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Artisti di rilievo nazionale (4° edizione) suggerimenti e proposte per un nuovo collezionismo
Manifestazione, questa dello “Studio C”, che è particolarmente seguita da appassionati e collezionisti perchè ha sempre proposto nomi ed espressioni di alto spessore e qualità che in seguito si sono imposti anche sul mercato.
Comunicato stampa
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Alla galleria d'arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura, alle ore 18, la quarta edizione della rassegna “Artisti di rilievo Nazionale-suggerimenti e proposte per un nuovo collezionismo”.
Iniziata nel 2012 e proseguita poi negli anni successivi, questa manifestazione si è gradualmente imposta all'attenzione della critica più attenta ed esigente, di Enti ed Istutuzioni di prestigio riuscendo ad innestare diversi dei suoi artisti in mostre di rilievo internazionale quali “Triennale di Roma” e “Biennale d’Arte di Venezia”.
Una manifestazione, questa dello “Studio C”, che è particolarmente seguita da appassionati e collezionisti perchè ha sempre proposto nomi ed espressioni di alto spessore e qualità che in seguito si sono imposti anche sul mercato. Questi i nomi degli artisti invitati e le province di provenienza: Ezio Balliano (VC), Nicoletta Barbieri (MN), Pietro Cardone (VA), Franco De Bernardi (LO), Ulisse Gualtieri (CR), Maria Micozzi (MI), Simona Tavassi (SS).
Ezio Balliano (Vercelli): artista di lunga esperienza e dal vasto curriculum critico-espositivo, in questa rassegna presenta tre opere dai colori delicati e leggeri, tersi e puliti, direi quasi spirituali nel loro comporsi e ricomporsi nella diffrazione continua e impalpabile della luce. E la luce è proprio l’elemento fondamentale di ogni sua opera. Una luce che si insinua, lieve e sommessa, in ogni pennellata, in ogni elemento, fino a scomporre soggetti ed oggetti che, attraverso il fantastico processo della rarefazione luminosa, si trasformano in magiche e sorprendenti sintesi geometriche, in forme personalissime e accattivanti di un post-cubismo originalmente re-interpretato e riproposto. Espressione intensa e sentita, quella di Ezio Balliano, e che, senza dubbio, scaturisce e si origina dalla visione diretta e concreta della realtà, ma che poi viene filtrata e modificata dalla sedimentazione emotiva, dalla memoria e dal ricordo fino ad essere trasfigurata e poeticamente risolta.
Nicoletta Barbieri (Mantova): prima si diploma presso l’Istituto d’Arte di Mantova e successivamente frequenta corsi di design a Milano e di fotografia a Venezia. In seguito progetta pure abbigliamento sportivo ma senza mai trascurare la pittura, sua grande passione iniziale. Così, dopo anni e anni di pittura ad olio, inizia ad usare materiali diversi quali smalti e vernici su ferro e plexiglas. Spirito eclettico e naturalmente portata alla ricerca, Nicoletta Barbieri sente il fascino delle Avanguardie Storiche e dell’Astrattismo Geometrico in particolare. Così le sue opere si fanno gradualmente più libere e sintetiche, più luminose ed essenziali fino a raggiungere gli attuali risultati. Nei suoi dipinti colpiscono il gusto della composizione, la straordinaria forza cromatica e la ricerca continua della luce che, come per magia, si insinua tra le tassellature delle sue forme geometriche. Belli e ricercati i costumi dei suoi personaggi che sovente si coprono di bizantine preziosità.
Pietro Cardone (Varese): artista all’apparenza controcorrente Pietro Cardone, eppure moderno e contemporaneo, libero ed autentico. In un momento storico dominato dal digitale, dalla fotografia e dalla video-art, il nostro artista propone un vero e proprio ritorno alla pittura, alla visione naturalistica e alla descrizione della realtà. Così i suoi dipinti ci descrivono magnifici fiori colti nello splendore dei loro colori che diventano un vero e proprio inno alla vita e alla bellezza. Non c’è solo abilità tecnica nelle opere di questo artista, ma anche sentimento ed emozione che si evidenziano soprattutto quando l’artista si sofferma sui particolari, quando il suo occhio sembra diventare il grandangolo di una macchina fotografica e si concentra su un petalo, una foglia, un semplice bocciolo. Allora e solo allora si avverte tutto l’amore di Pietro Cardone verso la natura e la sua straordinaria bellezza. Solo in questo momento si comprende la sua capacità di essere davvero “nuovo” e contemporaneo.
