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Gian Carlo Bulli
Il percorso della mostra ospitata dallo Spazio heart offre uno sguardo significativo sulla produzione dello scultore: dalla selezione di lavori emerge in tutta evidenza l’universo di Gian Carlo Bulli, la sua poetica, i motivi più profondi della sua ricerca, l’anima stessa del suo fare arte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel percorso espositivo intrapreso dall’associazione heart – nato anni fa con il progetto
Brianza: terra d’artista ed evolutosi poi nel tempo con una serie di mostre sul tema –
non poteva mancare una personale di Gian Carlo Bulli, uno dei grandi protagonisti della
storia artistica del nostro territorio (e non solo).
Toscano di origine ma lombardo di adozione, Bulli si forma nella tradizione pittorica
tirrenica ma trova se stesso nello straordinario fermento degli ambienti milanesi degli
anni Sessanta. Il clima è quello meraviglioso della scena culturale milanese di quegli
anni: medico di professione, Bulli entra in contatto con le avanguardie artistiche,
dialogando con loro e ritagliandosi un proprio spazio, mettendosi in gioco, cercando
sempre nuove strade, pur nella sostanziale coerenza della propria ricerca.
Partito, come molti della sua generazione, da un linguaggio di matrice informale – non è
un caso che il testo critico della sua prima personale sia firmato da Ennio Morlotti – Gian
Carlo Bulli approda ben presto alla terza dimensione, incontrando nel legno la propria
materia d’elezione.
In un percorso personale ricco di cambiamenti, di ripensamenti, di rielaborazioni, in una
strada fatta di partenze e arrivi, di ritorni repentini e sterzate altrettanto impreviste,
Bulli affronta il processo creativo con una libertà sorprendente. Con ordine, rigore,
dedizione e con un’evidente esigenza di perfezione, Bulli si allontana e si riavvicina dai
medesimi temi, guardandoli da punti di vista diversi, studiandoli da differenti prospettive,
recuperandoli dopo anni, approfondendoli grazie a una crescente sapienza compositiva,
a una maggior abilità tecnica, a un mestiere di cui è progressivamente sempre più
padrone; un’incessante e mai soddisfatta voglia di miglioramento che perdura (e questo
è sorprendente) anche oggi, in una fase in cui altri avrebbero smesso di cercare, si
sarebbero accontentati del proprio passato o avrebbero finito con il rifare, stancamente,
se stessi, ormai sazi e appagati dalla propria storia personale.
(Simona Bartolena, estratto dal testo in catalogo)
Il percorso della mostra ospitata dallo Spazio heart – curata da Marco Bulli – non
pretende di esaurire il racconto della ricerca dell’artista; pur non volendo proporsi come
un’antologica, però, l’esposizione offre uno sguardo significativo sulla produzione dello
scultore: dalla selezione di lavori emerge in tutta evidenza l’universo di Gian Carlo Bulli,
la sua poetica, i motivi più profondi della sua ricerca, l’anima stessa del suo fare arte.
Brianza: terra d’artista ed evolutosi poi nel tempo con una serie di mostre sul tema –
non poteva mancare una personale di Gian Carlo Bulli, uno dei grandi protagonisti della
storia artistica del nostro territorio (e non solo).
Toscano di origine ma lombardo di adozione, Bulli si forma nella tradizione pittorica
tirrenica ma trova se stesso nello straordinario fermento degli ambienti milanesi degli
anni Sessanta. Il clima è quello meraviglioso della scena culturale milanese di quegli
anni: medico di professione, Bulli entra in contatto con le avanguardie artistiche,
dialogando con loro e ritagliandosi un proprio spazio, mettendosi in gioco, cercando
sempre nuove strade, pur nella sostanziale coerenza della propria ricerca.
Partito, come molti della sua generazione, da un linguaggio di matrice informale – non è
un caso che il testo critico della sua prima personale sia firmato da Ennio Morlotti – Gian
Carlo Bulli approda ben presto alla terza dimensione, incontrando nel legno la propria
materia d’elezione.
In un percorso personale ricco di cambiamenti, di ripensamenti, di rielaborazioni, in una
strada fatta di partenze e arrivi, di ritorni repentini e sterzate altrettanto impreviste,
Bulli affronta il processo creativo con una libertà sorprendente. Con ordine, rigore,
dedizione e con un’evidente esigenza di perfezione, Bulli si allontana e si riavvicina dai
medesimi temi, guardandoli da punti di vista diversi, studiandoli da differenti prospettive,
recuperandoli dopo anni, approfondendoli grazie a una crescente sapienza compositiva,
a una maggior abilità tecnica, a un mestiere di cui è progressivamente sempre più
padrone; un’incessante e mai soddisfatta voglia di miglioramento che perdura (e questo
è sorprendente) anche oggi, in una fase in cui altri avrebbero smesso di cercare, si
sarebbero accontentati del proprio passato o avrebbero finito con il rifare, stancamente,
se stessi, ormai sazi e appagati dalla propria storia personale.
(Simona Bartolena, estratto dal testo in catalogo)
Il percorso della mostra ospitata dallo Spazio heart – curata da Marco Bulli – non
pretende di esaurire il racconto della ricerca dell’artista; pur non volendo proporsi come
un’antologica, però, l’esposizione offre uno sguardo significativo sulla produzione dello
scultore: dalla selezione di lavori emerge in tutta evidenza l’universo di Gian Carlo Bulli,
la sua poetica, i motivi più profondi della sua ricerca, l’anima stessa del suo fare arte.
15
maggio 2016
Gian Carlo Bulli
Dal 15 maggio al 12 giugno 2016
arte contemporanea
Location
HEART SPAZIO VIVO
Vimercate, Via Trezzo, (Monza E Brianza)
Vimercate, Via Trezzo, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00
e in occasione degli eventi in calendario
Vernissage
15 Maggio 2016, ore 18:30
Autore
Curatore