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Sui Generis
La rassegna di performance indaga la complessità concettuale legata al genere, nell’ambito della stagione che l’Associazione Culturale Dello Scompiglio dedica a questa tematica
Comunicato stampa
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Sui Generis
Rassegna di Performance
a cura di Eugenio Viola e Angel Moya Garcia
con Luigi Presicce, Nicola Ruben Montini, Pauline Boudry/Renate Lorenz, Yan
Xing, Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş, Rosy Rox, Carlos Motta, Eddie Peake,
Karol Radziszewski, Miguel Gutierrez e Regina José Galindo
Marzo – Luglio 2016
Inaugurazione 12 marzo 2016
La rassegna di performance Sui Generis, a cura di Eugenio Viola e Angel Moya Garcia, indaga la complessità
concettuale legata al genere, nell’ambito della stagione che l’Associazione Culturale Dello Scompiglio dedica a
questa tematica.
L’espressione latina “sui generis” (letteralmente: di un genere suo proprio), è noto, deriva dal linguaggio della
filosofia scolastica, ed è solitamente utilizzata per sottolineare l’atipicità di un soggetto o di un argomento
trattato.
D'altronde, come relazionarsi, oggi, ai delicati e complessi concetti legati all’identità e al genere? È ancora
necessario discuterne, senza rischiare di rinchiuderli negli schemi di un’ideologia, di un ordine normativo che li
costringa all’interno di un panorama di possibilità già stabilito? Come affrontarli nelle loro molteplici implicazioni
etiche, politiche, sociali, culturali, antropologiche, religiose, immaginarie e simboliche?
Quali, infine, gli spazi per un discorso critico che abbracci, in un’ottica tesa alla co-esistenza delle differenze, i
diversi fenomeni che abitano la galassia concettuale legata al genere, come eteronormatività, femminismo,
corpo, identità, egualitarismo di genere e le loro relative de-generazioni?
Il termine “genere”, è noto, rinvia a un’identità sessuale svincolata dalla differenza biologica tra i sessi ed è
utilizzato per distinguere sia i significati sociali connessi a questa differenza, sia le relative proiezioni simboliche
e le conseguenti rappresentazioni culturali che ne derivano. Di conseguenza, gli studi di genere o gender
studies, rappresentano un approccio interdisciplinare estremamente eterogeneo, un ambito di studi molto
discusso ed in costante evoluzione. Non a caso, lo stesso concetto di “genere” è soggetto a numerose variabili,
determinate dalle aree geo-politiche, dai periodi storici e dai contesti socio-culturali di appartenenza.
Le cosiddette “teorie di genere” continuano ad infiammare il dibattito politico e culturale, raccogliendo istanze
diverse, dalla filosofia alle scienze sociali, che intercettano sia le teorie femministe, legate al discorso
sull’egualitarismo di genere, sia i dibattiti politici relativi all’omofobia e il diritto di autodeterminazione per le
persone transessuali ed intersessuali, incontrando le istanze della variegata galassia LGBTI e problematizzando
quanto è dato per “naturalmente” e biologicamente accettato. Non stupisce, dunque, che il discorso legato al
genere metta in questione il ruolo della tradizione, degli stereotipi, del linguaggio, dell’educazione, dei gesti,
dello stile, dei costumi o degli approcci relazionali, provocando posizioni reazionarie che ergono barriere di
violento scontro ideologico e ondate di rinnovata intolleranza che spesso animano il dibattito pubblico. Basti
vedere, a mero titolo esemplificativo, le recenti vicende legate alla politica italiana, nello specifico le polemiche
reazionarie legate alla discussione sul disegno di legge, che introduce, cercando di colmare un vuoto legislativo
che ci fa essere tra gli ultimi in Europa, le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Per questi motivi, dunque,
il discorso sul genere rimane ancora una questione di perenne attualità stringente.
Partendo da questi, non facili, presupposti, Sui generis approccia questo tema, indagandolo sia nella sua
ambiguità semantica sia nelle relative forme, stilistiche e mediatiche, adottate dagli artisti per analizzarne le
continue trasformazioni.