Franco De Bernardi (Lodi): artista fortemente contemporaneo e “innovativo” nelle sue ricerche estetico-formali, Franco De Bernardi è artista di cuore e di pensiero che riesce a coniugare, con abilità e sapienza, passato e presente, tradizione e modernità.
Nei suoi dipinti, frutto sempre di comprovata manualità e di forza intellettuale si leggono echi, passaggi, sfumature e riflessioni che offrono allo spettatore una nuova ed originale visione dell’uomo e della natura. Espressione sempre intensa, sentita e partecipata, capace di andare oltre il puro e semplice “visibile” per cogliere l’essenza più intima e profonda delle cose e dell’animo umano. Pittura tutta giocata sulla luce, sui passaggi graduali e graduati del chiaro-scuro per far vibrare le lontananze, far emergere gli spessori, per rendere al meglio le rarefazioni e le atmosfere dell’attimo che fugge. Innumerevoli e piene di fascino le tecniche adottate dall’artista che ad oggi continua imperterrito il suo viaggio straordinario dentro la materia e i materiali.
Ulisse Gualtieri (Cremona): la sua espressione trae vita e origine dalla realtà e dal mondo concreto sia esso paesaggio e/o natura morta ma, gradualmente, la visione reale e retinica lascia spazio all’interpretazione e alla trasfigurazione, al tumulto interiore e alle più intime e profonde emozioni. Così il colore inizia a farsi morbido e pastoso, libero e fluido lasciando vedere o intravvedere cose e oggetti senza la descrizione minuziosa, togliendo anziché aggiungere, suggerendo piuttosto che raccontare. Non “Impressionismo” o “post-Impressionismo” dunque, ma al contrario una decisa virata verso le Avanguardie Storiche con particolare riguardo all’Espressionismo Lirico ma anche, se si considera la stesura cromatica e la tecnica risolutiva delle sue opere, alla visione “Informale” dell’arte pur senza giungere, in alcun caso, alla negazione totale della forma. Grande attenzione Ulisse Gualtieri dedica poi alla luce. Tutti i suoi dipinti sono caratterizzati e contraddistinti dalla luce che illumina gli sfondi, si posa sugli oggetti, si dipana in ogni direzione aggiungendo leggerezza e poesia ad ogni suo lavoro.
Maria Micozzi (Milano): le opere di Maria Micozzi colpiscono sia l’occhio attento e indagatore dell’esperto che quello meno preparato del semplice visitatore per la loro potenza evocativa, il deciso e coinvolgente impianto scenografico-compositivo, la gamma cromatica elegante e raffinata. Espressione intensa e senza cedimenti, quella della nostra artista, dove la grande tradizione pittorica del nostro Rinascimento si unisce, in modo armonico e naturale, a nuove e non scontate soluzioni tecnico-formali, all’uso di svariati materiali, ad un delicato geometrismo appena accennato e/o suggerito. Così da strutture moderne emergono tracce di figure, sagome umane e particolari anatomici che si muovono su campi e materiali contemporanei offrendo allo spettatore una scenografia inedita e particolarmente suggestiva. Pittura fortemente emotiva dove il figurativo si alterna e si unisce all’astrazione, le realtà alla fantasia, il razionale all’irrazionale.
Simona Tavassi (Olbia Tempio): affascinata dalle Avanguardie Storiche, e in particolare dall'Astrattismo e dall'Informale, Simona Tavassi è oggi pervenuta ad una straordinaria maturità che si manifesta attraverso un'espressione interessante e complessa dove forme e colori, sapientemente usati e interpretati, si pongono in una dimensione intermedia tra figurazione ed astrazione. Nelle sue opere, sempre di grande effetto scenografico, gli echi di una terra antica e primordiale si uniscono ad istanze moderne e contemporanee, ad intime riflessioni sull'uomo e le problematiche umane ed esistenziali dei nostri giorni. Sovrapponendo frammenti di tele dipinte, in una sorta di puzzle colorato o di magico gioco tattile e compositivo, Simona Tavassi riesce così a creare cromatiche sensazioni, a dare il senso della realtà senza descriverla, a produrre o riprodurre le atmosfere di luoghi e ambienti. E quelle tele incollate e sovrapposte, ora grezze e ruvide (la iuta) ora morbide e pettinate (lino) rendono con grande efficacia l'asprezza della terra o l'immensa vastità del mare.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 20 ottobre.
