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Riccardo Cerulli – The colour experience
Esposizione delle opere di ultima produzione del giovane artista Riccardo Cerulli
Comunicato stampa
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Scorrendo la pagina del Kazuya Akimoto Museum sembra di capire che l’arte sacra nell’epoca contemporanea non può che tendere all’astratto. L’immagine è ben definita, riconoscibile nei suoi elementi ma permangono aspetti che non possono essere completamente delineati. Si tratta di un processo pittorico complesso che riproduce l’immagine privandola del suo significato unico e moltiplicandola in una miriade d’icone. L’importante è la fruibilità immediata del contenuto, ovvero la trasformazione del soggetto in brand pubblicitario senza che ci sia un’analisi profonda dei contenuti. Eppure un approccio più strutturato sarebbe auspicabile per tematiche che restano come fattori fondamentali nella costruzione dell’identità soggettiva e collettiva. Per questo le tinte sono saturate all’eccesso, in modo che i contrasti diventino subito evidenti: le figure restano impresse nella coscienza e si apre il tempo di un’interiorizzazione inconsapevole. Ogni rappresentazione nasce quindi da questo duplice binario: da un lato l’impressione e dall’altro la rielaborazione. È lo stesso meccanismo sotteso al “Cristo Giallo” di Paul Gauguin che assegnava a ciascun colore un valore emozionale più che descrittivo. Sono delle derive del sacro nel pop, non in senso blasfemo ma come attualizzazione dei contesti di riferimento. Attraverso l’utilizzo antico della foglia d’oro, si verifica l’incontro tra l’estrema modernizzazione del tratto e i temi dei Romantici tedeschi. Protagonista assoluta è la linea che si arricchisce del rapporto sociologico tra testo e testimonianza nella sua accezione semiotica. Si va oltre la semplice interpretazione della natura, perché l’ambiente che ci circonda diventa un’estensione sensoriale dell’uomo, e si richiede un nuovo tipo di riconoscimento personale che pare voler alludere alla possibilità di una vita extraterrestre, più che alla semplice realizzazione di un autoritratto. Il selfie è visto come necessità elementare ma senza che questo corrisponda all’essenziale tratto realistico, mentre le scene sono ricalcate come graffiti o velocizzate come nei fumetti. Dunque il disegno non è mai preciso, ed è volutamente sporco. L’allucinazione cromatica riporta a una dimensione atemporale come nelle opere del giovane pittore americano Hernan Bas, ma sovvertendone la concezione estetica che parte da Oscar Wilde.
28
maggio 2016
Riccardo Cerulli – The colour experience
Dal 28 maggio all'undici giugno 2016
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15 - 19
Vernissage
28 Maggio 2016, ore 17.00
Autore
Curatore