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Superscalifragilistichespiralifood
L’arte contemporanea incontra e si scontra con il Food al CACCA. Il 22 settembre, a partire dalle ore 18.00, al CACCA di via Solferino 33/A, torna la rassegna artistica Eutopia, un progetto del collettivo Panem Et Circenses. L’istallazione è a cura di Elisabetta Scigliano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 22 settembre, a partire dalle ore 19.00, al CACCA di via Solferino 33/A, torna la rassegna artistica Eutopia, un progetto del collettivo Panem Et Circenses, vincitore del bando Incredibol! per la microriqualificazione urbana attraverso azioni artistiche.
Il prossimo intervento, dal titolo Superscalifragilistichespiralifood, si sviluppa nel solco dell’indagine artistica intorno alla cultura alimentare di Panem et Circenses, che con la rassegna Utopia ha indicato un percorso che attraverso installazioni, opere partecipare, talk, videoconferenze, performance, social eating ed exibhit, punta a interrogare il rapporto concettuale tra utopia e alimentazione, una riflessione aperta e partecipata per scoprire “luoghi alimentari che non esistono ancora”.
In una città come Bologna che sempre più tende ad autorappresentarsi come City of Food, l’inaugurazione della mostra curata da Elisabetta Scigliano sarà un momento importante per stimolare una riflessione sul ruolo della “parola” nel marketing alimentare, assaporando il risultato di una ricerca artistica attorno alla parola Food, un viaggio per andare oltre l’abuso di un termine che è diventato un marchio, che imperversa nei mezzi di comunicazione, e che viene usato come specchio per definire noi stessi o l’identità di una città intera.
“Sentiamo l’esigenza - affermano Alessandra Ivul e Ludovico Pensato, fondatori di Panem et Circenses - di proporre ancora una riflessione su arte e cibo, nonostante la sensazione sia quella di una completa assuefazione da parte del pubblico. Anzi, è proprio a causa di questa assuefazione, o sarebbe meglio dire intossicazione, che l’esigenza è forte e proponiamo questo percorso di decontaminazione in grado di offrire punti di visti e sguardi significativi, profondi e inusuali ad un tema che negli ultimi tempi è stato trattato, a nostro avviso, con troppa superficialità e standardizzazione.”
SUPERSCALIFRAGILISTICHESPIRALIFOOD - CONCEPT DELL’ISTALLAZIONE
“Il mio cervello è la chiave che mi rende libero”. (Harry Houdini)
L’etimologia della parola cibo si riallaccia al latino capio, cioè prendere. In sostanza, il cibo altro non è che la quantità di nutrimento che gli animali assumono per alimentarsi e mantenersi in vita, mentre gli uomini, si sa, anche per pura gola. Il cibo, dunque, è ciò che ci nutre, ci rende più intelligenti o stupidi a seconda dell’uso e fa di noi persone sane o malate. Ci identifica, unisce, incuriosisce e accultura. Il cibo è tutto, ma non è FOOD. La parola food è un abuso che abbiamo creato fino ad ideare un marchio. Tutto è Food e chiunque pare essere impiegato nel medesimo settore. Il brand food contamina in maniera esponenziale tutti e tutto, viaggia e si insinua soprattutto nei mezzi di comunicazione e sul web dilaga in maniera esponenziale. Si parla di food, di foodie, di foodgourmet. Siamo foodteller, quasi tutti, usiamo il cibo fotografato e condiviso online, per puro piacere estetico o per raccontarlo e raccontare una storia che spesso non ha nulla a che fare con un reale interesse per il cibo ma è necessaria per non rimanere indietro rispetto al trend del momento. Lo usiamo come specchio per definirci, per trovare un'appartenenza e una collocazione in una società che ci spersonalizza illudendoci con un'individualità esagerata. A questo punto è lecita una domanda: che cosa non è food e cosa c'è al di là del food?
Info:
ilcacca.org
panemetcircens.es
Il prossimo intervento, dal titolo Superscalifragilistichespiralifood, si sviluppa nel solco dell’indagine artistica intorno alla cultura alimentare di Panem et Circenses, che con la rassegna Utopia ha indicato un percorso che attraverso installazioni, opere partecipare, talk, videoconferenze, performance, social eating ed exibhit, punta a interrogare il rapporto concettuale tra utopia e alimentazione, una riflessione aperta e partecipata per scoprire “luoghi alimentari che non esistono ancora”.
In una città come Bologna che sempre più tende ad autorappresentarsi come City of Food, l’inaugurazione della mostra curata da Elisabetta Scigliano sarà un momento importante per stimolare una riflessione sul ruolo della “parola” nel marketing alimentare, assaporando il risultato di una ricerca artistica attorno alla parola Food, un viaggio per andare oltre l’abuso di un termine che è diventato un marchio, che imperversa nei mezzi di comunicazione, e che viene usato come specchio per definire noi stessi o l’identità di una città intera.
“Sentiamo l’esigenza - affermano Alessandra Ivul e Ludovico Pensato, fondatori di Panem et Circenses - di proporre ancora una riflessione su arte e cibo, nonostante la sensazione sia quella di una completa assuefazione da parte del pubblico. Anzi, è proprio a causa di questa assuefazione, o sarebbe meglio dire intossicazione, che l’esigenza è forte e proponiamo questo percorso di decontaminazione in grado di offrire punti di visti e sguardi significativi, profondi e inusuali ad un tema che negli ultimi tempi è stato trattato, a nostro avviso, con troppa superficialità e standardizzazione.”
SUPERSCALIFRAGILISTICHESPIRALIFOOD - CONCEPT DELL’ISTALLAZIONE
“Il mio cervello è la chiave che mi rende libero”. (Harry Houdini)
L’etimologia della parola cibo si riallaccia al latino capio, cioè prendere. In sostanza, il cibo altro non è che la quantità di nutrimento che gli animali assumono per alimentarsi e mantenersi in vita, mentre gli uomini, si sa, anche per pura gola. Il cibo, dunque, è ciò che ci nutre, ci rende più intelligenti o stupidi a seconda dell’uso e fa di noi persone sane o malate. Ci identifica, unisce, incuriosisce e accultura. Il cibo è tutto, ma non è FOOD. La parola food è un abuso che abbiamo creato fino ad ideare un marchio. Tutto è Food e chiunque pare essere impiegato nel medesimo settore. Il brand food contamina in maniera esponenziale tutti e tutto, viaggia e si insinua soprattutto nei mezzi di comunicazione e sul web dilaga in maniera esponenziale. Si parla di food, di foodie, di foodgourmet. Siamo foodteller, quasi tutti, usiamo il cibo fotografato e condiviso online, per puro piacere estetico o per raccontarlo e raccontare una storia che spesso non ha nulla a che fare con un reale interesse per il cibo ma è necessaria per non rimanere indietro rispetto al trend del momento. Lo usiamo come specchio per definirci, per trovare un'appartenenza e una collocazione in una società che ci spersonalizza illudendoci con un'individualità esagerata. A questo punto è lecita una domanda: che cosa non è food e cosa c'è al di là del food?
Info:
ilcacca.org
panemetcircens.es
22
settembre 2016
Superscalifragilistichespiralifood
Dal 22 settembre al 07 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
CACCA – CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA SULLA CULTURA ALIMENTARE
Bologna, Via Solferino, 33/A, (Bologna)
Bologna, Via Solferino, 33/A, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9.00-13.00; 15.00-18.00. Il team del Cacca potrebbe non essere presente negli orari indicati. E' preferibile chiamare per appuntamento.
Vernissage
22 Settembre 2016, 18.00-22.00
Autore
Curatore