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Bruno Capatti – I Segni In Tasca
Nel nuovo appuntamento espositivo annuale di libri d’artista, per celebrare la Giornata internazionale del libro e della lettura (23 aprile), con gli artist-notebooks di Bruno Capatti si è scelto di indagare quello che avviene prima della costruzione di un’opera, il momento dell’ideazione, il prendere appunti schizzando su quaderni o fogli improvvisati
Comunicato stampa
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Segni In Tasca: notebook, fogli e segni quotidiani di Bruno Capatti
Non sempre è facile accostarsi all'arte contemporanea, spesso può capitare di sentire qualcuno che davanti ad una di queste opere esclama “questo lo so fare anch'io” oppure qualcun altro ci chiede “ma questa è arte?”. Ebbene è con questo spirito che nel nuovo appuntamento espositivo annuale con il libro d'artista, in occasione della Giornata internazionale del libro e della lettura, si è scelto di indagare quello che avviene prima della costruzione di un'opera, il momento dell'ideazione, il fare performativo della progettazione, del prendere appunti schizzando su quaderni o fogli improvvisati, raccogliendo dati, intuizioni che in seguito costruiranno l'opera oppure, chissà, resteranno solo frammenti sparsi o raccolti tra le pagine di un taccuino in un divenire lontano, opere essi stessi.
Conosco Bruno Capatti da circa trent'anni, assieme abbiamo esposto in molte mostre e molte altre insieme le abbiamo visitate, e non solo d'arte moderna o contemporanea. E' un artista attentissimo, estremamente creativo ed originale, ama approfondire le sue conoscenze, andare in fondo alle cose senza lasciare nulla al caso, e sul lavoro questo lo si riscontra sempre.
Quando ho progettato la mostra di quest'anno, ragionando su quale tipologia di libri d'artista esporre nella nuova edizione 2016, ho pensato agli artist-notebooks, i taccuini d'artista, e chi meglio di Bruno poteva fornirci il materiale da esporre. Sono diversi anni infatti che lui porta avanti un tipo di operazione direi quasi “performativa” legata a questo tema.
In pratica realizza da sé i taccuini, formati da 3 fogli A4 ripiegati e ritagliati, dai quali non si stacca mai e nel corso del tempo la stessa abitudine si è trasferita su fogli singoli ripiegati “A3P” (che sta per formato A3-pocket, infatti i primi fogli erano formato A3 poi è passato al quadrato togliendone una fetta). Quindi che siano i taccuini o i fogli, Bruno se li porta sempre con sé nella tasca dei pantaloni... assieme ad una matita.
Sempre pronto a tracciare un'idea improvvisa con un segno veloce, con uno scarabocchio, ferma un'immagine, cattura a frottage il rilievo di una superficie o una scritta incisa, applica adesivi, annota numeri e nomi e allo stesso tempo utilizza quelle pagine per appunti di lavoro, liste, orari e promemoria. E così via fino a riempire anche l'ultima pagina o la facciata piegata e ripiegata del foglio. Una volta terminato lo spazio, il taccuino d'artista verrà classificato e archiviato o messo in cornice così da renderne visibile una pagina significativa, in particolare, del rapporto “arte –vita”. Così i fogli singoli vengono esposti, comprensivi delle tracce dell’usura e dei segni casuali che la matita lascia involontariamente nella tasca.
Alcuni lavori così predisposti possono, come nel caso di quelli esposti a Conselice nel 2007 nella mostra Art Books, creare una serie, una sorta di storia minima; ogni notebook o foglio è anche una “palestra di segni”. La difficoltà a liberare i segni, attraverso una pratica estetica, cerca aiuto nel quotidiano e l'uso veloce utilitaristico scomodo, porta i segni a innovarsi.
Bruno li definisce “segni in tasca” con riferimento anche al titolo del film di Bellocchio “I pugni in tasca” che in un qualche modo può essere rappresentativo di un suo sentire più o meno remoto.
Conclude la mostra un'installazione site specific composta da una fitta rete appesa agli scaffali, una tessitura segnica che invade lo spazio della sala lettura. Appese a questa rete le “cronache”: pagine di cm 30x30 che riproducono immagini dei principali fatti riportati nei più diffusi quotidiani online durante l'anno. Dopo aver scelto fra le tante un fotogramma significativo di un evento che lo colpisce ed averlo re-inquadrato, Bruno interviene attraverso segni fatti questa volta con il mouse e con tagli, con modifiche minime del tono, delle dominanti di colore, in modo da relazionarsi e reinterpretare l’evento in maniera profonda e personale. Non manca alla fine l'indicazione della data del giorno che colloca l'opera nel flusso continuo degli eventi nel tempo. Le “cronache” infine sono inserite quotidianamente sulle pagine personali di Bruno Capatti di alcuni socialnetwork, attualmente Facebook, Twitter, Pinterest, Flickr e per la prima volta escono ora da quegli spazi virtuali.
