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Pietra Liquida
In una mostra, tutta la forza poetica e generatrice dell’acqua. Affascinanti sculture in ceramica si confrontano con il tema dell’acqua, all’interno di uno spazio archeologico di grande suggestione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PIETRA LIQUIDA
In una mostra, tutta la forza poetica e generatrice dell’acqua
Affascinanti sculture in ceramica si confrontano con il tema dell’acqua,
all’interno di uno spazio archeologico di grande suggestione.
Otto gli artisti: Nino Caruso, Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman,
Jasmine Pignatelli e Mara van Wees. A cura di Francesco Paolo Del Re.
Massimo Luccioli, Riccardo Monachesi, Attilio Quintili,
DOMUS DEL CRIPTOPORTICO
Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci, in provincia di Viterbo
Dal 2 luglio al 28 agosto 2016
Inaugurazione 2 luglio 2016, ore 18:30
L’arte contemporanea nel cuore dell’antico: è seducente e ambizioso il progetto della
mostra “Pietra liquida”, che porta per la prima volta le sculture in ceramica di otto artisti
all’interno di uno dei luoghi più affascinanti del Parco Archeologico e Naturalistico di
Vulci, in provincia di Viterbo: la Domus del Criptoportico, una lussuosa dimora
aristocratica romana risalente alla fine del II sec. a. C. In questo fondale antico e prestigioso,
le opere di Nino Caruso, Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman, Massimo Luccioli, Riccardo
Monachesi, Attilio Quintili, Jasmine Pignatelli e Mara van Wees dialogano con lo
spazio, lasciandosi permeare da esso e proponendosi come delle vere e proprie installazioni
site-specific. La mostra, a cura di Francesco Paolo Del Re, si inaugura il 2 luglio 2016 alle
ore 18:30 e resterà aperta al pubblico fino al 28 agosto. In occasione dell’inaugurazione alle
ore 20:00 si terrà, tra gli scavi del parco archeologico, il concerto dell’orchestra Roma
Sinfonietta, diretta da Fabio Maestri, con musiche di Vivaldi e “Water music” di Haendel.
L’evento viene realizzato grazie alla sinergia tra il Comune di Montalto di Castro, il
Comune di Canino, la delegazione FAI Viterbo, la Fondazione Vulci e la Fondazione
Etruria Mater, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio e
dell’Etruria Meridionale e con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di
Viterbo. Il coordinamento scientifico della mostra è affidato a Gianna Besson.
PERCHÉ “PIETRA LIQUIDA” - Il filo conduttore e il punto di partenza comune del
lavoro degli artisti è una riflessione profonda sul tema dell’acqua. “Il composto chimico
di idrogeno e ossigeno che è alla base della vita sulla Terra - scrive il curatore Francesco
Paolo Del Re - è una fonte di ispirazione intimamente collegata alla pratica del lavoro degli
scultori protagonisti di questa mostra, che sono accomunati dalla predilezione per un
materiale per definizione duttile ed estremamente versatile, proprio perché dall’acqua trae la sua possibilità di essere plasmato. Il materiale che accomuna gli otto artisti è infatti la
ceramica e l’acqua è l’elemento essenziale del processo alchemico che porta alla
trasformazione di un’informe massa fluida alla solidità di una forma definita, che sarà il
fuoco a fissare nel suo aspetto finale. Il titolo della mostra, ‘Pietra liquida’, vuole raccontare
questo ossimoro, questa oscillazione, che rappresenta lo svolgimento nel tempo della pratica
della creazione ceramica, questa ambivalenza e compresenza di anime e stati della materia,
che si fanno metafora della complessità dell’esistenza”.
LA FORZA POETICA DELL’ACQUA - L’acqua è da sempre l’origine della vita, la
forza plasmante del pianeta e il motore della sua stessa evoluzione. Un bene necessario e
fondamentale, dall’imprescindibile valore sociale, politico, culturale e antropologico, tanto
da diventare causa di aspri conflitti e riletture geopolitiche. La presenza dell’acqua decreta
infatti la vita o la morte di intere popolazioni, detta trasformazioni antropologiche, flussi
migratori e mutamenti di interi ecosistemi. Sono di estrema evidenza la sua forza e la sua
necessità, non solo in senso fisico, ma anche poetico. Ed è proprio da questa consapevolezza
che gli otto artisti partono per raccontare le suggestioni liquide dell’acqua attraverso le
loro sculture, che vogliono rendere omaggio alla sua energia espressiva, alla sua forza
generatrice e mutante. Componente fondamentale della stessa argilla, l’acqua si pone
dunque come il luogo di riflessione privilegiato sul suo “valore” artistico.
