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Collettiva Estate 2016
Collettiva di ritratti di arte moderna e contemporanea durante il periodo estivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Spazio Intelvi 11 è una location ricavata all'interno di un edificio risalente all'800 nel borgo di Muronico, a meno di un chilometro da Argegno, sulla sponda occidentale del lago di Como.
La mostra offre un campionario di ritratti da parte di artisti che si sono affermati dalla seconda metà del novecento ad oggi.
Dal picador di Giovan Francesco Gonzaga al personaggio antimilitarista di Baj, umori ideologici e umani di fine novecento sono rappresentati in una carrellata eterogenea che vuole compendiare le varie sfaccettature dell’uomo moderno.
L'uomo di Enrico Baj è un'icona anti-militarista. Un "piccolo generale" che riassume tutte le piccolezze della retorica e della arroganza non solo militarista ma anche e soprattutto maschilista. Lo svelamento di una grandezza solo apparente, dietro la quale, si cela poco più che un fantoccio senza anima né personalità.
Robert Carrol cala l'uomo contemporaneo lungo una strada di una periferia metropolitana. C'è un senso di desolazione e di silenzio stemperato da un gioco di sfumature cromatiche che conferisce alla situazione un senso di raccoglimento meditativo.
Una figura d'altri tempi, ma senza ironia alcuna invece l'uomo di Giovan Francesco Gonzaga: il picador di una corrida. Una figura virile. in senso ampio. che trae vigore dalla sfida con il toro nell'arena, e che pure viene nobilitata dal rapporto con l'altro animale, il cavallo, che il picador stesso guida.
Gli uomini di Saverio Terruso sono una coppia di personaggi dei "Promessi sposi" del Manzoni. Due "bravi" intenti a discutere tra loro di chissà quali losche trame. Un ritorno ad un passato ricco di suggestioni letterarie che ci fa un po' rimpiangere il fascino, seppure malefico, ma di uno spessore d'altri tempi.
In "Omaggio a Melissa" Treccani dà vita ad un personaggio calato in una atmosfera bucolica. Un uomo che nella sua semplice serenità non sembra aver nulla di virile; una sorta di alter ego di una delle tanti fanciulle sognanti ritratte dal maestro sulla scorta di un'illusione che impone la propria verità su una labile realtà.
La vamp di Remo Squillantini dialoga in silenzio con uno dei suoi ammiratori rappresentato un po’ in disparte sullo sfondo di una sera di gala tipica della ricca società borghese del boom economico.
Paolo Avanzi ci propone i suoi inconfondibili ritratti scomposti come se filtrati attraverso uno specchio deformante.
Di Mino Maccari viene esposta una litografia che espone una sorte di moderno satiro che danza insieme ad una coppia di fanciulle.
Gianni Bertini esprime la propria modernità iconoclasta nella rappresentazione di una modella avvolta in una scenografia che non ha perso nulla della carica avveniristica degli anni 70’.
Di Salvador Dalì, una modella (sua moglie) che contempla la proiezione della propria antichità in una prospettiva di trasfigurazione classica.
Renato Natale Chiesa rappresenta con le sue opere neo Pop Art, ispirati alle icone del cinema, una visione alternativa e magica alla scarna sobrietà del mondo attuale.
I guerrieri post-moderni di Ernesto Colombo stanno a rappresentare l’evoluzione della lotta per la sopravvivenza in chiave intellettuale e neo-mitologica.
La modella di Giuliano Trombini si pone in un confronto dialettico con un ritratto femminile dell’illustre Modigliani, come a intrecciare un rapporto intimo tra due periodi così lontani eppure così vicini se calati all’interno di un bar di provincia.
Franca Doriguzzi
La mostra offre un campionario di ritratti da parte di artisti che si sono affermati dalla seconda metà del novecento ad oggi.
Dal picador di Giovan Francesco Gonzaga al personaggio antimilitarista di Baj, umori ideologici e umani di fine novecento sono rappresentati in una carrellata eterogenea che vuole compendiare le varie sfaccettature dell’uomo moderno.
L'uomo di Enrico Baj è un'icona anti-militarista. Un "piccolo generale" che riassume tutte le piccolezze della retorica e della arroganza non solo militarista ma anche e soprattutto maschilista. Lo svelamento di una grandezza solo apparente, dietro la quale, si cela poco più che un fantoccio senza anima né personalità.
Robert Carrol cala l'uomo contemporaneo lungo una strada di una periferia metropolitana. C'è un senso di desolazione e di silenzio stemperato da un gioco di sfumature cromatiche che conferisce alla situazione un senso di raccoglimento meditativo.
Una figura d'altri tempi, ma senza ironia alcuna invece l'uomo di Giovan Francesco Gonzaga: il picador di una corrida. Una figura virile. in senso ampio. che trae vigore dalla sfida con il toro nell'arena, e che pure viene nobilitata dal rapporto con l'altro animale, il cavallo, che il picador stesso guida.
Gli uomini di Saverio Terruso sono una coppia di personaggi dei "Promessi sposi" del Manzoni. Due "bravi" intenti a discutere tra loro di chissà quali losche trame. Un ritorno ad un passato ricco di suggestioni letterarie che ci fa un po' rimpiangere il fascino, seppure malefico, ma di uno spessore d'altri tempi.
In "Omaggio a Melissa" Treccani dà vita ad un personaggio calato in una atmosfera bucolica. Un uomo che nella sua semplice serenità non sembra aver nulla di virile; una sorta di alter ego di una delle tanti fanciulle sognanti ritratte dal maestro sulla scorta di un'illusione che impone la propria verità su una labile realtà.
La vamp di Remo Squillantini dialoga in silenzio con uno dei suoi ammiratori rappresentato un po’ in disparte sullo sfondo di una sera di gala tipica della ricca società borghese del boom economico.
Paolo Avanzi ci propone i suoi inconfondibili ritratti scomposti come se filtrati attraverso uno specchio deformante.
Di Mino Maccari viene esposta una litografia che espone una sorte di moderno satiro che danza insieme ad una coppia di fanciulle.
Gianni Bertini esprime la propria modernità iconoclasta nella rappresentazione di una modella avvolta in una scenografia che non ha perso nulla della carica avveniristica degli anni 70’.
Di Salvador Dalì, una modella (sua moglie) che contempla la proiezione della propria antichità in una prospettiva di trasfigurazione classica.
Renato Natale Chiesa rappresenta con le sue opere neo Pop Art, ispirati alle icone del cinema, una visione alternativa e magica alla scarna sobrietà del mondo attuale.
I guerrieri post-moderni di Ernesto Colombo stanno a rappresentare l’evoluzione della lotta per la sopravvivenza in chiave intellettuale e neo-mitologica.
La modella di Giuliano Trombini si pone in un confronto dialettico con un ritratto femminile dell’illustre Modigliani, come a intrecciare un rapporto intimo tra due periodi così lontani eppure così vicini se calati all’interno di un bar di provincia.
Franca Doriguzzi
16
luglio 2016
Collettiva Estate 2016
Dal 16 luglio al 06 agosto 2016
arte moderna e contemporanea
Location
SPAZIO INTELVI 11
Dizzasco, Via Valle Intelvi, 11, (Como)
Dizzasco, Via Valle Intelvi, 11, (Como)
Orario di apertura
Sabato dalle 16.00 alle 19.00 o su appuntamento
Vernissage
16 Luglio 2016, ore 16.00
Autore
Curatore