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Gillo Dorfles – Colori e segni indagatori
L’esposizione presenta, attraverso diciotto opere pittoriche e scultoree, cronologicamente distribuite tra il 1988 e il 2015, le fasi più significative dell’opera artistica prodotta nell’ultima trentina d’anni, vicina alla corrente astratta di matrice organica e non geometrica
Comunicato stampa
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Lo Studio Dabbeni presenta per la seconda volta (dopo la mostra del 1999), a cura di Luigi Sansone, l’opera dell’artista Gillo Dorfles. Nato a Trieste nel 1910, laureato a Roma in medicina nel 1935, dagli anni ’30 risiede a Milano. Specializzatosi in psichiatria, coltiva parallelamente gli studi filosofici e critici, iniziando parimenti a dipingere. I suoi interessi artistici si erano d’altronde già manifestati nel 1929-30 durante un viaggio in Germania e nei paesi del Nord dove aveva avuto modo di conoscere le opere degli espressionisti, in particolare di Klee e di Kandinsky e nell’estate del 1934 quando recatosi a Dornach aveva potuto seguire conferenze steineriane. Nel 1948, a Milano, è tra i fondatori, con Gianni Monnet, Bruno Munari, Atanasio Soldati, del M.A.C., il Movimento Arte Concreta.
La sua opera pittorica comincia a farsi conoscere attraverso le numerose esposizioni collettive (organizzate con i compagni del M.A.C.) e le personali presso la Libreria Salto di Milano e la Galleria George Wittenborn di New York nel 1949. Gli impegni universitari e quelli di estetologo e critico ma, anche la fine dell’esperienza del Movimento Arte Concreta nel 1958 (con la scomparsa di Gianni Monnet), lo inducono a rinunciare “a ogni velleità artistica” e a continuare “a lavorare clandestinamente e a scartamento molto ridotto.”
L’attività espositiva riprende a pieno ritmo nel 1986. Tra le numerose esposizioni, vanno senz’altro ricordate la mostra al PAC di Milano Gillo Dorfles. Il Pittore clandestino nel 2001, la grande mostra antologica al Palazzo Reale di Milano nel 2010, in occasione dell’uscita del volume Gillo Dorfles. Catalogue Raisonné, a cura di Luigi Sansone e nel novembre del 2015 Gillo Dorfles Essere nel tempo, la grande esposizione al MACRO di Roma a cura di Achille Bonito Oliva e Fulvio Caldarelli.
L’esposizione presenta, attraverso diciotto opere pittoriche e scultoree, cronologicamente distribuite tra il 1988 e il 2015, le fasi più significative dell’opera artistica prodotta nell’ultima trentina d’anni, vicina alla corrente astratta di matrice organica e non geometrica. La sua opera è sempre stata caratterizzata da un profondo interesse per un filone legato a matrici irrazionali e del profondo, svincolata, nonostante la sua appartenenza, sin dalla sua fondazione al M.A.C., da qualsiasi canone artistico e programmatico, percorsa, piuttosto, da segni di ascendenza surrealista e dalla tematica dell’automatismo segnico che a volte si fluidifica in scrittura pur perdurando il cromatismo acceso che da sempre la contraddistingue.
Per l’occasione viene pubblicato un catalogo con un testo di Luigi Sansone.
La sua opera pittorica comincia a farsi conoscere attraverso le numerose esposizioni collettive (organizzate con i compagni del M.A.C.) e le personali presso la Libreria Salto di Milano e la Galleria George Wittenborn di New York nel 1949. Gli impegni universitari e quelli di estetologo e critico ma, anche la fine dell’esperienza del Movimento Arte Concreta nel 1958 (con la scomparsa di Gianni Monnet), lo inducono a rinunciare “a ogni velleità artistica” e a continuare “a lavorare clandestinamente e a scartamento molto ridotto.”
L’attività espositiva riprende a pieno ritmo nel 1986. Tra le numerose esposizioni, vanno senz’altro ricordate la mostra al PAC di Milano Gillo Dorfles. Il Pittore clandestino nel 2001, la grande mostra antologica al Palazzo Reale di Milano nel 2010, in occasione dell’uscita del volume Gillo Dorfles. Catalogue Raisonné, a cura di Luigi Sansone e nel novembre del 2015 Gillo Dorfles Essere nel tempo, la grande esposizione al MACRO di Roma a cura di Achille Bonito Oliva e Fulvio Caldarelli.
L’esposizione presenta, attraverso diciotto opere pittoriche e scultoree, cronologicamente distribuite tra il 1988 e il 2015, le fasi più significative dell’opera artistica prodotta nell’ultima trentina d’anni, vicina alla corrente astratta di matrice organica e non geometrica. La sua opera è sempre stata caratterizzata da un profondo interesse per un filone legato a matrici irrazionali e del profondo, svincolata, nonostante la sua appartenenza, sin dalla sua fondazione al M.A.C., da qualsiasi canone artistico e programmatico, percorsa, piuttosto, da segni di ascendenza surrealista e dalla tematica dell’automatismo segnico che a volte si fluidifica in scrittura pur perdurando il cromatismo acceso che da sempre la contraddistingue.
Per l’occasione viene pubblicato un catalogo con un testo di Luigi Sansone.
14
maggio 2016
Gillo Dorfles – Colori e segni indagatori
Dal 14 maggio al 30 luglio 2016
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE CONTEMPORANEA DABBENI
Lugano, Corso Enrico Pestalozzi, 1, (Lugano)
Lugano, Corso Enrico Pestalozzi, 1, (Lugano)
Vernissage
14 Maggio 2016, ore 14.30
Autore
Curatore