Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Barbara Probst – Different Perspectives
Conosciuta per le sue nature morte e i suoi ritratti, Barbara Probst crea immagini che risuonano tra loro e che, amplificandosi a vicenda, danno vita a una narrazione unitaria tramite il loro accostamento. Fin dagli esordi, Barbara Probst concentra la propria ricerca sull’analisi dei meccanismi di funzionamento del mezzo fotografico e ne mette in discussione gli elementi fondanti: dalla luce alla grana delle pellicole sino ai ruoli del fotografo e dell’osservatore, passando dalle categorie di soggetto e oggetto
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Galleria Campari presenta Different Perspectives, nuovo progetto espositivo per Campari Wall, lo spazio dedicato all’arte contemporanea all’interno del quartier generale del Gruppo CAMPARI a Sesto San Giovanni. Dalla sua inaugurazione, nel 2013, Campari Wall si è proposto come vetrina d’eccellenza per artisti italiani e internazionali, in collaborazione con le gallerie più prestigiose.
Da martedì 10 maggio a sabato 9 luglio 2016, Campari Wall vedrà protagonista la fotografa tedesca Barbara Probst (Monaco di Baviera, 1964). A cura di Marina Mojana – direttrice artistica di Galleria Campari – il progetto è organizzato con la Galleria Monica De Cardenas e presenta un polittico tratto dalla serie fotografica Exposure.
Conosciuta per le sue nature morte e i suoi ritratti, Barbara Probst crea immagini che risuonano tra loro e che, amplificandosi a vicenda, danno vita a una narrazione unitaria tramite il loro accostamento. Fin dagli esordi, Barbara Probst concentra la propria ricerca sull’analisi dei meccanismi di funzionamento del mezzo fotografico e ne mette in discussione gli elementi fondanti: dalla luce alla grana delle pellicole sino ai ruoli del fotografo e dell’osservatore, passando dalle categorie di soggetto e oggetto.
Con un approccio quasi cinematografico, l’artista rinuncia a immortalare un “momento decisivo” per ritrarre l’azione e accennare un racconto.
Il ciclo di lavori Exposure è composto da due o più fotografie realizzate in studio o in esterno, con pellicole a colori o in bianco e nero, e da altezze e prospettive diverse: attraverso l’utilizzo di dodici macchine fotografiche, disposte intorno al soggetto, la Probst fotografa molteplici punti di vista catturati in immagini separate, ma ottenute contemporaneamente con un singolo scatto grazie a un sistema di sincronizzazione radio. Lo stesso avvenimento è osservato da differenti punti di vista, minando alle fondamenta il concetto di verità fotografica.
Il polittico scelto per Campari Wall unisce quattro fotografie, all’apparenza slegate tra loro. Solo a uno sguardo più attento si coglie il filo conduttore: una bolla di sapone che aleggia sul tavolo, ripetendosi nei differenti ambienti delle quattro inquadrature.
Il tempo, in questi scatti in bilico tra dolcezza e amarezza, sembra sospeso - proprio come la bolla sopra il legno della scrivania – tra un passato bucolico, ricordato dalla foto di un paesaggio alpino, e un presente frenetico, rappresentato dallo skyline metropolitano fuori dalla finestra. A quale dei due mondi volta le spalle la donna, della quale Barbara Probst ci mostra solo una parte di volto?
“Questi lavori incorporano prospettive multiple di uno stesso momento, offrendo più interpretazioni a chi le guarda” scrive Marina Mojana. “Lo stesso istante si dilata, mentre il frammento di realtà diventa un universo parallelo di sconcertante ambiguità”.
Il Campari Wall con Different Perspectives di Barbara Probst sarà visitabile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, con ingresso libero.
Con questo progetto l’azienda riafferma il proprio legame con il mondo dell’arte e della creatività, confermando ancora una volta quello spirito all’avanguardia che da oltre 150 anni fa di Campari uno dei simboli di Milano e, all’estero, del bon vivre italiano.
Barbara Probst
Nata a Monaco di Baviera nel 1964, Barbara Probst vive e lavora tra New York e Monaco. Mentre studia all’Accademia di Belle Arti di Monaco (1984-1990) frequenta per un anno l’Accademia di Düsseldorf (1988-1989), città che tra il 1976 e il 1997 rappresentò un luogo di eccellenza della produzione fotografica internazionale e un centro di formazione professionale e artistica ad altissimo livello sotto la guida della coppia Bernd e Hilla Becher.
Il lavoro di Barbara Probst è presente nelle collezioni del Museo Reina Sofia a Madrid, del Centre Pompidou a Parigi, della Tate Modern a Londra, al MoMa a New York, al Kunstverein Oldenburg (Germania), al Centro d’Arte Contemporanea Domaine de Kerguéhennec a Bignan (Francia) e al National Museum of Photography di Copenhagen. Fotografa di ritratti e di nature morte, ma non solo, ha esposto in Italia al MART di Rovereto (2013). Nel 2007 la casa editrice Steidl le dedica un’ampia monografia dal titolo Barbara Probst: Exposures.