Iniziata nel 2012 e proseguita poi negli anni successivi, questa manifestazione si è gradualmente imposta all'attenzione della critica più attenta ed esigente, di Enti ed Istutuzioni di prestigio riuscendo ad innestare diversi dei suoi artisti in mostre di rilievo internazionale quali “Triennale di Roma” e “Biennale d’Arte di Venezia”.
Una manifestazione, questa dello “Studio C”, che è particolarmente seguita da appassionati e collezionisti perchè ha sempre proposto nomi ed espressioni di alto spessore e qualità che in seguito si sono imposti anche sul mercato. Questi i nomi degli artisti invitati e le province di provenienza: Ezio Balliano (VC), Nicoletta Barbieri (MN), Pietro Cardone (VA), Franco De Bernardi (LO), Ulisse Gualtieri (CR), Maria Micozzi (MI), Simona Tavassi (SS).
Ezio Balliano (Vercelli): artista di lunga esperienza e dal vasto curriculum critico-espositivo, in questa rassegna presenta tre opere dai colori delicati e leggeri, tersi e puliti, direi quasi spirituali nel loro comporsi e ricomporsi nella diffrazione continua e impalpabile della luce. E la luce è proprio l’elemento fondamentale di ogni sua opera. Una luce che si insinua, lieve e sommessa, in ogni pennellata, in ogni elemento, fino a scomporre soggetti ed oggetti che, attraverso il fantastico processo della rarefazione luminosa, si trasformano in magiche e sorprendenti sintesi geometriche, in forme personalissime e accattivanti di un post-cubismo originalmente re-interpretato e riproposto. Espressione intensa e sentita, quella di Ezio Balliano, e che, senza dubbio, scaturisce e si origina dalla visione diretta e concreta della realtà, ma che poi viene filtrata e modificata dalla sedimentazione emotiva, dalla memoria e dal ricordo fino ad essere trasfigurata e poeticamente risolta.
Nicoletta Barbieri (Mantova): prima si diploma presso l’Istituto d’Arte di Mantova e successivamente frequenta corsi di design a Milano e di fotografia a Venezia. In seguito progetta pure abbigliamento sportivo ma senza mai trascurare la pittura, sua grande passione iniziale. Così, dopo anni e anni di pittura ad olio, inizia ad usare materiali diversi quali smalti e vernici su ferro e plexiglas. Spirito eclettico e naturalmente portata alla ricerca, Nicoletta Barbieri sente il fascino delle Avanguardie Storiche e dell’Astrattismo Geometrico in particolare. Così le sue opere si fanno gradualmente più libere e sintetiche, più luminose ed essenziali fino a raggiungere gli attuali risultati. Nei suoi dipinti colpiscono il gusto della composizione, la straordinaria forza cromatica e la ricerca continua della luce che, come per magia, si insinua tra le tassellature delle sue forme geometriche. Belli e ricercati i costumi dei suoi personaggi che sovente si coprono di bizantine preziosità.
Pietro Cardone (Varese): artista all’apparenza controcorrente Pietro Cardone, eppure moderno e contemporaneo, libero ed autentico. In un momento storico dominato dal digitale, dalla fotografia e dalla video-art, il nostro artista propone un vero e proprio ritorno alla pittura, alla visione naturalistica e alla descrizione della realtà. Così i suoi dipinti ci descrivono magnifici fiori colti nello splendore dei loro colori che diventano un vero e proprio inno alla vita e alla bellezza. Non c’è solo abilità tecnica nelle opere di questo artista, ma anche sentimento ed emozione che si evidenziano soprattutto quando l’artista si sofferma sui particolari, quando il suo occhio sembra diventare il grandangolo di una macchina fotografica e si concentra su un petalo, una foglia, un semplice bocciolo. Allora e solo allora si avverte tutto l’amore di Pietro Cardone verso la natura e la sua straordinaria bellezza. Solo in questo momento si comprende la sua capacità di essere davvero “nuovo” e contemporaneo.
Franco De Bernardi (Lodi): artista fortemente contemporaneo e “innovativo” nelle sue ricerche estetico-formali, Franco De Bernardi è artista di cuore e di pensiero che riesce a coniugare, con abilità e sapienza, passato e presente, tradizione e modernità.