UN FONDALE DI GRANDE SUGGESTIONE - La Domus del Criptoportico del Parco
Naturalistico Archeologico di Vulci è il luogo ideale per ospitare un dialogo tra il tempo, la
storia e la ceramica stessa, un dialogo che nasce dall’incontro fecondo tra le testimonianze
archeologiche e i linguaggi dell’arte contemporanea. Luogo simbolico in cui idealmente
tutto ha origine, con i suoi mattoni di argilla e le sue mura antiche, grazie alla mostra “Pietra
Liquida” la domus romana torna a essere anche uno spazio abitabile e conviviale, di sacra
ospitalità. Nel pieno rispetto delle strutture esistenti, gli artisti provano a trasformare i suoi
ambienti, ad arricchirli e a valorizzarli. Nella Domus del Criptoportico si danno
appuntamento dunque acqua e argilla, archeologia e scultura contemporanea, storie e
suggestioni, per dare vita a una mostra di rara malia, a due passi dal Foro e dal Mitreo
adorni di statue e marmi dell’antica Vulci, la metropoli dell’Etruria marittima che
sedusse i Romani e che ancora affascina i visitatori grazie all’immutato paesaggio
ottocentesco della Maremma laziale che circonda questa area archeologica.
GLI ARTISTI - Sono otto gli artisti che aderiscono al progetto espositivo “Pietra
Liquida”: ciascuno con il proprio specifico linguaggio e con un modo peculiare di
vivere e interpretare il comune materiale ceramico e il tema dell’acqua, che si presta a
molteplici letture.
Nino Caruso parte dalle forme arcaiche della ceramica per esplorare un universo di segni
aperto alle sperimentazioni. Oltre a esplorare nuovi materiali, soprattutto il metallo, negli
anni Sessanta Caruso abbandona la modellazione a “colombino” e adotta la tecnica del
colaggio e la produzione ceramica in piccola serie. Si concentra poi sulle possibilità
espressive derivanti dall’interazione delle forme modulari nello spazio architettonico,
arrivando a collaborare con industrie ceramiche in veste di designer.
Nella sua attività artistica Giorgio Crisafi alterna da sempre teatro, poesia e arte.
Nell’ambito specifico delle arti visive, pur operando con l’argilla e il fuoco, elementi tipici del mondo della ceramica, utilizza anche materiali e tecniche inusuali, portando un
contributo originale a questa antica arte. Le sue creazioni comunicano una preziosa
dimensione aristocratica, derivante da suggestioni differenti, tra arcaismi e visioni di
modernità.
Musicista e scultrice, Yvonne Ekman privilegia quale canale espressivo l’argilla,
elaborando le sue caratteristiche plastiche in uno stile originale che coniuga la ricerca sulla
forma e sui colori con una sensibilità verso le tematiche civili e sociali. Dopo aver adoperato
per anni la tecnica raku, attualmente si dedica a porcellana, grès e paper clay, anche con
interventi in spazi aperti e integrati nel paesaggio naturale.
All’interno di una ricerca coerente, Massimo Luccioli sperimenta diverse modalità
espressive, passando dalla scultura in terracotta alla pratica della pittura. Porge particolare
attenzione al disegno, elaborato come sintesi di pittura e installazione performativa, per
esempio nelle esperienze della “grafia dei rotoli”. Negli ultimi anni si dedica soprattutto a
lavori in terracotta e disegni su carta.
Ha radici profonde il “fare manuale” che da sempre sprona la scultura di Riccardo
Monachesi. È nelle forme della ceramica che si consolida una necessità espressiva che non
potrebbe trovare spazio, per questo artista, attraverso altri media. Architetto di formazione,
fuggendo a qualsiasi tentazione di design, Monachesi ambisce a progettare attraverso la
ceramica l’emozione che sempre muove la sua mano e il suo lavoro.
Attilio Quintili nasce come artigiano ceramista, specializzato nella tecnica del lustro, e
dalla fine degli anni Novanta cerca di adattare questa pratica a un lavoro più attinente ai
linguaggi artistici contemporanei. Segue le orme della tradizione umbra, radicata soprattutto
nella sua Deruta, città dove risiede da tempo, cercando di rileggerla attraverso modalità
nuove e indagando il mistero della materia cromatica che cambia attraverso il fuoco.