Galleria Campari
La Galleria Campari, nata nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuovissima concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design.
Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni, fondato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato, con un progetto dell’architetto Mario Botta, per la realizzazione del nuovo Headquarter del Gruppo Campari e il recupero dello storico fabbricato destinato appunto a ospitare il museo.
La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio Campari, vero e proprio giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Epoque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘70, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.
Quella della Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: la visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei principi di creatività, vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio; le opere sono esposte sia in originale che in versione multimediale, rielaborate da giovani Interaction Designer (Cogitanz) utilizzando modalità multimediali quali il video wall con 15 schermi dedicati ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, gli 8 proiettori in alta definizione che proiettano su una parete di 32 metri manifesti d’epoca animati, video dedicati agli artisti, immagini tratte dai calendari e gli spot pubblicitari dagli anni ‘80 ad oggi. Infine un tavolo interattivo con 12 schermi touch screen consente di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda.
La Galleria Campari, inoltre, organizza mostre temporanee, attività didattica e di ricerca, e promuove pubblicazioni sulla storia della comunicazione dell’azienda attraverso arte e design. Offre servizi di prestito a musei ed esposizioni e di consulenza storico-critica a sostegno dei progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari e visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore.
Dal 2013, la sede del Gruppo ha destinato uno spazio anche all’arte contemporanea e ad alcune delle più interessanti voci dell’arte del nostro tempo. Nella hall dell’HQ del Gruppo, è stato allestito il Campari Wall, speciale spazio di dialogo con gli artisti, in collaborazione con le gallerie più prestigiose e vetrina per talenti creativi italiani e internazionali.
Dall’11 maggio a giovedì 30 giugno 2016, Campari Wall vedrà protagonista la fotografa tedesca Barbara Probst, con un polittico tratto dalla serie fotografica Exposure.
La Galleria Campari è uno spazio suggestivo ma anche un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese: l’arte, il design e la capacità di fare impresa, dove l’innovazione poggia sulle solide basi offerte dalla tradizione.
Informazioni pratiche
Barbara Probst
Different perspectives
A cura di Marina Mojana
In collaborazione con Galleria Monica De Cardenas
11 maggio – 30 giugno 2016
Vernissage: 10 maggio 2016, 18.30 - 20.30 ( su invito)
Campari Wall
By Galleria Campari
HQ Gruppo Campari
via F. Sacchetti, 20
Sesto S. Giovanni (MI)
T. 02 62251
galleria@campari.com
www.campari.com
www.camparigroup.com
Orari
Da lunedì a venerdì
Dalle ore 09.00 alle ore 19.00
Ingresso Libero
Da martedì 10 maggio a sabato 9 luglio 2016, Campari Wall vedrà protagonista la fotografa tedesca Barbara Probst (Monaco di Baviera, 1964). A cura di Marina Mojana – direttrice artistica di Galleria Campari – il progetto è organizzato con la Galleria Monica De Cardenas e presenta un polittico tratto dalla serie fotografica Exposure.
Conosciuta per le sue nature morte e i suoi ritratti, Barbara Probst crea immagini che risuonano tra loro e che, amplificandosi a vicenda, danno vita a una narrazione unitaria tramite il loro accostamento. Fin dagli esordi, Barbara Probst concentra la propria ricerca sull’analisi dei meccanismi di funzionamento del mezzo fotografico e ne mette in discussione gli elementi fondanti: dalla luce alla grana delle pellicole sino ai ruoli del fotografo e dell’osservatore, passando dalle categorie di soggetto e oggetto.
Con un approccio quasi cinematografico, l’artista rinuncia a immortalare un “momento decisivo” per ritrarre l’azione e accennare un racconto.
Il ciclo di lavori Exposure è composto da due o più fotografie realizzate in studio o in esterno, con pellicole a colori o in bianco e nero, e da altezze e prospettive diverse: attraverso l’utilizzo di dodici macchine fotografiche, disposte intorno al soggetto, la Probst fotografa molteplici punti di vista catturati in immagini separate, ma ottenute contemporaneamente con un singolo scatto grazie a un sistema di sincronizzazione radio. Lo stesso avvenimento è osservato da differenti punti di vista, minando alle fondamenta il concetto di verità fotografica.
Il polittico scelto per Campari Wall unisce quattro fotografie, all’apparenza slegate tra loro. Solo a uno sguardo più attento si coglie il filo conduttore: una bolla di sapone che aleggia sul tavolo, ripetendosi nei differenti ambienti delle quattro inquadrature.
Il tempo, in questi scatti in bilico tra dolcezza e amarezza, sembra sospeso - proprio come la bolla sopra il legno della scrivania – tra un passato bucolico, ricordato dalla foto di un paesaggio alpino, e un presente frenetico, rappresentato dallo skyline metropolitano fuori dalla finestra. A quale dei due mondi volta le spalle la donna, della quale Barbara Probst ci mostra solo una parte di volto?
