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Doppio ritratto. Antonio e Xavier Bueno. Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione
Con questo progetto si intende celebrare e ripercorrere la vicenda creativa e umana di due complesse personalità votate alla più autentica pratica pittorica che con originalità ebbero modo di avvicinarsi al vivace ambiente culturale fiorentino a partire dagli anni Quaranta, guadagnandosi in un lungo e tormentato percorso di crescita e adattamento stilistico, un ruolo da protagonisti nel panorama artistico italiano del secondo Novecento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 21 maggio al 18 settembre 2016 si terrà a Villa Bardini, sede della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, la mostra intitolata “Doppio ritratto – Antonio e Xavier Bueno, Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione” a cura di Stefano Sbarbaro.
La mostra, un’intera parabola artistica dei due fratelli Bueno, in parallelo e in un unico percorso espositivo, è promossa dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con l’Associazione Culturale Bueno.
L’esposizione raccoglie oltre 130 opere tra le più significative della produzione dei due pittori di origine spagnola. Il nucleo più consistente è rappresentato da quelle concesse dagli eredi a cui si sommano i prestiti provenienti da importanti realtà museali, da prestigiose fondazioni e da collezionisti privati con diversi inediti.
Il progetto, a cura di Stefano Sbarbaro, segue le fortunate e ricche iniziative realizzate a Villa Bardini attorno alle figure di Pietro Annigoni e Gregorio Sciltian e chiude in doveroso approfondimento (impreziosito anche dalla monografica su Alfredo Serri) sull’intricata e breve esperienza del Gruppo dei Pittori Moderni della Realtà (1947-1949).
Con questo progetto si intende celebrare e ripercorrere la vicenda creativa e umana di due complesse personalità votate alla più autentica pratica pittorica che con originalità ebbero modo di avvicinarsi al vivace ambiente culturale fiorentino a partire dagli anni Quaranta, guadagnandosi in un lungo e tormentato percorso di crescita e adattamento stilistico, un ruolo da protagonisti nel panorama artistico italiano del secondo Novecento. Sullo sfondo dei profondi cambiamenti culturali nei vivaci anni del dopoguerra, segnati dall’antinomia avanguardia e figurazione, l’indagine intende per la prima volta approfondire la simbiosi esistenziale tra i due fratelli mettendone in luce, da una parte i punti di tangenza nel delicato meccanismo dei reciproci condizionamenti e scambi di influenze, specie negli anni della formazione, e dall’altra le fasi del distacco e dell’affrancamento individuale che portarono alle rispettive maturità stilistiche.
I fratelli Xavier (1915-1979) e Antonio Bueno (1918-1984) giunsero in Italia nei difficili anni della guerra dopo un’infanzia trascorsa tra Berlino, Ginevra e Parigi al seguito del padre giornalista, e arrivarono a Firenze nel 1940, motivati dallo studio della straordinaria eredità artistica rinascimentale della città. Ma quello che avrebbe dovuto essere un soggiorno breve e temporaneo si trasformò, per entrambi, in un’esperienza di vita definitiva e totalizzante perché nel capoluogo toscano trascorsero il resto della loro vita.
La mostra, un’intera parabola artistica dei due fratelli Bueno, in parallelo e in un unico percorso espositivo, è promossa dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con l’Associazione Culturale Bueno.
L’esposizione raccoglie oltre 130 opere tra le più significative della produzione dei due pittori di origine spagnola. Il nucleo più consistente è rappresentato da quelle concesse dagli eredi a cui si sommano i prestiti provenienti da importanti realtà museali, da prestigiose fondazioni e da collezionisti privati con diversi inediti.
Il progetto, a cura di Stefano Sbarbaro, segue le fortunate e ricche iniziative realizzate a Villa Bardini attorno alle figure di Pietro Annigoni e Gregorio Sciltian e chiude in doveroso approfondimento (impreziosito anche dalla monografica su Alfredo Serri) sull’intricata e breve esperienza del Gruppo dei Pittori Moderni della Realtà (1947-1949).
Con questo progetto si intende celebrare e ripercorrere la vicenda creativa e umana di due complesse personalità votate alla più autentica pratica pittorica che con originalità ebbero modo di avvicinarsi al vivace ambiente culturale fiorentino a partire dagli anni Quaranta, guadagnandosi in un lungo e tormentato percorso di crescita e adattamento stilistico, un ruolo da protagonisti nel panorama artistico italiano del secondo Novecento. Sullo sfondo dei profondi cambiamenti culturali nei vivaci anni del dopoguerra, segnati dall’antinomia avanguardia e figurazione, l’indagine intende per la prima volta approfondire la simbiosi esistenziale tra i due fratelli mettendone in luce, da una parte i punti di tangenza nel delicato meccanismo dei reciproci condizionamenti e scambi di influenze, specie negli anni della formazione, e dall’altra le fasi del distacco e dell’affrancamento individuale che portarono alle rispettive maturità stilistiche.
I fratelli Xavier (1915-1979) e Antonio Bueno (1918-1984) giunsero in Italia nei difficili anni della guerra dopo un’infanzia trascorsa tra Berlino, Ginevra e Parigi al seguito del padre giornalista, e arrivarono a Firenze nel 1940, motivati dallo studio della straordinaria eredità artistica rinascimentale della città. Ma quello che avrebbe dovuto essere un soggiorno breve e temporaneo si trasformò, per entrambi, in un’esperienza di vita definitiva e totalizzante perché nel capoluogo toscano trascorsero il resto della loro vita.
20
maggio 2016
Doppio ritratto. Antonio e Xavier Bueno. Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione
Dal 20 maggio al 18 settembre 2016
arte contemporanea
Location
VILLA BARDINI
Firenze, Costa San Giorgio, 2, (Firenze)
Firenze, Costa San Giorgio, 2, (Firenze)
Vernissage
20 Maggio 2016, su invito
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore