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Sandra Baruzzi – In Quale Orizzonte?
Per “In Quale Orizzonte?” di Sandra Baruzzi a cura di Ivan Fassio, queste sono le case che abitiamo, le navi che comandiamo inconsapevolmente. I territori, che colonizziamo, mantengono una vista sulla scogliera, aprono una finestra sul firmamento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sandra Baruzzi – Roberto Castellano – Guglielmo Marthyn- Roberto Perino
“CERAMICHE ARTISTICHE NEL CONTEMPORANEO”
Curatore: Ivan Fassio
Gli artisti condividono lo spazio di Casa Gallo, cortile e giardino e del Cantiere dell arti Castellamonte, sale espositive, ognuno espone le opere d’arte realizzate nel 2016, mettendo in evidenza la continua ricerca sia stilistica che tecnologica che li connota.
Sandra Baruzzi, Roberto Castellano, Guglielmo Marthyn, Roberto Perino utilizzano l’argilla come materia espressiva, sperimentandone la plasticità ed elaborando ricette di smalti e cristalline uniche per l’alta temperatura (1200°C), inserendosi nel patrimonio artistico e culturale non solo del territorio canavesano ma anche nazionale e internazionale.
Sandra Baruzzi ci presenta l’inedita raccolta “I Fiori dell’Orizzonte” composta da una ventina di opere, Roberto Castellano interviene con un’istallazione “ Città fluttuante” che collocherà nel giardino, Guglielmo Marthyn con “Le Piste della Terra” ci porge venticinque inedite ceramiche d’arte, Roberto Perino presenterà l’istallazione “Tensioni”, opera composta da più elementi.
orario di apertura al pubblico:
sabato - domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 19,00 ingresso gratuito
per gruppi su appuntamento telefonando al numero 3403755732
Sandra Baruzzi " I fiori dell'Orizzonte"
I Fiori dell'Orizzonte
L'orizzonte variabile
Umano
Trascina una coda sensibile.
Mistero del mare,
Sabbia mobile limpida
Sul litorale del limite:
Cornucopia
Di ogni confine -
L'approdo è speranza?
Che cosa intravede
La pelle?
Sostanza. Nient'altro.
Da materia mirabile
Grezza:
La terra;
Al riflesso dorato
Dell'onda:
Le stelle
i.f.
I Fiori dell'Orizzonte
La nostra vita, analiticamente, implica una rassegnazione all’instabilità e allo squilibrio. È la fissità delle sue forme a renderla possibile e testimoniabile. All’interno di queste strutture ci muoviamo, in un percorso a ostacoli, tentando di scardinare e, successivamente, rifondare canoni e regole.
Sotto le meraviglie delle superfici dei mari, sognano, insieme, la materia più grezza, il nutrimento più denso, i gioielli di mille e mille tesori. La crosta terrestre garantisce il nostro passo, là dove il cratere non si è ancora affacciato. I cieli, infine, avrebbero consistenza di lenzuola aeree ripiegate, per chi non sapesse respirare l'ossigeno: oltre le macchie delle nubi fino alla cassettiera atmosferica.
Abbiamo la curiosità di indagare tra le crepe del mondo, creando connessioni insperate, stendendo e stirando la nostra magnetica attrazione nei confronti della sinestesia: orizzonte variabile, sensibile – nostro malgrado – ai cambi di umore e di stagione.
La ricerca della verità, a questo modo, – proprio nella tentazione che impone ad ogni esperienza artistica – non può sfuggire a un metodo. Continue riproposizioni e imposizioni di pratiche la renderanno assimilabile ad un percorso di raggiungimento dell’estasi. Così, fare violenza alle consuetudini sarà sempre il criterio costituente di ogni estetica.
Alzare la temperatura per assimilare nuovi colori. Prendere coscienza di un’identità per poi abbandonarla. Credere nell’ordine di un'architettura per scontrarsi perennemente nella casualità o nella causalità. Frequentare la folla per sentirsi soli. Affrontare una traversata personale come se si trattasse dell'Esodo di un'intera popolazione. Ecco la magia della narrazione, intervento tanto apotropaico da poter svelare d'un tratto un significato, velando gli occhi a parte d'una sensibilità.
L’esercizio dell’eterna e inevitabile finzione ci manterrà, sempre più flebilmente, ancorati alle nostre percezioni. Giungeremo a un passo dall’irraggiungibile e perfetta visione. Fino a quando un improvviso bagliore illuminerà il deserto e ci costringerà alla realtà, dove spazio e tempo svaniranno senza lasciare via di scampo al caso: limbo perpetuo, luccichio della vanità.
Per Sandra Baruzzi, queste sono le case che abitiamo, le navi che comandiamo inconsapevolmente: dovunque, al di là di ogni immagine pretestuale o residuale. I territori, che colonizziamo, mantengono una vista sulla scogliera, aprono una finestra sul firmamento. Miracolo dei tetti: progresso della tana, della paglia.
Le lapidi immortalano nella storia individuale e comunitaria un attimo invariabile: la condizione d'essere al mondo. Folgorazione estrema: non fossero orchidee, rosa giglio tulipano saprebbero comunque galleggiare.
