Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Winckelmann, Firenze e gli Etruschi
La mostra che s’inaugura al Museo Archeologico di Firenze il 26 maggio apre le celebrazioni previste in varie città d’Europa per il trecentesimo anno della nascita di Johann Joachim Winckelmann (2017) e il duecentocinquantesimo della morte (2018), avvenuta tragicamente a Trieste l’8 giugno 1768,in seguito alle ferite subite in un tentativo di rapina.
La mostra è l’occasione per ripensare il ruolo di Winckelmann come fondatore della moderna archeologia e iniziatore di una nuova concezione estetica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra che s’inaugura al Museo Archeologico di Firenze il 26 maggio apre le celebrazioni previste in varie città d’Europa per il trecentesimo anno della nascita di Johann Joachim Winckelmann (2017) e il duecentocinquantesimo della morte (2018), avvenuta tragicamente a Trieste l’8 giugno 1768,in seguito alle ferite subite in un tentativo di rapina.
La mostra è l’occasione per ripensare il ruolo di Winckelmann come fondatore della moderna archeologia e iniziatore di una nuova concezione estetica.
Per lo studioso tedesco fu decisivo, negli anni della maturità, il soggiorno a Roma (1755-1768) che gli consentì, attraverso la visione diretta di tanti capolavori conservati in musei e raccolte private, di ampliare le conoscenze del mondo antico e ricercare i canoni della bellezza classica. Ma importante per lui fu anche l’esperienza fiorentina (settembre 1758-aprile 1759), quando lavorò al catalogo delle gemme intagliate del barone von Stosch (catalogo che fu poi pubblicato a Firenze nel 1760) e poté visitare alcune delle collezioni d’arte della città, approfondendo lo studio della civiltà etrusca.
Le tre sezioni della Mostra mettono a fuoco proprio questo significativo momento dell’attività di Winckelmann, ovvero la Firenze con cui venne in contatto e le opere antiche che vi prese in esame, il suo contributo alla conoscenza dell’arte etrusca e infine i riflessi che i suoi studi ebbero nella diffusione del mito degli Etruschi nella cultura europea fra Sette e Ottocento. Nel Salone del Nicchio del Museo Archeologico e in 14 vetrine saranno esposti più di 100 opere: vasi greci ed etruschi, manoscritti e libri rari, statue in marmo e in bronzo, stampe e dipinti, urne e sculture etrusche, gemme e medaglie.
Altri capolavori della statuaria etrusca collegati alla Mostra (la Chimera e la Minerva di Arezzo, l’Idolino di Pesaro) saranno visibili nelle sale dello stesso Museo. Fra le rarità si segnalano: i calchi della raccolta completa delle “Gemme Stosch” (dal Museo di Stendal); la cosiddetta “Ballerina”, una statua romana della collezione Riccardi finora mai uscita dalla sua sede; il taccuino manoscritto di Winckelmann conservato a Firenze; un servito della reale manifattura borbonica ispirato a motivi etruschi; la prima e finora unica edizione dell’opera omnia di Winckelmann stampata a Prato nel 1830-1834.
La Mostra si apre il 26 maggio 2016 alle 17.15 presso il Museo Archeologico, ma sarà preceduta alle 16.00 da una presentazione nell’Aula Magna dell’Università (piazza San Marco, 4) tenuta dagli ideatori dell’iniziativa: Maria Fancelli, Giovannangelo Camporeale e Max Kunze, mentre il direttore del Museo Archeologico, Mario Iozzo, introdurrà l’esposizione.
Il catalogo, curato da Barbara Arbeid, Stefano Bruni e Mario Iozzo, è pubblicato da ETS di Pisa, sia in italiano che in tedesco.
Lunedì 23 maggio, alle 11.00, nello spazio per le conferenze del Museo Archeologico, a cura degli organizzatori della Mostra, si terrà una Conferenza Stampa, durante la quale si presenterà il Catalogo e si forniranno ulteriori ragguagli sulla Mostra e le iniziative connesse.
La mostra si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
La mostra è l’occasione per ripensare il ruolo di Winckelmann come fondatore della moderna archeologia e iniziatore di una nuova concezione estetica.
Per lo studioso tedesco fu decisivo, negli anni della maturità, il soggiorno a Roma (1755-1768) che gli consentì, attraverso la visione diretta di tanti capolavori conservati in musei e raccolte private, di ampliare le conoscenze del mondo antico e ricercare i canoni della bellezza classica. Ma importante per lui fu anche l’esperienza fiorentina (settembre 1758-aprile 1759), quando lavorò al catalogo delle gemme intagliate del barone von Stosch (catalogo che fu poi pubblicato a Firenze nel 1760) e poté visitare alcune delle collezioni d’arte della città, approfondendo lo studio della civiltà etrusca.
Le tre sezioni della Mostra mettono a fuoco proprio questo significativo momento dell’attività di Winckelmann, ovvero la Firenze con cui venne in contatto e le opere antiche che vi prese in esame, il suo contributo alla conoscenza dell’arte etrusca e infine i riflessi che i suoi studi ebbero nella diffusione del mito degli Etruschi nella cultura europea fra Sette e Ottocento. Nel Salone del Nicchio del Museo Archeologico e in 14 vetrine saranno esposti più di 100 opere: vasi greci ed etruschi, manoscritti e libri rari, statue in marmo e in bronzo, stampe e dipinti, urne e sculture etrusche, gemme e medaglie.
Altri capolavori della statuaria etrusca collegati alla Mostra (la Chimera e la Minerva di Arezzo, l’Idolino di Pesaro) saranno visibili nelle sale dello stesso Museo. Fra le rarità si segnalano: i calchi della raccolta completa delle “Gemme Stosch” (dal Museo di Stendal); la cosiddetta “Ballerina”, una statua romana della collezione Riccardi finora mai uscita dalla sua sede; il taccuino manoscritto di Winckelmann conservato a Firenze; un servito della reale manifattura borbonica ispirato a motivi etruschi; la prima e finora unica edizione dell’opera omnia di Winckelmann stampata a Prato nel 1830-1834.
La Mostra si apre il 26 maggio 2016 alle 17.15 presso il Museo Archeologico, ma sarà preceduta alle 16.00 da una presentazione nell’Aula Magna dell’Università (piazza San Marco, 4) tenuta dagli ideatori dell’iniziativa: Maria Fancelli, Giovannangelo Camporeale e Max Kunze, mentre il direttore del Museo Archeologico, Mario Iozzo, introdurrà l’esposizione.
Il catalogo, curato da Barbara Arbeid, Stefano Bruni e Mario Iozzo, è pubblicato da ETS di Pisa, sia in italiano che in tedesco.
Lunedì 23 maggio, alle 11.00, nello spazio per le conferenze del Museo Archeologico, a cura degli organizzatori della Mostra, si terrà una Conferenza Stampa, durante la quale si presenterà il Catalogo e si forniranno ulteriori ragguagli sulla Mostra e le iniziative connesse.
La mostra si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
26
maggio 2016
Winckelmann, Firenze e gli Etruschi
Dal 26 maggio 2016 al 30 gennaio 2017
archeologia
Location
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Firenze, Piazza Della Santissima Annunziata, 9b, (Firenze)
Firenze, Piazza Della Santissima Annunziata, 9b, (Firenze)
Orario di apertura
Lunedì 8.30-14.00 da martedì a venerdì 8.30-19.00 Sabato e domenica 8.30-14.00 Ultimo ingresso: 45 minuti prima della chiusura Giorni di chiusura: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre.