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Politics of Affinities. Sperimentazioni tra Arte, Educazione e Politica
La mostra presenta programmi pedagogici sperimentali in cui pensiero e critica diventano un’unica forma di azione diretta sulla realtà.ll concetto di aula viene ridefinito come spazio democratico e si converte in un laboratorio in cui riscrivere il contratto sociale.
Comunicato stampa
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Ogni momento di crisi richiede una ridefinizione degli strumenti di conoscenza e di educazione.
La mostra presenta programmi pedagogici sperimentali in cui pensiero e critica diventano un’unica forma di azione diretta sulla realtà. Attraverso metodologie di pedagogia radicale, ricerca militante e attivismo istituzionale, il concetto di aula viene ridefinito come spazio democratico. L’aula si converte in un laboratorio in cui riscrivere il contratto sociale.
Teorie e pratiche di liberazione e di decolonizzazione del pensiero introdotte da intellettuali e educatori radicali come Bertold Brecht, John Dewey, Ivan Illich o Paulo Freire tornano ad essere fondamentali in un momento storico che necessita l’emancipazione del soggetto e il rinnovamento delle politiche educative e culturali.
Diversi per scala, geografia e specificità dei contesti locali, gli esperimenti educativi in mostra sfruttano il potere dell’arte di immaginare nuovi scenari in cui operare secondo quelle che la filosofa Donna Haraway definisce politiche delle affinità, utilizzando la teatralità, la performance, la collaborazione e allo stesso tempo l’antagonismo come possibili forme di dialogo e di negoziazione.
Secondo Haraway, un’organizzazione politica per affinità è un’organismo in grado di riconoscere identità permanentemente parziali e punti di vista contraddittori. Questo rende l'affinità un modello adatto ad una pedagogia basata sulla partecipazione consapevole e sulla scelta di strategie condivise.
In mostra: Pavel Althamer e Artur Zmijewski con The School of Image and Evidence per The School of Kyiv. Kyiv Biennial 2015 (Kiev), The School of Engaged Art di Chto Delat (San Pietroburgo), La Ivan Illich di Beta Local (San Juan), SPEAP SciencesPo Programme d’Expérimentation en Arts et Politique con un film di David Bornstein (Parigi), Subtramas (Madrid).
All’interno del percorso espositivo, uno spazio disegnato da Mattia Paco Rizzi raccoglie libri e materiali provenienti da diversi programmi pedagogici internazionali a disposizione del pubblico e dei residenti.
Politics of Affinities è un progetto di ricerca che parte dall’omonima pubblicazione composta da conversazioni con (tra gli altri) Jesús Carrillo, Vasyl Cherepanyn, Bruno Latour con Frédérique Aït-Touati e Donato Ricci e i collettivi Beta-Local e Chto Delat.
La ricerca si situa all’interno di un’indagine a lungo termine avviata da Cittadellarte a partire dal 2014, che ha visto importanti momenti di confronto come il workshop Socially engaged art practices and education in contemporary discourse e proseguita nel 2015 con la riformulazione della "storica" residenza per artisti internazionali UNIDEE-Università delle Idee in un programma di alta formazione artistica per addetti al settore e non solo, con il fine di confrontarsi con i cambiamenti in corso nel campo dell'educazione e avviare sperimentazioni nella sfera pedagogica e artistica contemporanea.
Silvia Franceschini è ricercatrice e curatrice indipendente. Nel 2015 è stata membro del team curatoriale della School of Kyiv. Kyiv Biennale 2015. E’ co-autrice della pubblicazione Global Tools. When Education Coincides with Life, dedicata all’omonimo programma di educazione sperimentale (Archive Books, 2016). Attualmente sta conducendo un dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano ed è parte del laboratorio curatoriale SYNAPSE presso la Haus der Kulturen der Welt di Berlino. I suoi progetti curatoriali includono: Time of Reasonable Doubts (5th Moscow International Biennale for Young Artists, Mosca, 2016); Sources Go Dark (Futura Centre for Contemporary Art, Praga, 2015); Global Tools 1973-1975: Towards an Ecology of Design (SALT, Istanbul, 2014); The Way of Enthusiasts (Casa dei Trei Oci, V-A-C Foundation, 13th Biennale di Architettura, Venezia, 2012).
