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È stato per vari motivi sempre molto legato all’Italia, e qui si sono compiuti alcuni dei passi decisivi per la sua carriera. Forse anche per questo aveva deciso di risiedervi, trasferendosi nel 2006 a Marina di Maratea, in provincia di Potenza. Ed è qui che all’età di 70 anni è morto nei giorni scorsi Max Neuhaus, artista americano considerato uno dei pionieri delle ricerche sonore nelle arti visive. Nato nel 1939 a Beaumont, nel Texas, aveva studiato musica incontrando poi negli anni Sessanta l’espressione dell’happening e dell’installazioni sonore, e collaborando con personaggi del calibro di Edgar Verese, Karlheinz Stockhausen e John Cage. Nel 1977 partecipò a Documenta 6 a Kassel, e nel 1979 una sua opera sonora entrò nella collezione del Museum of Contemporary Art di Chicago. In Italia giunse nel 1990 per la sua prima mostra alla Galleria Persano di Torino, ma fu nel 1995 che allestì un’importante installazione sonora nell’atrio juvarriano del Castello di Rivoli. Nel 1999 aveva preso parte anche alla Biennale di Venezia.
[exibart]
[exibart]