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Wilhelm Mundt – 659
Lo spazio cittadino Buchmann Lugano presenta la nuova opera, mai esposta in precedenza, Trashstone 659 dell’artista tedesco Wilhelm Mundt (*1959, Grevenbroich).
Comunicato stampa
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Wilhelm Mundt si è formato presso la Kunstakademie di Düsseldorf, dove poi, dal 1989 al 1991, ha insegnato su incarico; dal 2009 detiene una cattedra presso la Hochschule für Bildende Künste Dresden. Oggi vive e lavora a Rommerskirchen, cittadina situata nella Renania Settentrionale-Vestfalia, nei pressi di Colonia.
Le Trashstone costituiscono il gruppo di opere più rappresentativo e conosciuto di Wilhelm Mundt. Nel 1989 l’artista ha iniziato a creare queste sculture, che consistono essenzialmente in scarti di produzione inorganici ricavati dal suo studio, rivestiti da una resina colorata in poliuretano. È dunque il contenuto ad assumere grande importanza, siccome ha il compito di dare forma alla scultura; forma che però non è riconoscibile o identificabile, ma che può essere definita una ‘amorfa’. Oltre a ciò, i vari strati di colore, applicati uno dopo l’altro fino ad avvolgere completamente gli scarti di produzione, contribuiscono a creare l’opera e completare il processo scultoreo. Sin dal principio, Mundt ha meticolosamente numerato in ordine progressivo ogni opera con un numero a tre cifre che compare sulla superficie esterna di ogni esemplare. Ogni Trashstone è un pezzo unico, e si differenzia per la forma o per il colore da ogni altra. Ad oggi si contano più di 600 singole opere.
Lo spazio di Lugano ha la fortuna di ospitare un nuovo tipo di Trashstone, finora mai presentata al pubblico. Infatti, Trashstone 659 è il particolare risultato di una sperimentazione sul colore, portata avanti in segreto dall’artista durante questi ultimi anni. La volontà di presentare proprio quest’opera a Lugano, pare essere nata a seguito di una visita dell’artista nella città sulle rive del Ceresio. In effetti, a suo dire, il colore della Trashstone 659 richiama non solo le verdi lastre di marmo che ricoprono l’edificio del LAC, ma anche il verde del prato, dell’ulivo e dei cipressi nell’adiacente corte.
Le opere di Wilhelm Mundt sono state esposte di recente presso il Lehmbruck Museum Duisburg (2010), Arp Museum Bahnhof Rolandseck, Remagen (2011), National Center For Contemporary Art (NCCA), Mosca (2012), K20 Grabbeplatz (2013) e Museum Kunstpalast (2014) Düsseldorf, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, Bruxelles (2015), Palazzo Reale, Milano (2016). I suoi lavori fanno parte di collezioni quali Kunstmuseum St. Gallen, Margulies Collection Miami, Lehmbruck Museum Duisburg, Universität Bayreuth, MunichRE, BNP Parisbas, e Vestas Aarhus.
Le Trashstone costituiscono il gruppo di opere più rappresentativo e conosciuto di Wilhelm Mundt. Nel 1989 l’artista ha iniziato a creare queste sculture, che consistono essenzialmente in scarti di produzione inorganici ricavati dal suo studio, rivestiti da una resina colorata in poliuretano. È dunque il contenuto ad assumere grande importanza, siccome ha il compito di dare forma alla scultura; forma che però non è riconoscibile o identificabile, ma che può essere definita una ‘amorfa’. Oltre a ciò, i vari strati di colore, applicati uno dopo l’altro fino ad avvolgere completamente gli scarti di produzione, contribuiscono a creare l’opera e completare il processo scultoreo. Sin dal principio, Mundt ha meticolosamente numerato in ordine progressivo ogni opera con un numero a tre cifre che compare sulla superficie esterna di ogni esemplare. Ogni Trashstone è un pezzo unico, e si differenzia per la forma o per il colore da ogni altra. Ad oggi si contano più di 600 singole opere.
Lo spazio di Lugano ha la fortuna di ospitare un nuovo tipo di Trashstone, finora mai presentata al pubblico. Infatti, Trashstone 659 è il particolare risultato di una sperimentazione sul colore, portata avanti in segreto dall’artista durante questi ultimi anni. La volontà di presentare proprio quest’opera a Lugano, pare essere nata a seguito di una visita dell’artista nella città sulle rive del Ceresio. In effetti, a suo dire, il colore della Trashstone 659 richiama non solo le verdi lastre di marmo che ricoprono l’edificio del LAC, ma anche il verde del prato, dell’ulivo e dei cipressi nell’adiacente corte.
Le opere di Wilhelm Mundt sono state esposte di recente presso il Lehmbruck Museum Duisburg (2010), Arp Museum Bahnhof Rolandseck, Remagen (2011), National Center For Contemporary Art (NCCA), Mosca (2012), K20 Grabbeplatz (2013) e Museum Kunstpalast (2014) Düsseldorf, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, Bruxelles (2015), Palazzo Reale, Milano (2016). I suoi lavori fanno parte di collezioni quali Kunstmuseum St. Gallen, Margulies Collection Miami, Lehmbruck Museum Duisburg, Universität Bayreuth, MunichRE, BNP Parisbas, e Vestas Aarhus.
27
agosto 2016
Wilhelm Mundt – 659
Dal 27 agosto al 12 novembre 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA BUCHMANN LUGANO
Lugano, Via Della Posta, 2, (Lugano)
Lugano, Via Della Posta, 2, (Lugano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle ore 13-18; sabato dalle 13 alle 17
Vernissage
27 Agosto 2016, Dalle ore 17
Autore