(Lamberto Caravita- Direttore artistico C.A.B.A.- Conselice Art Books Archive)
Non sempre è facile accostarsi all'arte contemporanea, spesso può capitare di sentire qualcuno che davanti ad una di queste opere esclama “questo lo so fare anch'io” oppure qualcun altro ci chiede “ma questa è arte?”. Ebbene è con questo spirito che nel nuovo appuntamento espositivo annuale con il libro d'artista, in occasione della Giornata internazionale del libro e della lettura, si è scelto di indagare quello che avviene prima della costruzione di un'opera, il momento dell'ideazione, il fare performativo della progettazione, del prendere appunti schizzando su quaderni o fogli improvvisati, raccogliendo dati, intuizioni che in seguito costruiranno l'opera oppure, chissà, resteranno solo frammenti sparsi o raccolti tra le pagine di un taccuino in un divenire lontano, opere essi stessi.
Conosco Bruno Capatti da circa trent'anni, assieme abbiamo esposto in molte mostre e molte altre insieme le abbiamo visitate, e non solo d'arte moderna o contemporanea. E' un artista attentissimo, estremamente creativo ed originale, ama approfondire le sue conoscenze, andare in fondo alle cose senza lasciare nulla al caso, e sul lavoro questo lo si riscontra sempre.
Quando ho progettato la mostra di quest'anno, ragionando su quale tipologia di libri d'artista esporre nella nuova edizione 2016, ho pensato agli artist-notebooks, i taccuini d'artista, e chi meglio di Bruno poteva fornirci il materiale da esporre. Sono diversi anni infatti che lui porta avanti un tipo di operazione direi quasi “performativa” legata a questo tema.
In pratica realizza da sé i taccuini, formati da 3 fogli A4 ripiegati e ritagliati, dai quali non si stacca mai e nel corso del tempo la stessa abitudine si è trasferita su fogli singoli ripiegati “A3P” (che sta per formato A3-pocket, infatti i primi fogli erano formato A3 poi è passato al quadrato togliendone una fetta). Quindi che siano i taccuini o i fogli, Bruno se li porta sempre con sé nella tasca dei pantaloni... assieme ad una matita.
Sempre pronto a tracciare un'idea improvvisa con un segno veloce, con uno scarabocchio, ferma un'immagine, cattura a frottage il rilievo di una superficie o una scritta incisa, applica adesivi, annota numeri e nomi e allo stesso tempo utilizza quelle pagine per appunti di lavoro, liste, orari e promemoria. E così via fino a riempire anche l'ultima pagina o la facciata piegata e ripiegata del foglio. Una volta terminato lo spazio, il taccuino d'artista verrà classificato e archiviato o messo in cornice così da renderne visibile una pagina significativa, in particolare, del rapporto “arte –vita”. Così i fogli singoli vengono esposti, comprensivi delle tracce dell’usura e dei segni casuali che la matita lascia involontariamente nella tasca.
Alcuni lavori così predisposti possono, come nel caso di quelli esposti a Conselice nel 2007 nella mostra Art Books, creare una serie, una sorta di storia minima; ogni notebook o foglio è anche una “palestra di segni”. La difficoltà a liberare i segni, attraverso una pratica estetica, cerca aiuto nel quotidiano e l'uso veloce utilitaristico scomodo, porta i segni a innovarsi.
Bruno li definisce “segni in tasca” con riferimento anche al titolo del film di Bellocchio “I pugni in tasca” che in un qualche modo può essere rappresentativo di un suo sentire più o meno remoto.
Conclude la mostra un'installazione site specific composta da una fitta rete appesa agli scaffali, una tessitura segnica che invade lo spazio della sala lettura. Appese a questa rete le “cronache”: pagine di cm 30x30 che riproducono immagini dei principali fatti riportati nei più diffusi quotidiani online durante l'anno. Dopo aver scelto fra le tante un fotogramma significativo di un evento che lo colpisce ed averlo re-inquadrato, Bruno interviene attraverso segni fatti questa volta con il mouse e con tagli, con modifiche minime del tono, delle dominanti di colore, in modo da relazionarsi e reinterpretare l’evento in maniera profonda e personale. Non manca alla fine l'indicazione della data del giorno che colloca l'opera nel flusso continuo degli eventi nel tempo. Le “cronache” infine sono inserite quotidianamente sulle pagine personali di Bruno Capatti di alcuni socialnetwork, attualmente Facebook, Twitter, Pinterest, Flickr e per la prima volta escono ora da quegli spazi virtuali.
(Lamberto Caravita- Direttore artistico C.A.B.A.- Conselice Art Books Archive)
16
aprile 2016
Bruno Capatti – I Segni In Tasca
Dal 16 aprile al 21 maggio 2016
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
BIBLIOTECA RIGHINI RICCI
Conselice, Via Giuseppe Garibaldi, 12, (Ravenna)
Conselice, Via Giuseppe Garibaldi, 12, (Ravenna)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 9-13 e 15-18 sabato 9-13 chiuso domenica e lunedì
Vernissage
16 Aprile 2016, h 17
Autore
Curatore