La ricerca di Jasmine Pignatelli si sviluppa intorno alle nuove “possibilità spaziali”
determinate dalle modalità combinatorie ed espressive del modulo, del vettore (modulo
provvisto di direzione e verso) e del segno plastico (i punti e le linee del codice Morse),
interpretabili come segni/segnali che materializzano uno spazio.
Per Mara van Wees, sin dagli anni dell’accademia, la ceramica scultorea è tra i linguaggi
espressivi preferiti. Ha realizzato murales, ha lavorato come scenografa e come stilista nel
campo della moda, per poi tornarè negli anni Novanta a concentrare la sua attività intorno
alla ceramica. Le sue opere propongono una composizione e un bilanciamento tra volumi
asimmetrici e in bilico tra di loro.
INFORMAZIONI TECNICHE:
“PIETRA LIQUIDA”
DOVE: Casa del Criptoportico, Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci, in provincia di Viterbo
QUANDO: dal 2 luglio al 28 agosto 2016
INAUGURAZIONE: 2 luglio 2016 ore 18:30
ARTISTI: Nino Caruso, Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman, Massimo Luccioli, Riccardo Monachesi, Attilio Quintili, Jasmine
Pignatelli e Mara van Wees
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re
COORDINAMENTO SCIENTIFICO: Gianna Besson
UFFICIO STAMPA: Sabino de Nichilo
PRESENTATO DA: Comune di Montalto di Castro, Comune di Canino, Delegazione FAI Viterbo, Fondazione Vulci, Fondazione
Etruria Mater, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale
PATROCINI: Regione Lazio, Provincia di Viterbo
SPONSOR: Primaprint
BIGLIETTI: intero € 8,00, ridotto € 5,00
ORARI DI APERTURA: ore 9:00 – 18:00
PER INFORMAZIONI: http://vulci.it/parco-di- vulci/ - Tel: 0766.89298 - 0766.870179 - e-mail: info@vulci.it
3UFFICIO STAMPA: Sabino de Nichilo – mob. 328.4615638 – denichilosabino@gmail.com
In una mostra, tutta la forza poetica e generatrice dell’acqua
Affascinanti sculture in ceramica si confrontano con il tema dell’acqua,
all’interno di uno spazio archeologico di grande suggestione.
Otto gli artisti: Nino Caruso, Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman,
Jasmine Pignatelli e Mara van Wees. A cura di Francesco Paolo Del Re.
Massimo Luccioli, Riccardo Monachesi, Attilio Quintili,
DOMUS DEL CRIPTOPORTICO
Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci, in provincia di Viterbo
Dal 2 luglio al 28 agosto 2016
Inaugurazione 2 luglio 2016, ore 18:30
L’arte contemporanea nel cuore dell’antico: è seducente e ambizioso il progetto della
mostra “Pietra liquida”, che porta per la prima volta le sculture in ceramica di otto artisti
all’interno di uno dei luoghi più affascinanti del Parco Archeologico e Naturalistico di
Vulci, in provincia di Viterbo: la Domus del Criptoportico, una lussuosa dimora
aristocratica romana risalente alla fine del II sec. a. C. In questo fondale antico e prestigioso,
le opere di Nino Caruso, Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman, Massimo Luccioli, Riccardo
Monachesi, Attilio Quintili, Jasmine Pignatelli e Mara van Wees dialogano con lo
spazio, lasciandosi permeare da esso e proponendosi come delle vere e proprie installazioni
site-specific. La mostra, a cura di Francesco Paolo Del Re, si inaugura il 2 luglio 2016 alle
ore 18:30 e resterà aperta al pubblico fino al 28 agosto. In occasione dell’inaugurazione alle
ore 20:00 si terrà, tra gli scavi del parco archeologico, il concerto dell’orchestra Roma
Sinfonietta, diretta da Fabio Maestri, con musiche di Vivaldi e “Water music” di Haendel.
L’evento viene realizzato grazie alla sinergia tra il Comune di Montalto di Castro, il
Comune di Canino, la delegazione FAI Viterbo, la Fondazione Vulci e la Fondazione
Etruria Mater, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio e
dell’Etruria Meridionale e con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di
Viterbo. Il coordinamento scientifico della mostra è affidato a Gianna Besson.