La mostra presenta programmi pedagogici sperimentali in cui pensiero e critica diventano un’unica forma di azione diretta sulla realtà. Attraverso metodologie di pedagogia radicale, ricerca militante e attivismo istituzionale, il concetto di aula viene ridefinito come spazio democratico. L’aula si converte in un laboratorio in cui riscrivere il contratto sociale.
Teorie e pratiche di liberazione e di decolonizzazione del pensiero introdotte da intellettuali e educatori radicali come Bertold Brecht, John Dewey, Ivan Illich o Paulo Freire tornano ad essere fondamentali in un momento storico che necessita l’emancipazione del soggetto e il rinnovamento delle politiche educative e culturali.
Diversi per scala, geografia e specificità dei contesti locali, gli esperimenti educativi in mostra sfruttano il potere dell’arte di immaginare nuovi scenari in cui operare secondo quelle che la filosofa Donna Haraway definisce politiche delle affinità, utilizzando la teatralità, la performance, la collaborazione e allo stesso tempo l’antagonismo come possibili forme di dialogo e di negoziazione.
Secondo Haraway, un’organizzazione politica per affinità è un’organismo in grado di riconoscere identità permanentemente parziali e punti di vista contraddittori. Questo rende l'affinità un modello adatto ad una pedagogia basata sulla partecipazione consapevole e sulla scelta di strategie condivise.
In mostra: Pavel Althamer e Artur Zmijewski con The School of Image and Evidence per The School of Kyiv. Kyiv Biennial 2015 (Kiev), The School of Engaged Art di Chto Delat (San Pietroburgo), La Ivan Illich di Beta Local (San Juan), SPEAP SciencesPo Programme d’Expérimentation en Arts et Politique con un film di David Bornstein (Parigi), Subtramas (Madrid).
All’interno del percorso espositivo, uno spazio disegnato da Mattia Paco Rizzi raccoglie libri e materiali provenienti da diversi programmi pedagogici internazionali a disposizione del pubblico e dei residenti.
Politics of Affinities è un progetto di ricerca che parte dall’omonima pubblicazione composta da conversazioni con (tra gli altri) Jesús Carrillo, Vasyl Cherepanyn, Bruno Latour con Frédérique Aït-Touati e Donato Ricci e i collettivi Beta-Local e Chto Delat.
La ricerca si situa all’interno di un’indagine a lungo termine avviata da Cittadellarte a partire dal 2014, che ha visto importanti momenti di confronto come il workshop Socially engaged art practices and education in contemporary discourse e proseguita nel 2015 con la riformulazione della "storica" residenza per artisti internazionali UNIDEE-Università delle Idee in un programma di alta formazione artistica per addetti al settore e non solo, con il fine di confrontarsi con i cambiamenti in corso nel campo dell'educazione e avviare sperimentazioni nella sfera pedagogica e artistica contemporanea.
Silvia Franceschini è ricercatrice e curatrice indipendente. Nel 2015 è stata membro del team curatoriale della School of Kyiv. Kyiv Biennale 2015. E’ co-autrice della pubblicazione Global Tools. When Education Coincides with Life, dedicata all’omonimo programma di educazione sperimentale (Archive Books, 2016). Attualmente sta conducendo un dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano ed è parte del laboratorio curatoriale SYNAPSE presso la Haus der Kulturen der Welt di Berlino. I suoi progetti curatoriali includono: Time of Reasonable Doubts (5th Moscow International Biennale for Young Artists, Mosca, 2016); Sources Go Dark (Futura Centre for Contemporary Art, Praga, 2015); Global Tools 1973-1975: Towards an Ecology of Design (SALT, Istanbul, 2014); The Way of Enthusiasts (Casa dei Trei Oci, V-A-C Foundation, 13th Biennale di Architettura, Venezia, 2012).
01
luglio 2016
Politics of Affinities. Sperimentazioni tra Arte, Educazione e Politica
Dal primo luglio al 31 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
CITTADELLARTE – FONDAZIONE PISTOLETTO
Biella, Via Giovanni Battista Serralunga, 27, (Biella)
Biella, Via Giovanni Battista Serralunga, 27, (Biella)
Orario di apertura
ore 18.00
Vernissage
1 Luglio 2016, ore 18.00
Autore
Curatore