Viviamo una contemporaneità che testimonia il paradosso di una vasta produzione teorica legata al genere e
alla sua normativizzazione, contrapposta ad una realtà attraversata da vecchi e nuovi settarismi che si nutrono
dell’odio, del pregiudizio e della paura nei confronti di tutti quei soggetti considerati “diversi” e per tutto ciò che
fuoriesce dalle convezioni sociali o dalle pratiche consensuali che delineano i confini della cosiddetta normalità.
Da un lato un approccio sorretto dalla genetica e dalle biotecnologie che interpreta il genere in un’accezione
neutra, alla stregua di un “assemblaggio provvisorio”, poroso e multicodico, all’incrocio di identità molteplici,
sospese tra sociale, biologico e simbolico; dall’altro un’attitudine pratica votata all’omologazione e al controllo,
imposta o inculcata attraverso la manipolazione, l’orientamento, le influenze o le alterazioni del quotidiano e
misurata in base a determinati parametri sociali o culturali, quali il linguaggio, l’educazione, i gesti o i costumi.
Considerando queste premesse, Sui Generis presenta il lavoro di artisti la cui pratica, legata al corpo e alla
performatività, presenta prospettive di ricerca eterogenee, che investono problematiche legate all’identità e al
genere e la loro rappresentazione offerta dai media. Artisti diversi per sensibilità, declinazione e poetiche, che
ribaltano concezioni socialmente acquisite e acriticamente performate, ribadendo le ragioni di un pensiero della
differenza che sappia delineare, da punti di vista diversificati, un discorso sull'uguaglianza, di genere ma non
solo, in grado di tracciare possibili vie di comunicazione tra universi apparentemente contrapposti, verso un
riconoscimento dell'uguaglianza che è, allo stesso tempo, pieno riconoscimento della differenza, affrontando,
senza pregiudizi, il tema della relazione, dell'incontro e della gestione dell’alterità, non soltanto sessuale e di
genere, ma anche culturale, etica, religiosa, sociale e politica.
Calendario
12 MARZO
Luigi Presicce
Trittico della giovinezza angelica
12 MARZO
Ruben Montini
Atteggiandomi a gran signora - Bellissima
1 APRILE
Pauline Boudry/Renate Lorenz
Mr. Backlash
(in collaborazione con Aérea Negrot)
2-3 APRILE
Yan Xing
The Official Story
6-7-8 MAGGIO
Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş
Untitled
7 MAGGIO
Rosy Rox
Frammento archetipo
4 GIUGNO
Carlos Motta
Mondo invertito
4-5 GIUGNO
Eddie Peake
Mandami Una Foto Di Te Che Stai Succhiando Il C***o Di Qualcuno Per Favore Per Favore Per Favore
2 LUGLIO
Karol Radziszewski
Ceremony
2-3 LUGLIO
Miguel Gutierrez
Age & Beauty: Part 1 – Mid-Career Artist/Suicide Note or &:-/
9 LUGLIO
Regina José Galindo
Periferia
(In collaborazione con Prometeogallery di Ida Pisani, Lucca)
Rassegna di Performance
a cura di Eugenio Viola e Angel Moya Garcia
con Luigi Presicce, Nicola Ruben Montini, Pauline Boudry/Renate Lorenz, Yan
Xing, Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş, Rosy Rox, Carlos Motta, Eddie Peake,
Karol Radziszewski, Miguel Gutierrez e Regina José Galindo
Marzo – Luglio 2016
Inaugurazione 12 marzo 2016
La rassegna di performance Sui Generis, a cura di Eugenio Viola e Angel Moya Garcia, indaga la complessità
concettuale legata al genere, nell’ambito della stagione che l’Associazione Culturale Dello Scompiglio dedica a
questa tematica.
L’espressione latina “sui generis” (letteralmente: di un genere suo proprio), è noto, deriva dal linguaggio della
filosofia scolastica, ed è solitamente utilizzata per sottolineare l’atipicità di un soggetto o di un argomento
trattato.
D'altronde, come relazionarsi, oggi, ai delicati e complessi concetti legati all’identità e al genere? È ancora
necessario discuterne, senza rischiare di rinchiuderli negli schemi di un’ideologia, di un ordine normativo che li
costringa all’interno di un panorama di possibilità già stabilito? Come affrontarli nelle loro molteplici implicazioni
etiche, politiche, sociali, culturali, antropologiche, religiose, immaginarie e simboliche?