“Questi lavori incorporano prospettive multiple di uno stesso momento, offrendo più interpretazioni a chi le guarda” scrive Marina Mojana. “Lo stesso istante si dilata, mentre il frammento di realtà diventa un universo parallelo di sconcertante ambiguità”.
Il Campari Wall con Different Perspectives di Barbara Probst sarà visitabile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, con ingresso libero.
Con questo progetto l’azienda riafferma il proprio legame con il mondo dell’arte e della creatività, confermando ancora una volta quello spirito all’avanguardia che da oltre 150 anni fa di Campari uno dei simboli di Milano e, all’estero, del bon vivre italiano.
Barbara Probst
Nata a Monaco di Baviera nel 1964, Barbara Probst vive e lavora tra New York e Monaco. Mentre studia all’Accademia di Belle Arti di Monaco (1984-1990) frequenta per un anno l’Accademia di Düsseldorf (1988-1989), città che tra il 1976 e il 1997 rappresentò un luogo di eccellenza della produzione fotografica internazionale e un centro di formazione professionale e artistica ad altissimo livello sotto la guida della coppia Bernd e Hilla Becher.
Il lavoro di Barbara Probst è presente nelle collezioni del Museo Reina Sofia a Madrid, del Centre Pompidou a Parigi, della Tate Modern a Londra, al MoMa a New York, al Kunstverein Oldenburg (Germania), al Centro d’Arte Contemporanea Domaine de Kerguéhennec a Bignan (Francia) e al National Museum of Photography di Copenhagen. Fotografa di ritratti e di nature morte, ma non solo, ha esposto in Italia al MART di Rovereto (2013). Nel 2007 la casa editrice Steidl le dedica un’ampia monografia dal titolo Barbara Probst: Exposures.
Galleria Campari
La Galleria Campari, nata nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuovissima concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design.
Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni, fondato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato, con un progetto dell’architetto Mario Botta, per la realizzazione del nuovo Headquarter del Gruppo Campari e il recupero dello storico fabbricato destinato appunto a ospitare il museo.
La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio Campari, vero e proprio giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Epoque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘70, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.
Quella della Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: la visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei principi di creatività, vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio; le opere sono esposte sia in originale che in versione multimediale, rielaborate da giovani Interaction Designer (Cogitanz) utilizzando modalità multimediali quali il video wall con 15 schermi dedicati ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, gli 8 proiettori in alta definizione che proiettano su una parete di 32 metri manifesti d’epoca animati, video dedicati agli artisti, immagini tratte dai calendari e gli spot pubblicitari dagli anni ‘80 ad oggi. Infine un tavolo interattivo con 12 schermi touch screen consente di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda.
La Galleria Campari, inoltre, organizza mostre temporanee, attività didattica e di ricerca, e promuove pubblicazioni sulla storia della comunicazione dell’azienda attraverso arte e design. Offre servizi di prestito a musei ed esposizioni e di consulenza storico-critica a sostegno dei progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari e visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore.
Dal 2013, la sede del Gruppo ha destinato uno spazio anche all’arte contemporanea e ad alcune delle più interessanti voci dell’arte del nostro tempo. Nella hall dell’HQ del Gruppo, è stato allestito il Campari Wall, speciale spazio di dialogo con gli artisti, in collaborazione con le gallerie più prestigiose e vetrina per talenti creativi italiani e internazionali.
Dall’11 maggio a giovedì 30 giugno 2016, Campari Wall vedrà protagonista la fotografa tedesca Barbara Probst, con un polittico tratto dalla serie fotografica Exposure.
La Galleria Campari è uno spazio suggestivo ma anche un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese: l’arte, il design e la capacità di fare impresa, dove l’innovazione poggia sulle solide basi offerte dalla tradizione.
Informazioni pratiche
Barbara Probst
Different perspectives
A cura di Marina Mojana
In collaborazione con Galleria Monica De Cardenas
11 maggio – 30 giugno 2016
Vernissage: 10 maggio 2016, 18.30 - 20.30 ( su invito)
Campari Wall
By Galleria Campari
HQ Gruppo Campari
via F. Sacchetti, 20
Sesto S. Giovanni (MI)
T. 02 62251
galleria@campari.com
www.campari.com
www.camparigroup.com
Orari
Da lunedì a venerdì
Dalle ore 09.00 alle ore 19.00
Ingresso Libero
10
maggio 2016
Barbara Probst – Different Perspectives
Dal 10 maggio al 09 luglio 2016
fotografia
Location
GALLERIA CAMPARI
Sesto San Giovanni, Viale Antonio Gramsci, 161, (Milano)
Sesto San Giovanni, Viale Antonio Gramsci, 161, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì ore 9.00 - 19.00
Vernissage
10 Maggio 2016, h.18.30 su invito
Ufficio stampa
PAOLA MANFREDI
Autore
Curatore