Nei suoi dipinti, frutto sempre di comprovata manualità e di forza intellettuale si leggono echi, passaggi, sfumature e riflessioni che offrono allo spettatore una nuova ed originale visione dell’uomo e della natura. Espressione sempre intensa, sentita e partecipata, capace di andare oltre il puro e semplice “visibile” per cogliere l’essenza più intima e profonda delle cose e dell’animo umano. Pittura tutta giocata sulla luce, sui passaggi graduali e graduati del chiaro-scuro per far vibrare le lontananze, far emergere gli spessori, per rendere al meglio le rarefazioni e le atmosfere dell’attimo che fugge. Innumerevoli e piene di fascino le tecniche adottate dall’artista che ad oggi continua imperterrito il suo viaggio straordinario dentro la materia e i materiali.
Ulisse Gualtieri (Cremona): la sua espressione trae vita e origine dalla realtà e dal mondo concreto sia esso paesaggio e/o natura morta ma, gradualmente, la visione reale e retinica lascia spazio all’interpretazione e alla trasfigurazione, al tumulto interiore e alle più intime e profonde emozioni. Così il colore inizia a farsi morbido e pastoso, libero e fluido lasciando vedere o intravvedere cose e oggetti senza la descrizione minuziosa, togliendo anziché aggiungere, suggerendo piuttosto che raccontare. Non “Impressionismo” o “post-Impressionismo” dunque, ma al contrario una decisa virata verso le Avanguardie Storiche con particolare riguardo all’Espressionismo Lirico ma anche, se si considera la stesura cromatica e la tecnica risolutiva delle sue opere, alla visione “Informale” dell’arte pur senza giungere, in alcun caso, alla negazione totale della forma. Grande attenzione Ulisse Gualtieri dedica poi alla luce. Tutti i suoi dipinti sono caratterizzati e contraddistinti dalla luce che illumina gli sfondi, si posa sugli oggetti, si dipana in ogni direzione aggiungendo leggerezza e poesia ad ogni suo lavoro.
Maria Micozzi (Milano): le opere di Maria Micozzi colpiscono sia l’occhio attento e indagatore dell’esperto che quello meno preparato del semplice visitatore per la loro potenza evocativa, il deciso e coinvolgente impianto scenografico-compositivo, la gamma cromatica elegante e raffinata. Espressione intensa e senza cedimenti, quella della nostra artista, dove la grande tradizione pittorica del nostro Rinascimento si unisce, in modo armonico e naturale, a nuove e non scontate soluzioni tecnico-formali, all’uso di svariati materiali, ad un delicato geometrismo appena accennato e/o suggerito. Così da strutture moderne emergono tracce di figure, sagome umane e particolari anatomici che si muovono su campi e materiali contemporanei offrendo allo spettatore una scenografia inedita e particolarmente suggestiva. Pittura fortemente emotiva dove il figurativo si alterna e si unisce all’astrazione, le realtà alla fantasia, il razionale all’irrazionale.
Simona Tavassi (Olbia Tempio): affascinata dalle Avanguardie Storiche, e in particolare dall'Astrattismo e dall'Informale, Simona Tavassi è oggi pervenuta ad una straordinaria maturità che si manifesta attraverso un'espressione interessante e complessa dove forme e colori, sapientemente usati e interpretati, si pongono in una dimensione intermedia tra figurazione ed astrazione. Nelle sue opere, sempre di grande effetto scenografico, gli echi di una terra antica e primordiale si uniscono ad istanze moderne e contemporanee, ad intime riflessioni sull'uomo e le problematiche umane ed esistenziali dei nostri giorni. Sovrapponendo frammenti di tele dipinte, in una sorta di puzzle colorato o di magico gioco tattile e compositivo, Simona Tavassi riesce così a creare cromatiche sensazioni, a dare il senso della realtà senza descriverla, a produrre o riprodurre le atmosfere di luoghi e ambienti. E quelle tele incollate e sovrapposte, ora grezze e ruvide (la iuta) ora morbide e pettinate (lino) rendono con grande efficacia l'asprezza della terra o l'immensa vastità del mare.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 20 ottobre.
08
ottobre 2016
Artisti di rilievo nazionale (4° edizione) suggerimenti e proposte per un nuovo collezionismo
Dall'otto al 20 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
Feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30. Lunedì chiuso
Vernissage
8 Ottobre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore