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Gaetano e Guido Giuffrè
Guido Giuffrè, oltre che critico e storico dell’arte, è pittore dalla ricerca quasi morandiana:non sono le cose a sorprenderci, ma la luce che vi si posa. Il figlio Gaetano è scultore che instaura un rapporto conflittuale con i soggetti e la materia, e le sue opere non lasciano mai indifferenti.
Comunicato stampa
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Guido Giuffrè è noto al pubblico soprattutto per la sua attività di critico e storico dell'arte, interprete sensibile dell'arte del '900, di cui ha curato anche mostre importanti. Non molti conoscono invece la sua attività di pittore, anche perché lui stesso l'ha tenuta per anni quasi segreta, l'ha coltivata come un diario in cui annotare le sue sensazioni e immaginazioni, preoccupandosi tuttavia di non lasciarle come appunti grezzi e rapidi abbozzi, ma di dare ad esse una forma compiuta, ben consapevole che senza un'elaborazione formale la materia resta opaca e non raggiunge una dignità estetica.
Solo in questi ultimi anni Guido ha deciso di esporre questi lavori, ai quali del resto si sta dedicando ormai totalmente, mantenendo quella discrezione che gli è propria e rivolgendosi più ad una cerchia di amici che al grande pubblico. Guido è un pittore che non dipinge per fare proclami sulla tela, che non aspira, come si vede sempre più spesso tra gli artisti, a lasciare a bocca aperta gli spettatori tirando fuori un coniglio dal cappello, ma a fare scoprire, a chi ha la pazienza di osservare attentamente le sue opere, la poesia del quotidiano, con l'amore e si direbbe l'umiltà dell'artista che sa leggere la poesia delle piccole cose; nella sua ricerca c'è uno spirito quasi morandiano, nel senso che non sono le cose a sorprendere l'osservatore, ma la luce che vi si posa.
Gaetano Giuffrè, che è figlio di Guido, ci trasporta in un mondo lontanissimo da quello del padre: anzitutto perché è uno scultore, che s'impone con altro stile all'attenzione del visitatore. Le opere di Guido bisogna andarle a scoprire, e possono passare anche inosservate ad un pubblico disattento; le opere di Gaetano, appena le vedi ti smuovono qualcosa dentro, e non ti lasciano mai indifferente: potrai esserne attirato o respinto, ma non le dimenticherai facilmente. Sono figure, torsi umani, corpi contorti e compatti nello stesso tempo, modellati con grande maestria da un artista che sa maneggiare come pochi l'argilla, portandola ad una tale finitezza formale da farla sembrare quasi preziosa; ma si intuisce che al fondo di questi lavori c'è qualcosa di drammatico. Gaetano instaura un rapporto conflittuale con i suoi soggetti e la sua materia: è una specie di corpo a corpo dal quale le figure escono spesso stravolte, i visi gonfi e ammaccati come certi autoritratti di Bacon. Nell'equilibrio compositivo tuttavia le tensioni interne di queste figure trovano un loro estatica dignità.
Solo in questi ultimi anni Guido ha deciso di esporre questi lavori, ai quali del resto si sta dedicando ormai totalmente, mantenendo quella discrezione che gli è propria e rivolgendosi più ad una cerchia di amici che al grande pubblico. Guido è un pittore che non dipinge per fare proclami sulla tela, che non aspira, come si vede sempre più spesso tra gli artisti, a lasciare a bocca aperta gli spettatori tirando fuori un coniglio dal cappello, ma a fare scoprire, a chi ha la pazienza di osservare attentamente le sue opere, la poesia del quotidiano, con l'amore e si direbbe l'umiltà dell'artista che sa leggere la poesia delle piccole cose; nella sua ricerca c'è uno spirito quasi morandiano, nel senso che non sono le cose a sorprendere l'osservatore, ma la luce che vi si posa.
Gaetano Giuffrè, che è figlio di Guido, ci trasporta in un mondo lontanissimo da quello del padre: anzitutto perché è uno scultore, che s'impone con altro stile all'attenzione del visitatore. Le opere di Guido bisogna andarle a scoprire, e possono passare anche inosservate ad un pubblico disattento; le opere di Gaetano, appena le vedi ti smuovono qualcosa dentro, e non ti lasciano mai indifferente: potrai esserne attirato o respinto, ma non le dimenticherai facilmente. Sono figure, torsi umani, corpi contorti e compatti nello stesso tempo, modellati con grande maestria da un artista che sa maneggiare come pochi l'argilla, portandola ad una tale finitezza formale da farla sembrare quasi preziosa; ma si intuisce che al fondo di questi lavori c'è qualcosa di drammatico. Gaetano instaura un rapporto conflittuale con i suoi soggetti e la sua materia: è una specie di corpo a corpo dal quale le figure escono spesso stravolte, i visi gonfi e ammaccati come certi autoritratti di Bacon. Nell'equilibrio compositivo tuttavia le tensioni interne di queste figure trovano un loro estatica dignità.
06
ottobre 2016
Gaetano e Guido Giuffrè
Dal 06 ottobre al 05 novembre 2016
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA ANDRE’
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 11 - 12,30 e 16 - 19,30
Vernissage
6 Ottobre 2016, ore 18
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