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Renzo Tubaro – Rosa Mutabilis
La mostra si inserisce nel programma di Rosazzo da Rosa, evento realizzato con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Manzano, Provincia di Udine, Camera di Commercio di Udine e Università degli Studi di Udine. Nella millenaria Abbazia si terranno nel weekend del 7 e 8 maggio incontri a tema, concerti e visite guidate
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Abbazia di Rosazzo (Manzano). In occasione di Rosazzo da Rosa, XII edizione, sarà allestita nella storica
Abbazia di Rosazzo (Manzano/Udine) la mostra d'arte Rosa Mutabilis con le opere dell'artista Renzo
Tubaro (Codroipo 1925 - Udine 2002). L’inaugurazione si terrà venerdì 6 maggio, alle ore 18.
La mostra, promossa dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo, con il contributo di Le Cornici di Sergio Colussa,
Calligaris, Šuma, Banca Popolare di Cividale, Fondazione CRUP, è dedicata all’artista Renzo Tubaro.
"Sono nato a Codroipo il 15 settembre 1925. Fu mio padre a prepararmi le cornici che servivano per la prima
mostra personale che tenni a Udine a diciotto anni presso il Circolo Artistico Friulano." Con queste parole
Renzo Tubaro inizia, nel 1987, le note biografiche per un amico giornalista. Tubaro racconta la sua
formazione artistica avviata all’Istituto d’Arte di Venezia, proseguita all’Accademia di Belle Arti veneziana
sotto la guida di Guido Cadorin (Pittore, Venezia 1892 - 1976) e quindi a Roma, ove l’artista si specializza nel
moderno affresco con Ferruccio Ferrazzi (Pittore Scultore, Roma 1891 - 1978).
"Ma prima di questi pittori" puntualizza Tubaro "conobbi Felice Carena, a cui debbo gran parte della mia
formazione, ed accanto al quale rimasi fedele discepolo per quasi vent’anni. Egli ebbe su di me decisiva
importanza".
La mostra si inserisce nel programma di Rosazzo da Rosa, evento realizzato con il patrocinio della Regione
Friuli Venezia Giulia, Comune di Manzano, Provincia di Udine, Camera di Commercio di Udine e Università
degli Studi di Udine. Nella millenaria Abbazia si terranno nel weekend del 7 e 8 maggio incontri a tema,
concerti e visite guidate.
Il programma completo è disponibile sul sito www.abbaziadirosazzo.it
Si ringraziano tutti gli enti e le aziende che hanno reso possibile la realizzazione di questa mostra.
Mostra d’arte Rosa Mutabilis
Dove: Abbazia di Rosazzo (Manzano, provincia di Udine)
Quando: dal 6 maggio al 17 luglio 2016
Inaugurazione: 6 maggio, ore 18
Orari: aperto venerdì, sabato, domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
Ingresso libero
Per info: 0432 759091
fondazione@abbaziadirosazzo.it
www.abbaziadirosazzo.it
FLORILEGIO CRITICO (a cura di Stefania Colussa)
Renzo Tubaro è uno dei giardinieri più amorosi e ordinati. Paolo Rizzi 1979
Tubaro è consapevole documentatore di un mondo che nel suo moto dinamico non è destinato a rimanere sempre lo
stesso, ma anzi, al contrario è votato al divenire. Perché di immutabile nella storia dell’umanità non c’è nulla. Di
immutabile forse, per l’artista, c’è solo la stella fissa su cui può abbandonare l’effusione del cuore, l’arte appunto,
intesa come unità di misura del documentare la storia creando. Vito Sutto 2009
Passano le mode, le correnti, le novità, ma la buona pittura resiste. E non c’è dubbio che quella di Tubaro sia una
buona pittura. Si guardino le sue nature morta, vere e proprie “rappresentazioni” di un universo di piccole cose
domestiche, nelle quali la pennellata si sfalda come in un bisogno di confessione che diventa immediatezza gestuale.
E’ una pennellata che si accende di tinte su un sottofondo di tonalità basse, quiete, sommerse. Bricchi, fiori, frutta,
utensili umili, foglie appassite, diventano emblemi di una storia privata che preme dentro ognuno di noi. Licio Damiani
1982
[…] trasporta nei suoi dire la natura e le piccole cose dell’uomo: fiori appassiti, macinini da caffè, cuccume, conchiglie,
cipolle, in composizioni accarezzate e gelose che si traducono in un empito di affetti raccolti, intimi e pudichi. La
pennellata è saporosa, il colore sensibile e delicato, le campiture equilibrate: un gusto che richiama Felice Carena di
cui Tubaro fu credente ed umile allievo. Bruno Patuna 1967
Tubaro dunque dipinge e disegna in un’area che si è ritagliato con serena pacatezza, ma anche con convinzione: è
l’area di un intimismo veristico, proposto agli occhi di chi guarda con tratto sicuro, con pennellate o spatolate di un
bell’impasto, di morbida grana. E allora anche chi non condivida la sua scelta, che è quella di un privato tutto
liricamente vissuto, non può non accettarne poi la coerenza espressiva, la poeticità di toni, la capacità stilistica.
Gabriella Brussich 1979
[…] i modelli li ha vicini, sottomano, e fanno parte della sua realtà quotidiana. Gli oggetti delle sue nature morte sono
quelli classici: vassoi, boccali, scodelle, bottiglie, cofanetti, frutta, fiori. Tanti fiori di ogni tipo e di ogni colore. Qui per
solito usa la tecnica veloce della tempera, un po’ in gara col tempo, perché il fiore rapidamente si sfoglia e appassisce.
Nel quadro la zona dei fiori è sempre quella definita più sommariamente, la più sfatta, la più dissolta e caduca. Infatti,
per il suo irrinunciabile aggancio con la realtà, Tubaro rifiuta l’invenzione e non interviene a ritoccare e a modificare,
quando il modello appassito sotto i suoi occhi. Nel suo amore per i fiori che durano “l’espace d’un matin” vi è forse un
elemento di profonda malinconia esistenziale, la consapevolezza della fugacità del tempo e della vita simboleggiata
nelle sue creature più belle e più ricche di colore, ma anche più segnate da una sorta di caducità. Carlo Sgorlon 1981
L’opera di Renzo Tubaro non ha bisogno di sofisticate chiavi di lettura. La gioia di dipingere, di usare gli impasti di
colore, di creare luce ed ombre, di impreziosire le tele sono una costante della sua pittura. L’ordine, la giustezza dei
toni, la semplicità della composizione, il delicato equilibrio tra rigore razionale e spontaneità fanno di lui uno dei
maggiori interpreti del figurativo regionale. Paolo Pugnetti 1998
Abbazia di Rosazzo (Manzano/Udine) la mostra d'arte Rosa Mutabilis con le opere dell'artista Renzo
Tubaro (Codroipo 1925 - Udine 2002). L’inaugurazione si terrà venerdì 6 maggio, alle ore 18.
La mostra, promossa dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo, con il contributo di Le Cornici di Sergio Colussa,
Calligaris, Šuma, Banca Popolare di Cividale, Fondazione CRUP, è dedicata all’artista Renzo Tubaro.
"Sono nato a Codroipo il 15 settembre 1925. Fu mio padre a prepararmi le cornici che servivano per la prima
mostra personale che tenni a Udine a diciotto anni presso il Circolo Artistico Friulano." Con queste parole
Renzo Tubaro inizia, nel 1987, le note biografiche per un amico giornalista. Tubaro racconta la sua
formazione artistica avviata all’Istituto d’Arte di Venezia, proseguita all’Accademia di Belle Arti veneziana
sotto la guida di Guido Cadorin (Pittore, Venezia 1892 - 1976) e quindi a Roma, ove l’artista si specializza nel
moderno affresco con Ferruccio Ferrazzi (Pittore Scultore, Roma 1891 - 1978).
"Ma prima di questi pittori" puntualizza Tubaro "conobbi Felice Carena, a cui debbo gran parte della mia
formazione, ed accanto al quale rimasi fedele discepolo per quasi vent’anni. Egli ebbe su di me decisiva
importanza".
La mostra si inserisce nel programma di Rosazzo da Rosa, evento realizzato con il patrocinio della Regione
Friuli Venezia Giulia, Comune di Manzano, Provincia di Udine, Camera di Commercio di Udine e Università
degli Studi di Udine. Nella millenaria Abbazia si terranno nel weekend del 7 e 8 maggio incontri a tema,
concerti e visite guidate.
Il programma completo è disponibile sul sito www.abbaziadirosazzo.it
Si ringraziano tutti gli enti e le aziende che hanno reso possibile la realizzazione di questa mostra.
