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Tindaro Calia
Tindaro Calia è un artista impegnato che vanta un ricco patrimonio culturale, frutto di anni di lavoro, di ricerca e di perfezionamento. Collocato sulla scena artistica come figurativo esprime un suo personale terreno espressivo e una speciale attenzione riservata al ritratto.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “Tindaro Calia” ha come protagonista un artista impegnato, colto e che vanta un ricco patrimonio culturale, frutto di anni di lavoro, di ricerca e di perfezionamento.
Collocato sulla scena artistica come figurativo, con un suo personale terreno espressivo e una speciale attenzione riservata al ritratto, egli mescola senza soluzione di continuità, riferimenti primonovecenteschi e neoespressionisti, con deviazioni ora verso una pittura dichiaratamente mediterranea, che rimarca le sue autentiche origini siciliane, ora verso un’espressività maggiormente nordica, di gusto francese e di solidità teutonica.
L'universo delle verità, dei sentimenti e delle emozioni rappresenta il filo conduttore della sua vena artistica, il suo mondo spirituale ed affettivo è impresso nelle opere, caratterizzate dalla produzione di ritratti marcati dall'originale personalità del maestro, che esprimono una decisa identità poetica ed un autentico e personale linguaggio derivante da una costante ed attenta ricerca introspettiva ed iconografica.
La potenza espressiva dei volti e delle mani colpisce l'attenzione dell'osservatore che non può non apprezzare la particolare dedizione dell'artista per le figure adolescenziali come espressione di una prolungata fase di transizione problematica segnata da un alone di isolamento e manifestata attraverso timbri ed accensioni cromatiche che, in alcuni casi, arrivano a comprimere la forza dell’immagine.
Non manca una sua naturale attitudine ad un intimismo soffuso e malinconico, tipico di chi abbia già sperimentato le varie forme dell’umanità ma che, pur nel più profondo disincanto, non rinuncia alla complessa categoria dell’umano con tutto il suo carico di speranze, di dolori, di genuinità, spesso di generosità e di dolcezza.
Le opere di Calia, pertanto, rispondono a profonde esigenze personali di carattere artistico e culturale, frutto delle esperienze maturate sin dagli anni giovanili che hanno impresso nel maestro una concezione anticonformista dell'arte in controtendenza rispetto alle concezioni dell'epoca.
Per il pittore milanese gli anni '70 costituiscono un percorso di profonda ricerca intellettuale, di discussione e di incontri fatti negli studi dei suoi giovani colleghi a lui affini per pensiero, inclinazioni, iniziative e sensibilità.
In tal senso importanti sono state le collaborazioni per la messa in scena di rappresentazioni teatrali al "Piccolo" di Milano come "La Tempesta" e il "Nost Milan", con la regia di Giorgio Strehler, che gli hanno fatto apprezzare la capacità del saper ricreare nell'ambiente scenico realtà storiche dal forte richiamo evocativo e impregnate da una visione unica del fantastico, del suggestivo, del mistero e del magico.
Collocato sulla scena artistica come figurativo, con un suo personale terreno espressivo e una speciale attenzione riservata al ritratto, egli mescola senza soluzione di continuità, riferimenti primonovecenteschi e neoespressionisti, con deviazioni ora verso una pittura dichiaratamente mediterranea, che rimarca le sue autentiche origini siciliane, ora verso un’espressività maggiormente nordica, di gusto francese e di solidità teutonica.
L'universo delle verità, dei sentimenti e delle emozioni rappresenta il filo conduttore della sua vena artistica, il suo mondo spirituale ed affettivo è impresso nelle opere, caratterizzate dalla produzione di ritratti marcati dall'originale personalità del maestro, che esprimono una decisa identità poetica ed un autentico e personale linguaggio derivante da una costante ed attenta ricerca introspettiva ed iconografica.
La potenza espressiva dei volti e delle mani colpisce l'attenzione dell'osservatore che non può non apprezzare la particolare dedizione dell'artista per le figure adolescenziali come espressione di una prolungata fase di transizione problematica segnata da un alone di isolamento e manifestata attraverso timbri ed accensioni cromatiche che, in alcuni casi, arrivano a comprimere la forza dell’immagine.
Non manca una sua naturale attitudine ad un intimismo soffuso e malinconico, tipico di chi abbia già sperimentato le varie forme dell’umanità ma che, pur nel più profondo disincanto, non rinuncia alla complessa categoria dell’umano con tutto il suo carico di speranze, di dolori, di genuinità, spesso di generosità e di dolcezza.
Le opere di Calia, pertanto, rispondono a profonde esigenze personali di carattere artistico e culturale, frutto delle esperienze maturate sin dagli anni giovanili che hanno impresso nel maestro una concezione anticonformista dell'arte in controtendenza rispetto alle concezioni dell'epoca.
Per il pittore milanese gli anni '70 costituiscono un percorso di profonda ricerca intellettuale, di discussione e di incontri fatti negli studi dei suoi giovani colleghi a lui affini per pensiero, inclinazioni, iniziative e sensibilità.
In tal senso importanti sono state le collaborazioni per la messa in scena di rappresentazioni teatrali al "Piccolo" di Milano come "La Tempesta" e il "Nost Milan", con la regia di Giorgio Strehler, che gli hanno fatto apprezzare la capacità del saper ricreare nell'ambiente scenico realtà storiche dal forte richiamo evocativo e impregnate da una visione unica del fantastico, del suggestivo, del mistero e del magico.
05
maggio 2016
Tindaro Calia
Dal 05 al 19 maggio 2016
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI LEONI – PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA
Messina, Corso Camillo Benso Conte Di Cavour, (Messina)
Messina, Corso Camillo Benso Conte Di Cavour, (Messina)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.00; sabato fino alle ore 18.00; domenica chiuso
Vernissage
5 Maggio 2016, ore 17.30
Autore
Curatore