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Carlos Casas – Caverne, Luci e Pietre
Carlos Casas, artista visivo e filmaker spagnolo, nel suo lavoro di ricerca all’interno del progetto “Indagine sulle Terre Estreme” promosso da Ramdom, è rimasto affascinato dalla storia millenaria delle rocce del Capo di Leuca e dalle luci, naturali e artificiali, di questa terra.
Comunicato stampa
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L’esplorazione di un territorio non è un’operazione solo di superficie, ma implica un’indagine attenta, in profondità, nelle viscere della terra e di chi la abita.
Il capo di Leuca, ultima estremità a sud-est d’Italia, è un organismo complesso in cui paesaggio naturale e umano si compenetrano, si contaminano. Non esiste uno studio scientifico che ne stabilisca la connessione, non ancora, ma vi è sicuramente una relazione stretta tra le cave e le grotte di questa terra e di come la pietra che le compone abbia modellato, allo stesso tempo, il carattere di chi la popola.
Carlos Casas, artista visivo e filmaker spagnolo, nel suo lavoro di ricerca all’interno del progetto “Indagine sulle Terre Estreme” promosso da Ramdom, è rimasto affascinato dalla storia millenaria di queste rocce e di chi, assieme al mare, le ha modellate: gli spaccapietre. L’artista ha esplorato le cavità nascoste di questo territorio, laddove, al suono di martello e scalpello, sono state edificate moltissime abitazioni ed edifici pubblici; ha seguito la luce, che nel Finis Terrae dall’orizzonte nasce e muore a ritmo contrario rispetto a quella di accensione e spegnimento del faro di Santa Maria di Leuca.
La luce naturale è uno degli elementi che rende magiche tante delle grotte che si creano tra gli anfratti della costa est del Salento. In particolare una, la Vucca de lu puzzu (Bocca del pozzo), agli occhi dell’artista è apparsa in tutta la sua magnificenza e maestosità. Durante la sua esplorazione, cadendo in questa grotta e sbattendo la testa sulle rocce di questo territorio, Casas ha compreso il legame intimo che lega caverne, pietre e luci ai posti più remoti dell’anima umana.
La mostra dell’artista spagnolo, presenta i lavori realizzati in zona e indaga il Capo di Leuca nella sua natura più intima, offrendo un’interpretazione, ma allo stesso tempo, aprendo a tanti interrogativi. In fondo, siamo come dei prigionieri incatenati fin dalla nascita, nelle profondità di una caverna.
La mostra sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali promossi dall’artista:
31 luglio: Caverne, Pietre e Luci. Il paesaggio del Capo di Leuca spiegato al Capo di Leuca. Talk con Carlos Casas, Paolo Mele, Domenico Licchelli. Piccoli interventi audio e video dell’artista.
31 luglio e 1 agosto: Esplorazione mostra. I luoghi della mostra visitati dal vivo. Una giornata alla scoperta del territorio rimappato in chiave artistica. Mattina: visita grotta; pomeriggio visita cava e tramonto al faro.
03 Agosto, ore 21:00. Carte Blanche: proiezione di lavori video selezionati dall’artista e che hanno ispirato il suo lavoro nelle Terre Estreme
Il capo di Leuca, ultima estremità a sud-est d’Italia, è un organismo complesso in cui paesaggio naturale e umano si compenetrano, si contaminano. Non esiste uno studio scientifico che ne stabilisca la connessione, non ancora, ma vi è sicuramente una relazione stretta tra le cave e le grotte di questa terra e di come la pietra che le compone abbia modellato, allo stesso tempo, il carattere di chi la popola.
Carlos Casas, artista visivo e filmaker spagnolo, nel suo lavoro di ricerca all’interno del progetto “Indagine sulle Terre Estreme” promosso da Ramdom, è rimasto affascinato dalla storia millenaria di queste rocce e di chi, assieme al mare, le ha modellate: gli spaccapietre. L’artista ha esplorato le cavità nascoste di questo territorio, laddove, al suono di martello e scalpello, sono state edificate moltissime abitazioni ed edifici pubblici; ha seguito la luce, che nel Finis Terrae dall’orizzonte nasce e muore a ritmo contrario rispetto a quella di accensione e spegnimento del faro di Santa Maria di Leuca.
La luce naturale è uno degli elementi che rende magiche tante delle grotte che si creano tra gli anfratti della costa est del Salento. In particolare una, la Vucca de lu puzzu (Bocca del pozzo), agli occhi dell’artista è apparsa in tutta la sua magnificenza e maestosità. Durante la sua esplorazione, cadendo in questa grotta e sbattendo la testa sulle rocce di questo territorio, Casas ha compreso il legame intimo che lega caverne, pietre e luci ai posti più remoti dell’anima umana.
La mostra dell’artista spagnolo, presenta i lavori realizzati in zona e indaga il Capo di Leuca nella sua natura più intima, offrendo un’interpretazione, ma allo stesso tempo, aprendo a tanti interrogativi. In fondo, siamo come dei prigionieri incatenati fin dalla nascita, nelle profondità di una caverna.
La mostra sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali promossi dall’artista:
31 luglio: Caverne, Pietre e Luci. Il paesaggio del Capo di Leuca spiegato al Capo di Leuca. Talk con Carlos Casas, Paolo Mele, Domenico Licchelli. Piccoli interventi audio e video dell’artista.
31 luglio e 1 agosto: Esplorazione mostra. I luoghi della mostra visitati dal vivo. Una giornata alla scoperta del territorio rimappato in chiave artistica. Mattina: visita grotta; pomeriggio visita cava e tramonto al faro.
03 Agosto, ore 21:00. Carte Blanche: proiezione di lavori video selezionati dall’artista e che hanno ispirato il suo lavoro nelle Terre Estreme
30
luglio 2016
Carlos Casas – Caverne, Luci e Pietre
Dal 30 luglio al 21 agosto 2016
arte contemporanea
Location
RAMDOM
Gagliano Del Capo, Via San Francesco D'assisi, 15, (Lecce)
Gagliano Del Capo, Via San Francesco D'assisi, 15, (Lecce)
Orario di apertura
19-22
Vernissage
30 Luglio 2016, h 19:00
Autore
Curatore