Mostra d’arte Rosa Mutabilis
Dove: Abbazia di Rosazzo (Manzano, provincia di Udine)
Quando: dal 6 maggio al 17 luglio 2016
Inaugurazione: 6 maggio, ore 18
Orari: aperto venerdì, sabato, domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
Ingresso libero
Per info: 0432 759091
fondazione@abbaziadirosazzo.it
www.abbaziadirosazzo.it
FLORILEGIO CRITICO (a cura di Stefania Colussa)
Renzo Tubaro è uno dei giardinieri più amorosi e ordinati. Paolo Rizzi 1979
Tubaro è consapevole documentatore di un mondo che nel suo moto dinamico non è destinato a rimanere sempre lo
stesso, ma anzi, al contrario è votato al divenire. Perché di immutabile nella storia dell’umanità non c’è nulla. Di
immutabile forse, per l’artista, c’è solo la stella fissa su cui può abbandonare l’effusione del cuore, l’arte appunto,
intesa come unità di misura del documentare la storia creando. Vito Sutto 2009
Passano le mode, le correnti, le novità, ma la buona pittura resiste. E non c’è dubbio che quella di Tubaro sia una
buona pittura. Si guardino le sue nature morta, vere e proprie “rappresentazioni” di un universo di piccole cose
domestiche, nelle quali la pennellata si sfalda come in un bisogno di confessione che diventa immediatezza gestuale.
E’ una pennellata che si accende di tinte su un sottofondo di tonalità basse, quiete, sommerse. Bricchi, fiori, frutta,
utensili umili, foglie appassite, diventano emblemi di una storia privata che preme dentro ognuno di noi. Licio Damiani
1982
[…] trasporta nei suoi dire la natura e le piccole cose dell’uomo: fiori appassiti, macinini da caffè, cuccume, conchiglie,
cipolle, in composizioni accarezzate e gelose che si traducono in un empito di affetti raccolti, intimi e pudichi. La
pennellata è saporosa, il colore sensibile e delicato, le campiture equilibrate: un gusto che richiama Felice Carena di
cui Tubaro fu credente ed umile allievo. Bruno Patuna 1967
Tubaro dunque dipinge e disegna in un’area che si è ritagliato con serena pacatezza, ma anche con convinzione: è
l’area di un intimismo veristico, proposto agli occhi di chi guarda con tratto sicuro, con pennellate o spatolate di un
bell’impasto, di morbida grana. E allora anche chi non condivida la sua scelta, che è quella di un privato tutto
liricamente vissuto, non può non accettarne poi la coerenza espressiva, la poeticità di toni, la capacità stilistica.
Gabriella Brussich 1979
[…] i modelli li ha vicini, sottomano, e fanno parte della sua realtà quotidiana. Gli oggetti delle sue nature morte sono
quelli classici: vassoi, boccali, scodelle, bottiglie, cofanetti, frutta, fiori. Tanti fiori di ogni tipo e di ogni colore. Qui per
solito usa la tecnica veloce della tempera, un po’ in gara col tempo, perché il fiore rapidamente si sfoglia e appassisce.
Nel quadro la zona dei fiori è sempre quella definita più sommariamente, la più sfatta, la più dissolta e caduca. Infatti,
per il suo irrinunciabile aggancio con la realtà, Tubaro rifiuta l’invenzione e non interviene a ritoccare e a modificare,
quando il modello appassito sotto i suoi occhi. Nel suo amore per i fiori che durano “l’espace d’un matin” vi è forse un
elemento di profonda malinconia esistenziale, la consapevolezza della fugacità del tempo e della vita simboleggiata
nelle sue creature più belle e più ricche di colore, ma anche più segnate da una sorta di caducità. Carlo Sgorlon 1981
L’opera di Renzo Tubaro non ha bisogno di sofisticate chiavi di lettura. La gioia di dipingere, di usare gli impasti di
colore, di creare luce ed ombre, di impreziosire le tele sono una costante della sua pittura. L’ordine, la giustezza dei
toni, la semplicità della composizione, il delicato equilibrio tra rigore razionale e spontaneità fanno di lui uno dei
maggiori interpreti del figurativo regionale. Paolo Pugnetti 1998
06
maggio 2016
Renzo Tubaro – Rosa Mutabilis
Dal 06 maggio al 17 luglio 2016
arte contemporanea
Location
ABBAZIA DI ROSAZZO
Manzano, Piazza Abbazia Di Rosazzo, (Udine)
Manzano, Piazza Abbazia Di Rosazzo, (Udine)
Orario di apertura
venerdì, sabato, domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
Vernissage
6 Maggio 2016, h 18
Autore