Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Direzioni Paesaggistiche
“Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni. I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima, ora si trasformanonella lingua espressiva della natura” (Rudolf Steiner)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La direzione implica un percorso di come la visione possa cambiare in relazione a quello che vediamo, osserviamo ed elaboriamo .
Il paesaggio è la dimensione dove ciò che percorriamo,la decidiamo noi, decidiamo noi cosa voler fermare, rielaborare, guardare, interpretare a seconda del nostro sentire e della nostra coscienza.
Una cosa è bella in quanto viene giudicata tale nella coscienza umana.
Il pensiero illuminista all'origine della cultura moderna pone la Natura non come forma immutabile ma come natura che gli uomini percepiscono con i sensi, interpretano con l'intelletto, mutano con l'agire.
Kant distinguendo bello pittoresco e bello sublime da due giudizi dipendenti da due atteggiamenti umani di fronte alla realtà e su di essi e sulla loro dialettica fonda la critica del giudizio.
Il concetto di Pittoresco viene posto da John Robert Cozens (pittore teorico inglese )come fondamento della natura sorgente di stimoli a cui corrispondono sensazioni che l'artista interpreta , chiarisce, comunica; le sensazioni si danno come macchie di forma non costruita senza disegno proporzione e prospettiva proprie dell'arte classica.
Il dato sensorio è comune a tutti ma l'artista lo elabora e fa opera educativa guidando la società ad un esperienza sensoriale migliore, il valore della sensazione come esperienza del reale, la varietà degli stimoli e delle sensazioni favorirà l'attività della mente. Il processo dell'artista nel pittoresco va dalla sensazione visiva al sentimento. La natura che dà il sentimento che fa anche pensare oltre i suoi confini al di là del frammento dello spazio e del tempo finito oltre il visibile tangibile, sconfinando con la fantasia, le intuizioni, in ciò che non vediamo eppure pensiamo di essere, imponendoci e sgomentandoci con la sua infinità ,dandoci l'angoscia della nostra finitezza :questa realtà trascendentale è il sublime. Il sublime diventa la poetica dell'assoluto e si contrappone al pittoresco poetica del relativo.
Vi sono luoghi che creano ed elevano negli uomini il senso del sublime : le montagne, gli oceani, le foreste, i vulcani, i deserti,Inospitali, ostili, desolati. Eppure, dagli inizi del Settecento tali loci horridi cominciano a essere frequentati intenzionalmente e percepiti appunto come "sublimi", dotati di una più intensa e coinvolgente bellezza. Come tali, hanno fatto sentire l'uomo più vivo, lo hanno fatto resistere alla banalità dell'esistenza. Sebbene gli sviluppi delle tecniche, la diffusione del turismo di massa e lo scempio del paesaggio abbiano smussato tale sentimento del sublime, sottraendogli parte di quegli ingredienti essenziali costituiti dall'incertezza e dalla paura, vi sono oggi fattori che ne favoriscono la rinascita.
La natura non è soltanto sorgente del sentimento, induce anche a pensare. Vediamo, ma sappiamo che quello che vediamo non è che un frammento della realtà; riflettiamo che, al di qua e al di là di quel frammento, infinita è l’estensione dello spazio e del tempo, poderose ed oscure le forze cosmiche che producono i fenomeni; sconfiniamo col pensiero oltre il veduto e il visibile, nel dominio del sogno, della memoria, della fantasia, delle divinazioni, delle intuizioni.
Questa mostra vuol mettere in luce gli aspetti che possiamo rielaborare attraverso il nostro sentire attraverso la nostra sensibilità e creatività rispetto a quello che vediamo in particolare attraverso il paesaggio sia esso luogo di società ed urbanizzazione sia esso natura.
Natura! Ne siamo circondati e avvolti – incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei. Non richiesta, e senza preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia.
