindi, connesso a una privazione a un taglio, a un prelievo attrae per un attimo l’attenzione fuori dal testo pittorico ma poi lo riporta al contenuto rappresentativo del quadro.
Marcello Carriero
EDITH URBAN, nata in Germania nel 1956, vive e lavora a Roma dal 2003. Particolarmente importante per la sua formazione è stato l’incontro con l’artista viennese Hermann Nitsch del quale è stata allieva presso la Staatliche Hochschule für Bildende Künste Frankfurt (Städel) dal 1995-97. Dal 1974-81 ha studiato filologia tedesca, economia e filosofia presso la Johannes-Guten- berg-Universität Mainz con una borsa di studio della »Hans-Böckler-Stiftung«, conseguendo un master’s degree.
Tra le mostre importanti negli ultimi anni:
2015_cosa credi che vedrei se potessi allontanarmi da me? Mostra-progetto con il compositore Luigi Gregoretti nel Centro Luigi Sarro, Roma_Il mito sepolto, Museo dei Brettii, Cosenza | 2013_io sono un’altra, Galleria La nube di Oort, Roma
e Galleria Vertigo Arte, Cosenza | 2012_second edition, Colonia 210, Spinnerei Leipzig_Maria und Marie, Kunstverein Ger- mersheim | 2010_transformation, Galerie im Landtag Rheinland-Pfalz, Mainz | 2009_denkenfühlensein, Katholische Akademie, Trier_The Silent space between and around Words, Temple Gallery, Roma_insiemi non disgiunti, Galleria La nube di Oort, Roma_al di là delle parole, Galleria Studio Tiepolo38, Roma
16
ottobre 2016
Edith Urban – Tra le righe
Dal 16 ottobre al 04 novembre 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA MIRALLI – PALAZZO CHIGI
Viterbo, Via Chigi, 15, (Viterbo)
Viterbo, Via Chigi, 15, (Viterbo)
Orario di apertura
17-19.30
Vernissage
16 Ottobre 2016, ore 11
Autore
Curatore