“CERAMICHE ARTISTICHE NEL CONTEMPORANEO”
Curatore: Ivan Fassio
Gli artisti condividono lo spazio di Casa Gallo, cortile e giardino e del Cantiere dell arti Castellamonte, sale espositive, ognuno espone le opere d’arte realizzate nel 2016, mettendo in evidenza la continua ricerca sia stilistica che tecnologica che li connota.
Sandra Baruzzi, Roberto Castellano, Guglielmo Marthyn, Roberto Perino utilizzano l’argilla come materia espressiva, sperimentandone la plasticità ed elaborando ricette di smalti e cristalline uniche per l’alta temperatura (1200°C), inserendosi nel patrimonio artistico e culturale non solo del territorio canavesano ma anche nazionale e internazionale.
Sandra Baruzzi ci presenta l’inedita raccolta “I Fiori dell’Orizzonte” composta da una ventina di opere, Roberto Castellano interviene con un’istallazione “ Città fluttuante” che collocherà nel giardino, Guglielmo Marthyn con “Le Piste della Terra” ci porge venticinque inedite ceramiche d’arte, Roberto Perino presenterà l’istallazione “Tensioni”, opera composta da più elementi.
orario di apertura al pubblico:
sabato - domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 19,00 ingresso gratuito
per gruppi su appuntamento telefonando al numero 3403755732
Sandra Baruzzi " I fiori dell'Orizzonte"
I Fiori dell'Orizzonte
L'orizzonte variabile
Umano
Trascina una coda sensibile.
Mistero del mare,
Sabbia mobile limpida
Sul litorale del limite:
Cornucopia
Di ogni confine -
L'approdo è speranza?
Che cosa intravede
La pelle?
Sostanza. Nient'altro.
Da materia mirabile
Grezza:
La terra;
Al riflesso dorato
Dell'onda:
Le stelle
i.f.
I Fiori dell'Orizzonte
La nostra vita, analiticamente, implica una rassegnazione all’instabilità e allo squilibrio. È la fissità delle sue forme a renderla possibile e testimoniabile. All’interno di queste strutture ci muoviamo, in un percorso a ostacoli, tentando di scardinare e, successivamente, rifondare canoni e regole.
Sotto le meraviglie delle superfici dei mari, sognano, insieme, la materia più grezza, il nutrimento più denso, i gioielli di mille e mille tesori. La crosta terrestre garantisce il nostro passo, là dove il cratere non si è ancora affacciato. I cieli, infine, avrebbero consistenza di lenzuola aeree ripiegate, per chi non sapesse respirare l'ossigeno: oltre le macchie delle nubi fino alla cassettiera atmosferica.
Abbiamo la curiosità di indagare tra le crepe del mondo, creando connessioni insperate, stendendo e stirando la nostra magnetica attrazione nei confronti della sinestesia: orizzonte variabile, sensibile – nostro malgrado – ai cambi di umore e di stagione.
La ricerca della verità, a questo modo, – proprio nella tentazione che impone ad ogni esperienza artistica – non può sfuggire a un metodo. Continue riproposizioni e imposizioni di pratiche la renderanno assimilabile ad un percorso di raggiungimento dell’estasi. Così, fare violenza alle consuetudini sarà sempre il criterio costituente di ogni estetica.
Alzare la temperatura per assimilare nuovi colori. Prendere coscienza di un’identità per poi abbandonarla. Credere nell’ordine di un'architettura per scontrarsi perennemente nella casualità o nella causalità. Frequentare la folla per sentirsi soli. Affrontare una traversata personale come se si trattasse dell'Esodo di un'intera popolazione. Ecco la magia della narrazione, intervento tanto apotropaico da poter svelare d'un tratto un significato, velando gli occhi a parte d'una sensibilità.
L’esercizio dell’eterna e inevitabile finzione ci manterrà, sempre più flebilmente, ancorati alle nostre percezioni. Giungeremo a un passo dall’irraggiungibile e perfetta visione. Fino a quando un improvviso bagliore illuminerà il deserto e ci costringerà alla realtà, dove spazio e tempo svaniranno senza lasciare via di scampo al caso: limbo perpetuo, luccichio della vanità.
Per Sandra Baruzzi, queste sono le case che abitiamo, le navi che comandiamo inconsapevolmente: dovunque, al di là di ogni immagine pretestuale o residuale. I territori, che colonizziamo, mantengono una vista sulla scogliera, aprono una finestra sul firmamento. Miracolo dei tetti: progresso della tana, della paglia.
Le lapidi immortalano nella storia individuale e comunitaria un attimo invariabile: la condizione d'essere al mondo. Folgorazione estrema: non fossero orchidee, rosa giglio tulipano saprebbero comunque galleggiare.
03
settembre 2016
Sandra Baruzzi – In Quale Orizzonte?
Dal 03 settembre al 16 ottobre 2016
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
CASA GALLO – CANTIERE DELLE ARTI
Castellamonte, Via Pasquale Educ, 36-40, (Torino)
Castellamonte, Via Pasquale Educ, 36-40, (Torino)
Orario di apertura
sabato e domenica: 10 - 13 / 15.30 - 19.00
Vernissage
3 Settembre 2016, ore 15,30
Autore
Curatore