PERCHÉ “PIETRA LIQUIDA” - Il filo conduttore e il punto di partenza comune del
lavoro degli artisti è una riflessione profonda sul tema dell’acqua. “Il composto chimico
di idrogeno e ossigeno che è alla base della vita sulla Terra - scrive il curatore Francesco
Paolo Del Re - è una fonte di ispirazione intimamente collegata alla pratica del lavoro degli
scultori protagonisti di questa mostra, che sono accomunati dalla predilezione per un
materiale per definizione duttile ed estremamente versatile, proprio perché dall’acqua trae la sua possibilità di essere plasmato. Il materiale che accomuna gli otto artisti è infatti la
ceramica e l’acqua è l’elemento essenziale del processo alchemico che porta alla
trasformazione di un’informe massa fluida alla solidità di una forma definita, che sarà il
fuoco a fissare nel suo aspetto finale. Il titolo della mostra, ‘Pietra liquida’, vuole raccontare
questo ossimoro, questa oscillazione, che rappresenta lo svolgimento nel tempo della pratica
della creazione ceramica, questa ambivalenza e compresenza di anime e stati della materia,
che si fanno metafora della complessità dell’esistenza”.
LA FORZA POETICA DELL’ACQUA - L’acqua è da sempre l’origine della vita, la
forza plasmante del pianeta e il motore della sua stessa evoluzione. Un bene necessario e
fondamentale, dall’imprescindibile valore sociale, politico, culturale e antropologico, tanto
da diventare causa di aspri conflitti e riletture geopolitiche. La presenza dell’acqua decreta
infatti la vita o la morte di intere popolazioni, detta trasformazioni antropologiche, flussi
migratori e mutamenti di interi ecosistemi. Sono di estrema evidenza la sua forza e la sua
necessità, non solo in senso fisico, ma anche poetico. Ed è proprio da questa consapevolezza
che gli otto artisti partono per raccontare le suggestioni liquide dell’acqua attraverso le
loro sculture, che vogliono rendere omaggio alla sua energia espressiva, alla sua forza
generatrice e mutante. Componente fondamentale della stessa argilla, l’acqua si pone
dunque come il luogo di riflessione privilegiato sul suo “valore” artistico.
UN FONDALE DI GRANDE SUGGESTIONE - La Domus del Criptoportico del Parco
Naturalistico Archeologico di Vulci è il luogo ideale per ospitare un dialogo tra il tempo, la
storia e la ceramica stessa, un dialogo che nasce dall’incontro fecondo tra le testimonianze
archeologiche e i linguaggi dell’arte contemporanea. Luogo simbolico in cui idealmente
tutto ha origine, con i suoi mattoni di argilla e le sue mura antiche, grazie alla mostra “Pietra
Liquida” la domus romana torna a essere anche uno spazio abitabile e conviviale, di sacra
ospitalità. Nel pieno rispetto delle strutture esistenti, gli artisti provano a trasformare i suoi
ambienti, ad arricchirli e a valorizzarli. Nella Domus del Criptoportico si danno
appuntamento dunque acqua e argilla, archeologia e scultura contemporanea, storie e
suggestioni, per dare vita a una mostra di rara malia, a due passi dal Foro e dal Mitreo
adorni di statue e marmi dell’antica Vulci, la metropoli dell’Etruria marittima che
sedusse i Romani e che ancora affascina i visitatori grazie all’immutato paesaggio
ottocentesco della Maremma laziale che circonda questa area archeologica.
GLI ARTISTI - Sono otto gli artisti che aderiscono al progetto espositivo “Pietra
Liquida”: ciascuno con il proprio specifico linguaggio e con un modo peculiare di
vivere e interpretare il comune materiale ceramico e il tema dell’acqua, che si presta a
molteplici letture.
Nino Caruso parte dalle forme arcaiche della ceramica per esplorare un universo di segni
aperto alle sperimentazioni. Oltre a esplorare nuovi materiali, soprattutto il metallo, negli
anni Sessanta Caruso abbandona la modellazione a “colombino” e adotta la tecnica del
colaggio e la produzione ceramica in piccola serie. Si concentra poi sulle possibilità
espressive derivanti dall’interazione delle forme modulari nello spazio architettonico,
arrivando a collaborare con industrie ceramiche in veste di designer.
Nella sua attività artistica Giorgio Crisafi alterna da sempre teatro, poesia e arte.
Nell’ambito specifico delle arti visive, pur operando con l’argilla e il fuoco, elementi tipici del mondo della ceramica, utilizza anche materiali e tecniche inusuali, portando un
contributo originale a questa antica arte. Le sue creazioni comunicano una preziosa
dimensione aristocratica, derivante da suggestioni differenti, tra arcaismi e visioni di
modernità.
