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Barry Wolfryd – S.O.S. dangerous objects
La mostra si compone di una ventina di grandi tele dipinte ad olio ed encausto integrate da un video in cui l’artista si racconta, illustrando la sua pittura e gli ingredienti che utilizza per definirla
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 15 aprile alle ore 18.30 s’inaugura al Museo d’Arte Moderna Ugo Carà, in via Roma 9 a
Muggia, la mostra dal titolo “S.O.S. DANGEROUS OBJECTS” dell’artista BARRY WOLFRYD, a cura
di Maria Campitelli. L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto PRACC, promosso
dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia in collaborazione con l’associazione
culturale Gruppo78, e con l’adesione della Casa dell’Arte di Trieste.
La mostra resterà aperta fino a domenica 8 maggio con il seguente orario: da martedì a
venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12, lunedì chiuso.
Nato a Los Angeles, in California, Barry Wolfryd ha maturato una preparazione artistica suddivisa
tra Stati Uniti e Messico, paese in cui risiede ormai da decenni. In quanto artista Americano
Messicano, è la prova del processo di adattamento da una cultura a un'altra, dell'abbattimento
delle frontiere e del superamento di pregiudizi.
Questa è la sua prima mostra personale italiana, benché nel 2014 sia già comparso a Trieste
all’interno della mostra “Messico Circa 2000” alle Scuderie del Castello di Miramare, nella
collezione Josè Pinto Mazal. E’ un artista definibile d’impronta pop, avendo assorbito influenze
newyorkesi di questo tipo accanto alla musica jazz e a quella di Frank Zappa. Ma di una pop-art
particolare si tratta, acclimatata in qualche modo all’ambiente messicano, intrisa di riflessioni
concettuali che la distanziano dalle classiche icone pop. Certo la caratteristica saliente è la netta
riconoscibilità delle immagini, analiticamente descritte, accomunate tuttavia in racconti che per
lo più compongono una visione critica del mondo e della società in cui viviamo.
Questa mostra lo dimostra sin dal titolo. Che anzi trasmette allarme e preoccupazione. La sigla
S.O.S. é un segnale universalmente noto che richiede aiuto per un pericolo incombente. Difatti ci
sono degli “oggetti pericolosi” che sembrano minacciare la nostra tranquillità. In realtà sono gli
oggetti comuni da cui siamo attorniati quotidianamente, in città come dentro casa. Spiazzandoli
dal contesto abituale Wolfryd li analizza come simboli per espandere il loro campo semantico,
reinventandoli in modo che inducano alla riflessione. I giocattoli, e il mondo infantile, sono una
presenza costante. Nella loro artefatta mimesi del reale comportano una allucinata dimensione
onirica attraversata da humour noir.
Non sono gli oggetti in sé che detengono il pericolo, ma la tensione che li circonda nella
discrepanza degli accostamenti. Nel bombardamento di informazioni contraddittorie che
lanciano, ci informano che siamo prossimi al collasso, che dobbiamo prenderne coscienza e
incominciare a porvi rimedio. Violenza, ingiustizia, tensioni d’ogni tipo, crisi economica,
migrazioni epocali senza sbocco, razzismo, fondamentalismi, guerre… Oggetti, figure, di per sè
innocue si fanno tramite delle angosce che attraversano il pianeta, innescando un campanello di
allarme.
La mostra si compone di una ventina di grandi tele dipinte ad olio ed encausto integrate da un
video in cui l’artista si racconta, illustrando la sua pittura e gli ingredienti che utilizza per definirla.
Con cortese preghiera di pubblicazione.
info Comune di Muggia - Assessorato alla Cultura
040 3360340 - ufficio.cultura@comunedimuggia.ts.it
www.benvenutiamuggia.eu
Muggia, la mostra dal titolo “S.O.S. DANGEROUS OBJECTS” dell’artista BARRY WOLFRYD, a cura
di Maria Campitelli. L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto PRACC, promosso
dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia in collaborazione con l’associazione
culturale Gruppo78, e con l’adesione della Casa dell’Arte di Trieste.
La mostra resterà aperta fino a domenica 8 maggio con il seguente orario: da martedì a
venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12, lunedì chiuso.
Nato a Los Angeles, in California, Barry Wolfryd ha maturato una preparazione artistica suddivisa
tra Stati Uniti e Messico, paese in cui risiede ormai da decenni. In quanto artista Americano
Messicano, è la prova del processo di adattamento da una cultura a un'altra, dell'abbattimento
delle frontiere e del superamento di pregiudizi.
Questa è la sua prima mostra personale italiana, benché nel 2014 sia già comparso a Trieste
all’interno della mostra “Messico Circa 2000” alle Scuderie del Castello di Miramare, nella
collezione Josè Pinto Mazal. E’ un artista definibile d’impronta pop, avendo assorbito influenze
newyorkesi di questo tipo accanto alla musica jazz e a quella di Frank Zappa. Ma di una pop-art
particolare si tratta, acclimatata in qualche modo all’ambiente messicano, intrisa di riflessioni
concettuali che la distanziano dalle classiche icone pop. Certo la caratteristica saliente è la netta
riconoscibilità delle immagini, analiticamente descritte, accomunate tuttavia in racconti che per
lo più compongono una visione critica del mondo e della società in cui viviamo.
Questa mostra lo dimostra sin dal titolo. Che anzi trasmette allarme e preoccupazione. La sigla
S.O.S. é un segnale universalmente noto che richiede aiuto per un pericolo incombente. Difatti ci
sono degli “oggetti pericolosi” che sembrano minacciare la nostra tranquillità. In realtà sono gli
oggetti comuni da cui siamo attorniati quotidianamente, in città come dentro casa. Spiazzandoli
dal contesto abituale Wolfryd li analizza come simboli per espandere il loro campo semantico,
reinventandoli in modo che inducano alla riflessione. I giocattoli, e il mondo infantile, sono una
presenza costante. Nella loro artefatta mimesi del reale comportano una allucinata dimensione
onirica attraversata da humour noir.
Non sono gli oggetti in sé che detengono il pericolo, ma la tensione che li circonda nella
discrepanza degli accostamenti. Nel bombardamento di informazioni contraddittorie che
lanciano, ci informano che siamo prossimi al collasso, che dobbiamo prenderne coscienza e
incominciare a porvi rimedio. Violenza, ingiustizia, tensioni d’ogni tipo, crisi economica,
migrazioni epocali senza sbocco, razzismo, fondamentalismi, guerre… Oggetti, figure, di per sè
innocue si fanno tramite delle angosce che attraversano il pianeta, innescando un campanello di
allarme.
La mostra si compone di una ventina di grandi tele dipinte ad olio ed encausto integrate da un
video in cui l’artista si racconta, illustrando la sua pittura e gli ingredienti che utilizza per definirla.
Con cortese preghiera di pubblicazione.
info Comune di Muggia - Assessorato alla Cultura
040 3360340 - ufficio.cultura@comunedimuggia.ts.it
www.benvenutiamuggia.eu
15
aprile 2016
Barry Wolfryd – S.O.S. dangerous objects
Dal 15 aprile all'otto maggio 2016
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA UGO CARA’
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12
Vernissage
15 Aprile 2016, h 18.30
Autore
Curatore