Goethe
Il paesaggio è la dimensione dove ciò che percorriamo,la decidiamo noi, decidiamo noi cosa voler fermare, rielaborare, guardare, interpretare a seconda del nostro sentire e della nostra coscienza.
Una cosa è bella in quanto viene giudicata tale nella coscienza umana.
Il pensiero illuminista all'origine della cultura moderna pone la Natura non come forma immutabile ma come natura che gli uomini percepiscono con i sensi, interpretano con l'intelletto, mutano con l'agire.
Kant distinguendo bello pittoresco e bello sublime da due giudizi dipendenti da due atteggiamenti umani di fronte alla realtà e su di essi e sulla loro dialettica fonda la critica del giudizio.
Il concetto di Pittoresco viene posto da John Robert Cozens (pittore teorico inglese )come fondamento della natura sorgente di stimoli a cui corrispondono sensazioni che l'artista interpreta , chiarisce, comunica; le sensazioni si danno come macchie di forma non costruita senza disegno proporzione e prospettiva proprie dell'arte classica.
Il dato sensorio è comune a tutti ma l'artista lo elabora e fa opera educativa guidando la società ad un esperienza sensoriale migliore, il valore della sensazione come esperienza del reale, la varietà degli stimoli e delle sensazioni favorirà l'attività della mente. Il processo dell'artista nel pittoresco va dalla sensazione visiva al sentimento. La natura che dà il sentimento che fa anche pensare oltre i suoi confini al di là del frammento dello spazio e del tempo finito oltre il visibile tangibile, sconfinando con la fantasia, le intuizioni, in ciò che non vediamo eppure pensiamo di essere, imponendoci e sgomentandoci con la sua infinità ,dandoci l'angoscia della nostra finitezza :questa realtà trascendentale è il sublime. Il sublime diventa la poetica dell'assoluto e si contrappone al pittoresco poetica del relativo.
Vi sono luoghi che creano ed elevano negli uomini il senso del sublime : le montagne, gli oceani, le foreste, i vulcani, i deserti,Inospitali, ostili, desolati. Eppure, dagli inizi del Settecento tali loci horridi cominciano a essere frequentati intenzionalmente e percepiti appunto come "sublimi", dotati di una più intensa e coinvolgente bellezza. Come tali, hanno fatto sentire l'uomo più vivo, lo hanno fatto resistere alla banalità dell'esistenza. Sebbene gli sviluppi delle tecniche, la diffusione del turismo di massa e lo scempio del paesaggio abbiano smussato tale sentimento del sublime, sottraendogli parte di quegli ingredienti essenziali costituiti dall'incertezza e dalla paura, vi sono oggi fattori che ne favoriscono la rinascita.
La natura non è soltanto sorgente del sentimento, induce anche a pensare. Vediamo, ma sappiamo che quello che vediamo non è che un frammento della realtà; riflettiamo che, al di qua e al di là di quel frammento, infinita è l’estensione dello spazio e del tempo, poderose ed oscure le forze cosmiche che producono i fenomeni; sconfiniamo col pensiero oltre il veduto e il visibile, nel dominio del sogno, della memoria, della fantasia, delle divinazioni, delle intuizioni.
Questa mostra vuol mettere in luce gli aspetti che possiamo rielaborare attraverso il nostro sentire attraverso la nostra sensibilità e creatività rispetto a quello che vediamo in particolare attraverso il paesaggio sia esso luogo di società ed urbanizzazione sia esso natura.
Natura! Ne siamo circondati e avvolti – incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei. Non richiesta, e senza preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia.
Goethe
23
luglio 2016
Direzioni Paesaggistiche
Dal 23 luglio al 28 agosto 2016
arte contemporanea
Location
VILLA BARUCHELLO
Porto Sant'elpidio, Via Belvedere, (Fermo)
Porto Sant'elpidio, Via Belvedere, (Fermo)
Orario di apertura
da Lunedì al Sabato ore 10.00 - 19.00
Vernissage
23 Luglio 2016, ore 18.00
Autore
Curatore