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Sophie-Anne Herin / Mattia Paladini – Bianco. Ingenuo
I due lavori sono stati realizzati in Valle d’Aosta, Regione nella quale i due autori sono cresciuti.La visione differente dello stesso luogo costituisce un’interessante analisi del paesaggio, di chi lo rappresenta, lo guarda e lo vive quotidianamente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Phos, Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive presenta una mostra di Sophie-Anne Herin e Mattia Paladini.
Il progetto di Sophie-Anne Herin si allontana dalla convenzionale rappresentazione oggettiva del paesaggio montano e offre una visione sull’intimità dei luoghi.
Il risultato è una proiezione mentale del territorio fotografato, ottenuta grazie ad un personale uso delle luci e dei colori, efficacemente sintetizzato con l’utilizzo dei light box.
Il lavoro di Mattia Paladini invece si concentra sul rapporto fra la montagna e chi la vive, uno sguardo privo di malizia su come l’uomo sia intervenuto nel paesaggio per cercare di renderlo vivibile, senza per questo riuscire ad intaccarne la reale natura.
I due lavori sono stati realizzati in Valle d’Aosta, Regione nella quale i due autori sono cresciuti.La visione differente dello stesso luogo costituisce un’interessante analisi del paesaggio, di chi lo rappresenta, lo guarda e lo vive quotidianamente.
Sophie-Anne Herin
Ha lavorato come attrice in varie compagnie di teatro, partecipando ad alcune produzioni teatrali con il Teatro Navile. Nel 2006 si è trasferisce a Parigi, dove ha approfondito la sua formazione artistica attraverso lo studio della Drama-Terapia di Barbara Dauville e ha proseguito la ricerca sul corpo presso il centro di danza di Peter Goos.Dal 2008 privilegia la fotografia come mezzo espressivo per la realizzazione dei suoi progetti.
Mattia Paladini
La sua ricerca personale si concentra sul paesaggio inteso come luogo d’intervento umano, di incontro tra natura e architettura. Nel suo lavoro l’urbanizzazione e l’uso del cemento nelle grandi opere stradali e architettoniche sono visti come elemento estetico che arricchisce il territorio.
Il progetto di Sophie-Anne Herin si allontana dalla convenzionale rappresentazione oggettiva del paesaggio montano e offre una visione sull’intimità dei luoghi.
Il risultato è una proiezione mentale del territorio fotografato, ottenuta grazie ad un personale uso delle luci e dei colori, efficacemente sintetizzato con l’utilizzo dei light box.
Il lavoro di Mattia Paladini invece si concentra sul rapporto fra la montagna e chi la vive, uno sguardo privo di malizia su come l’uomo sia intervenuto nel paesaggio per cercare di renderlo vivibile, senza per questo riuscire ad intaccarne la reale natura.
I due lavori sono stati realizzati in Valle d’Aosta, Regione nella quale i due autori sono cresciuti.La visione differente dello stesso luogo costituisce un’interessante analisi del paesaggio, di chi lo rappresenta, lo guarda e lo vive quotidianamente.
Sophie-Anne Herin
Ha lavorato come attrice in varie compagnie di teatro, partecipando ad alcune produzioni teatrali con il Teatro Navile. Nel 2006 si è trasferisce a Parigi, dove ha approfondito la sua formazione artistica attraverso lo studio della Drama-Terapia di Barbara Dauville e ha proseguito la ricerca sul corpo presso il centro di danza di Peter Goos.Dal 2008 privilegia la fotografia come mezzo espressivo per la realizzazione dei suoi progetti.
Mattia Paladini
La sua ricerca personale si concentra sul paesaggio inteso come luogo d’intervento umano, di incontro tra natura e architettura. Nel suo lavoro l’urbanizzazione e l’uso del cemento nelle grandi opere stradali e architettoniche sono visti come elemento estetico che arricchisce il territorio.
14
giugno 2016
Sophie-Anne Herin / Mattia Paladini – Bianco. Ingenuo
Dal 14 giugno al 29 luglio 2016
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PHOS
Chieri, Via Giuseppe Garibaldi, 35 bis, (Torino)
Chieri, Via Giuseppe Garibaldi, 35 bis, (Torino)
Orario di apertura
Dal Lunedì al Venerdì ore 15:00 - 19:00
Vernissage
14 Giugno 2016, ore 18:30
Autore