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Enrico Barbera – Nell’orizzonte
In tutte le evoluzioni della propria ricerca, Enrico Barbera esprime le forze della natura, eterne ma invisibili ai sensi di un’umanità che, persa nell’affastellarsi di secoli di artifici linguistici, ha perso la capacità di osservare le cose nella loro essenza.
Comunicato stampa
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La galleria Silvy Bassanese Arte Contemporanea è lieta di annunciare Sabato 8 Ottobre alle ore 18 la mostra personale di Enrico Barbera dal titolo “Nell’orizzonte", a cura di Andrea Lacarpia.
Nel percorso artistico di Enrico Barbera è sempre stata di fondamentale importanza l’esperienza di vita ed, in particolare, la dimensione rivelativa che si apre nel viaggio, inteso sia come viaggio interiore che come esplorazione di luoghi lontani.
Dai primi viaggi in oriente negli anni ‘70, nei quali l’artista incontra la cultura buddista ed induista, una profonda spiritualità ispira le opere di Barbera in dipinti, sculture ed installazioni che si mostrano come epifanie dell’ineffabile, comunicando una condizione della mente propria della meditazione trascendentale e dell’esperienza mistica.
In tutte le evoluzioni della propria ricerca, Enrico Barbera esprime le forze della natura, eterne ma invisibili ai sensi di un’umanità che, persa nell’affastellarsi di secoli di artifici linguistici, ha perso la capacità di osservare le cose nella loro essenza.
L’approccio è vicino al linguaggio del mito, inteso come racconto che attraverso simboli e metafore descrive la natura originaria perduta o rimossa, ma nelle proprie opere Barbera non ripropone le figure della tradizione, già mediate da innumerevoli rappresentazioni, piuttosto l’artista ristabilisce il rapporto con gli archetipi dell’inconscio collettivo per far emergere un alfabeto visivo personale, nel quale ricorrono alcuni elementi collegati tra loro.
Il dinamismo di un orizzonte che s’incurva fino ad unire oriente ed occidente, andando a formare il cerchio dello spazio infinito, può essere individuato come il fulcro del linguaggio di Barbera, mostrandosi spesso in modo indiretto, dalla curvatura dell’arco di Artemide, al movimento del mare fino alla flessuosa gestualità di misteriosi idoli e figure che sembrano modellate dal vento.
Nella mostra alla Galleria Silvy Bassanese, Enrico Barbera presenta un’installazione in cui l’orizzonte che si trasforma in un arco, elemento spesso suggerito nelle opere precedenti, si mostra in maniera più radicale.
Descrivendo la percezione dell’infinito vissuta nel mezzo dell’oceano percorso in barca a vela, la curvatura dell’orizzonte diviene varco che dissolve ogni illusione linguistica per abbandonare il mondo delle rappresentazioni ed aprirsi alla dimensione dell’essere.
Grandi archi rivestiti di tessuto bianco trasformano lo spazio espositivo in un percorso in cui gli artifici del linguaggio vengono ridotti ai minimi termini, dissolti in semplici numeri e lettere dell’alfabeto che volteggiano in aria, trasformati in costellazioni senza peso disegnate con luminosi colori primari sulle arcate che si mostrano come rappresentazioni della volta celeste.
La stratificazione del tempo storico si scioglie nello spazio siderale, leggero ed infinitamente aperto, liberando l’essere umano dalla tirannia della parole, per approdare nella dimensione descritta dalla frase che Enrico Barbera ha scritto per ampliare il titolo della mostra e fornire la chiave di lettura dell’intero progetto: “Nell'orizzonte, oltre la soglia della percezione, il linguaggio si azzera, la realtà si scioglie e scompare”.
Enrico Barbera (enricobarbera.it) inaugura la sua prima personale a Brescia nel 1978, poi inizia a viaggiare e vive tra Londra, New York, Bali, Amsterdam. Nei primi anni '80 conosce la famosa gallerista Christian Stein con la quale instaura un rapporto di collaborazione che durerà alcuni anni. Partecipa nel 1982 alla Biennale di Venezia e nel 1986 alla Quadriennale di Roma. Fa parte dei “Nuovi-nuovi”, corrente nata nel 1980 con Bartolini, Jori, Salvo, Spoldi, ecc.., presentata con una mostra curata da Renato Barilli alla Galleria D'arte Moderna di Bologna. L'attività espositiva prosegue fino ad oggi in spazi pubblici e gallerie private, in una ricerca artistica che spazia dalla pittura alla scultura e l'installazione.
Nel percorso artistico di Enrico Barbera è sempre stata di fondamentale importanza l’esperienza di vita ed, in particolare, la dimensione rivelativa che si apre nel viaggio, inteso sia come viaggio interiore che come esplorazione di luoghi lontani.
Dai primi viaggi in oriente negli anni ‘70, nei quali l’artista incontra la cultura buddista ed induista, una profonda spiritualità ispira le opere di Barbera in dipinti, sculture ed installazioni che si mostrano come epifanie dell’ineffabile, comunicando una condizione della mente propria della meditazione trascendentale e dell’esperienza mistica.
In tutte le evoluzioni della propria ricerca, Enrico Barbera esprime le forze della natura, eterne ma invisibili ai sensi di un’umanità che, persa nell’affastellarsi di secoli di artifici linguistici, ha perso la capacità di osservare le cose nella loro essenza.
L’approccio è vicino al linguaggio del mito, inteso come racconto che attraverso simboli e metafore descrive la natura originaria perduta o rimossa, ma nelle proprie opere Barbera non ripropone le figure della tradizione, già mediate da innumerevoli rappresentazioni, piuttosto l’artista ristabilisce il rapporto con gli archetipi dell’inconscio collettivo per far emergere un alfabeto visivo personale, nel quale ricorrono alcuni elementi collegati tra loro.
Il dinamismo di un orizzonte che s’incurva fino ad unire oriente ed occidente, andando a formare il cerchio dello spazio infinito, può essere individuato come il fulcro del linguaggio di Barbera, mostrandosi spesso in modo indiretto, dalla curvatura dell’arco di Artemide, al movimento del mare fino alla flessuosa gestualità di misteriosi idoli e figure che sembrano modellate dal vento.
Nella mostra alla Galleria Silvy Bassanese, Enrico Barbera presenta un’installazione in cui l’orizzonte che si trasforma in un arco, elemento spesso suggerito nelle opere precedenti, si mostra in maniera più radicale.
Descrivendo la percezione dell’infinito vissuta nel mezzo dell’oceano percorso in barca a vela, la curvatura dell’orizzonte diviene varco che dissolve ogni illusione linguistica per abbandonare il mondo delle rappresentazioni ed aprirsi alla dimensione dell’essere.
Grandi archi rivestiti di tessuto bianco trasformano lo spazio espositivo in un percorso in cui gli artifici del linguaggio vengono ridotti ai minimi termini, dissolti in semplici numeri e lettere dell’alfabeto che volteggiano in aria, trasformati in costellazioni senza peso disegnate con luminosi colori primari sulle arcate che si mostrano come rappresentazioni della volta celeste.
La stratificazione del tempo storico si scioglie nello spazio siderale, leggero ed infinitamente aperto, liberando l’essere umano dalla tirannia della parole, per approdare nella dimensione descritta dalla frase che Enrico Barbera ha scritto per ampliare il titolo della mostra e fornire la chiave di lettura dell’intero progetto: “Nell'orizzonte, oltre la soglia della percezione, il linguaggio si azzera, la realtà si scioglie e scompare”.
Enrico Barbera (enricobarbera.it) inaugura la sua prima personale a Brescia nel 1978, poi inizia a viaggiare e vive tra Londra, New York, Bali, Amsterdam. Nei primi anni '80 conosce la famosa gallerista Christian Stein con la quale instaura un rapporto di collaborazione che durerà alcuni anni. Partecipa nel 1982 alla Biennale di Venezia e nel 1986 alla Quadriennale di Roma. Fa parte dei “Nuovi-nuovi”, corrente nata nel 1980 con Bartolini, Jori, Salvo, Spoldi, ecc.., presentata con una mostra curata da Renato Barilli alla Galleria D'arte Moderna di Bologna. L'attività espositiva prosegue fino ad oggi in spazi pubblici e gallerie private, in una ricerca artistica che spazia dalla pittura alla scultura e l'installazione.
08
ottobre 2016
Enrico Barbera – Nell’orizzonte
Dall'otto ottobre 2016 al 04 febbraio 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA SILVY BASSANESE
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 16-19
sabato domenica e festivi su appuntamento
Vernissage
8 Ottobre 2016, ore 18:00
Autore
Curatore