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Raimondo Sirotti – Il Prugno
Un’opera pittorica che diventa scultura.L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo
Comunicato stampa
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Sabato 17 Settembre 2016 il Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Scultura all’Aperto presieduto da Daniele Crippa, e curato da Serena Mormino, in collaborazione con Amarte, si arricchirà di un’altra importante opera “Il Prugno” del grande Maestro ligure Raimondo Sirotti.
L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Alviani, Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Basso, Ceccobelli, Chiari, Cogorno, Corner, Costa, Cracking Art Group, De Molfetta, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Galliani, Guttuso, Kosice, Lodola, Marangoni, Marchegiani, Mondino, Patterson, Pignatelli, Polesello, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, M. Thun, Vautier, Veronese, solo per citare alcune tra le oltre duecento opere presenti in questo prezioso scrigno di arte e natura.
Allegato testo critico:
Un’opera pittorica che diventa scultura. La forza dei colori è così intensa da non aver bisogno di una terza dimensione plasmata nel marmo, nel bronzo o nei materiali più contemporanei, ma vive già al di fuori della tela, abbracciando l’Anima del fruitore e della Natura che da ora vivrà con lei.
Luce, ombra, natura, l’azzurro del cielo e del mare tipicamente ligure, per violentare di emozioni l’anima con pennellate di verdi, gialli, viola, proprio come ne “Il Prugno”.
Forte ed importante il richiamo del grande Maestro al mistero della vita, tanto da sentire l’esigenza di dedicare parte del suo percorso pittorico a rivisitazioni religiose, Sirotti cerca costantemente proprio nella luce il segreto della vita eterna che, grazie alla sua Arte, la storia gli ha già omaggiato e garantito.
Il rapporto con la “realtà naturale” è sempre presente non solo nei suoi lavori, ma anche nella sua quotidianità, vivendo la sua Liguria, la sua Bogliasco con tutte le sue energie, la sua Famiglia con tutto il suo amore e poesia, capace, sempre, di dosare le energie per dedicare se stesso a tutto, non “solo” alle sue tele.
La realtà naturale entra con forza e determinazione dell’opera che decide di dedicare al Museo, scegliendo di arricchire il parco botanico di una specie che la natura stessa non ha saputo generare e portare alla luce… “Il Prugno” diventa così presenza vitale e culturale, circondato da vegetazione e Arte e dall’azzurro del mare di Portofino.
La volontà di inserire la tela Sirottiana, immortalandola nel tempo in una camera d’aria, pone l’attenzione su due aspetti in particolare… come reagiranno colore e materia nel tempo? Vivranno come a contatto con l’aria, costantemente monitorata, di una sala museale tradizionale o di un salotto privato, o si “congelerà” nell’attimo in cui verrà custodita tra i due cristalli?
Tale tecnica pone l’attenzione anche sull’importanza del retro della tela, troppo spesso dimenticato solo perché nascosto dalle mura… cosa nasconde il retro dell’opera? La storia ci insegna che alcune delle opere più conosciute al mondo, celano segreti “nascosti” al visitatore della collezione, talvolta lo scheletro è più affascinante dell’opera stessa, sempre la completa, con tratti, prove di colore, firma e anno di realizzazione… è come se di una persona potessimo conoscere solo l’anima o anche lo spirito ed il corpo… Sirotti ci dedica tutto se stesso, come a mostrarci anche le sue mani dotate di quel dono divino che permette di trasformare spiritualità e passione in opera.
La luce si riflette nel cristallo della teca per creare nuova luce, per portare energia e vita alla tela e restituirne di nuova e più intensa alla natura circostante. L’opera di Sirotti diventa punto di energia, cuore linfatico di tutto il museo
La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.
L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.
Serena Mormino
Curatrice Museo del Parco
Centro Internazionale di Scultura all'Aperto
Portofino
Presidente Associazione Culturale AMARTE
L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Alviani, Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Basso, Ceccobelli, Chiari, Cogorno, Corner, Costa, Cracking Art Group, De Molfetta, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Galliani, Guttuso, Kosice, Lodola, Marangoni, Marchegiani, Mondino, Patterson, Pignatelli, Polesello, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, M. Thun, Vautier, Veronese, solo per citare alcune tra le oltre duecento opere presenti in questo prezioso scrigno di arte e natura.
Allegato testo critico:
Un’opera pittorica che diventa scultura. La forza dei colori è così intensa da non aver bisogno di una terza dimensione plasmata nel marmo, nel bronzo o nei materiali più contemporanei, ma vive già al di fuori della tela, abbracciando l’Anima del fruitore e della Natura che da ora vivrà con lei.
Luce, ombra, natura, l’azzurro del cielo e del mare tipicamente ligure, per violentare di emozioni l’anima con pennellate di verdi, gialli, viola, proprio come ne “Il Prugno”.
Forte ed importante il richiamo del grande Maestro al mistero della vita, tanto da sentire l’esigenza di dedicare parte del suo percorso pittorico a rivisitazioni religiose, Sirotti cerca costantemente proprio nella luce il segreto della vita eterna che, grazie alla sua Arte, la storia gli ha già omaggiato e garantito.
Il rapporto con la “realtà naturale” è sempre presente non solo nei suoi lavori, ma anche nella sua quotidianità, vivendo la sua Liguria, la sua Bogliasco con tutte le sue energie, la sua Famiglia con tutto il suo amore e poesia, capace, sempre, di dosare le energie per dedicare se stesso a tutto, non “solo” alle sue tele.
La realtà naturale entra con forza e determinazione dell’opera che decide di dedicare al Museo, scegliendo di arricchire il parco botanico di una specie che la natura stessa non ha saputo generare e portare alla luce… “Il Prugno” diventa così presenza vitale e culturale, circondato da vegetazione e Arte e dall’azzurro del mare di Portofino.
La volontà di inserire la tela Sirottiana, immortalandola nel tempo in una camera d’aria, pone l’attenzione su due aspetti in particolare… come reagiranno colore e materia nel tempo? Vivranno come a contatto con l’aria, costantemente monitorata, di una sala museale tradizionale o di un salotto privato, o si “congelerà” nell’attimo in cui verrà custodita tra i due cristalli?
Tale tecnica pone l’attenzione anche sull’importanza del retro della tela, troppo spesso dimenticato solo perché nascosto dalle mura… cosa nasconde il retro dell’opera? La storia ci insegna che alcune delle opere più conosciute al mondo, celano segreti “nascosti” al visitatore della collezione, talvolta lo scheletro è più affascinante dell’opera stessa, sempre la completa, con tratti, prove di colore, firma e anno di realizzazione… è come se di una persona potessimo conoscere solo l’anima o anche lo spirito ed il corpo… Sirotti ci dedica tutto se stesso, come a mostrarci anche le sue mani dotate di quel dono divino che permette di trasformare spiritualità e passione in opera.
La luce si riflette nel cristallo della teca per creare nuova luce, per portare energia e vita alla tela e restituirne di nuova e più intensa alla natura circostante. L’opera di Sirotti diventa punto di energia, cuore linfatico di tutto il museo
La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.
L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.
Serena Mormino
Curatrice Museo del Parco
Centro Internazionale di Scultura all'Aperto
Portofino
Presidente Associazione Culturale AMARTE
17
settembre 2016
Raimondo Sirotti – Il Prugno
17 settembre 2016
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
MUSEO DEL PARCO
Portofino, Molo Umberto I, (Genova)
Portofino, Molo Umberto I, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a lunedì ore 10-13 3 15-19
Vernissage
17 Settembre 2016, ore 18.30
Autore
Curatore