Musicista e scultrice, Yvonne Ekman privilegia quale canale espressivo l’argilla,
elaborando le sue caratteristiche plastiche in uno stile originale che coniuga la ricerca sulla
forma e sui colori con una sensibilità verso le tematiche civili e sociali. Dopo aver adoperato
per anni la tecnica raku, attualmente si dedica a porcellana, grès e paper clay, anche con
interventi in spazi aperti e integrati nel paesaggio naturale.
All’interno di una ricerca coerente, Massimo Luccioli sperimenta diverse modalità
espressive, passando dalla scultura in terracotta alla pratica della pittura. Porge particolare
attenzione al disegno, elaborato come sintesi di pittura e installazione performativa, per
esempio nelle esperienze della “grafia dei rotoli”. Negli ultimi anni si dedica soprattutto a
lavori in terracotta e disegni su carta.
Ha radici profonde il “fare manuale” che da sempre sprona la scultura di Riccardo
Monachesi. È nelle forme della ceramica che si consolida una necessità espressiva che non
potrebbe trovare spazio, per questo artista, attraverso altri media. Architetto di formazione,
fuggendo a qualsiasi tentazione di design, Monachesi ambisce a progettare attraverso la
ceramica l’emozione che sempre muove la sua mano e il suo lavoro.
Attilio Quintili nasce come artigiano ceramista, specializzato nella tecnica del lustro, e
dalla fine degli anni Novanta cerca di adattare questa pratica a un lavoro più attinente ai
linguaggi artistici contemporanei. Segue le orme della tradizione umbra, radicata soprattutto
nella sua Deruta, città dove risiede da tempo, cercando di rileggerla attraverso modalità
nuove e indagando il mistero della materia cromatica che cambia attraverso il fuoco.
La ricerca di Jasmine Pignatelli si sviluppa intorno alle nuove “possibilità spaziali”
determinate dalle modalità combinatorie ed espressive del modulo, del vettore (modulo
provvisto di direzione e verso) e del segno plastico (i punti e le linee del codice Morse),
interpretabili come segni/segnali che materializzano uno spazio.
Per Mara van Wees, sin dagli anni dell’accademia, la ceramica scultorea è tra i linguaggi
espressivi preferiti. Ha realizzato murales, ha lavorato come scenografa e come stilista nel
campo della moda, per poi tornarè negli anni Novanta a concentrare la sua attività intorno
alla ceramica. Le sue opere propongono una composizione e un bilanciamento tra volumi
asimmetrici e in bilico tra di loro.
INFORMAZIONI TECNICHE:
“PIETRA LIQUIDA”
DOVE: Casa del Criptoportico, Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci, in provincia di Viterbo
QUANDO: dal 2 luglio al 28 agosto 2016
INAUGURAZIONE: 2 luglio 2016 ore 18:30
ARTISTI: Nino Caruso, Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman, Massimo Luccioli, Riccardo Monachesi, Attilio Quintili, Jasmine
Pignatelli e Mara van Wees
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re
COORDINAMENTO SCIENTIFICO: Gianna Besson
UFFICIO STAMPA: Sabino de Nichilo
PRESENTATO DA: Comune di Montalto di Castro, Comune di Canino, Delegazione FAI Viterbo, Fondazione Vulci, Fondazione
Etruria Mater, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale
PATROCINI: Regione Lazio, Provincia di Viterbo
SPONSOR: Primaprint
BIGLIETTI: intero € 8,00, ridotto € 5,00
ORARI DI APERTURA: ore 9:00 – 18:00
PER INFORMAZIONI: http://vulci.it/parco-di- vulci/ - Tel: 0766.89298 - 0766.870179 - e-mail: info@vulci.it
3UFFICIO STAMPA: Sabino de Nichilo – mob. 328.4615638 – denichilosabino@gmail.com
02
luglio 2016
Pietra Liquida
Dal 02 luglio al 28 agosto 2016
arte contemporanea
Location
PARCO ARCHEOLOGICO E NATURALISTICO DI VULCI
Montalto Di Castro, Strada Provinciale 107, (Viterbo)
Montalto Di Castro, Strada Provinciale 107, (Viterbo)
Biglietti
intero € 8,00, ridotto € 5,00
Orario di apertura
ore 9:00 – 18:00
Vernissage
2 Luglio 2016, ore 18.30
Autore
Curatore