Quali, infine, gli spazi per un discorso critico che abbracci, in un’ottica tesa alla co-esistenza delle differenze, i
diversi fenomeni che abitano la galassia concettuale legata al genere, come eteronormatività, femminismo,
corpo, identità, egualitarismo di genere e le loro relative de-generazioni?
Il termine “genere”, è noto, rinvia a un’identità sessuale svincolata dalla differenza biologica tra i sessi ed è
utilizzato per distinguere sia i significati sociali connessi a questa differenza, sia le relative proiezioni simboliche
e le conseguenti rappresentazioni culturali che ne derivano. Di conseguenza, gli studi di genere o gender
studies, rappresentano un approccio interdisciplinare estremamente eterogeneo, un ambito di studi molto
discusso ed in costante evoluzione. Non a caso, lo stesso concetto di “genere” è soggetto a numerose variabili,
determinate dalle aree geo-politiche, dai periodi storici e dai contesti socio-culturali di appartenenza.
Le cosiddette “teorie di genere” continuano ad infiammare il dibattito politico e culturale, raccogliendo istanze
diverse, dalla filosofia alle scienze sociali, che intercettano sia le teorie femministe, legate al discorso
sull’egualitarismo di genere, sia i dibattiti politici relativi all’omofobia e il diritto di autodeterminazione per le
persone transessuali ed intersessuali, incontrando le istanze della variegata galassia LGBTI e problematizzando
quanto è dato per “naturalmente” e biologicamente accettato. Non stupisce, dunque, che il discorso legato al
genere metta in questione il ruolo della tradizione, degli stereotipi, del linguaggio, dell’educazione, dei gesti,
dello stile, dei costumi o degli approcci relazionali, provocando posizioni reazionarie che ergono barriere di
violento scontro ideologico e ondate di rinnovata intolleranza che spesso animano il dibattito pubblico. Basti
vedere, a mero titolo esemplificativo, le recenti vicende legate alla politica italiana, nello specifico le polemiche
reazionarie legate alla discussione sul disegno di legge, che introduce, cercando di colmare un vuoto legislativo
che ci fa essere tra gli ultimi in Europa, le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Per questi motivi, dunque,
il discorso sul genere rimane ancora una questione di perenne attualità stringente.
Partendo da questi, non facili, presupposti, Sui generis approccia questo tema, indagandolo sia nella sua
ambiguità semantica sia nelle relative forme, stilistiche e mediatiche, adottate dagli artisti per analizzarne le
continue trasformazioni.
Viviamo una contemporaneità che testimonia il paradosso di una vasta produzione teorica legata al genere e
alla sua normativizzazione, contrapposta ad una realtà attraversata da vecchi e nuovi settarismi che si nutrono
dell’odio, del pregiudizio e della paura nei confronti di tutti quei soggetti considerati “diversi” e per tutto ciò che
fuoriesce dalle convezioni sociali o dalle pratiche consensuali che delineano i confini della cosiddetta normalità.
Da un lato un approccio sorretto dalla genetica e dalle biotecnologie che interpreta il genere in un’accezione
neutra, alla stregua di un “assemblaggio provvisorio”, poroso e multicodico, all’incrocio di identità molteplici,
sospese tra sociale, biologico e simbolico; dall’altro un’attitudine pratica votata all’omologazione e al controllo,
imposta o inculcata attraverso la manipolazione, l’orientamento, le influenze o le alterazioni del quotidiano e
misurata in base a determinati parametri sociali o culturali, quali il linguaggio, l’educazione, i gesti o i costumi.
Considerando queste premesse, Sui Generis presenta il lavoro di artisti la cui pratica, legata al corpo e alla
performatività, presenta prospettive di ricerca eterogenee, che investono problematiche legate all’identità e al
genere e la loro rappresentazione offerta dai media. Artisti diversi per sensibilità, declinazione e poetiche, che
ribaltano concezioni socialmente acquisite e acriticamente performate, ribadendo le ragioni di un pensiero della
differenza che sappia delineare, da punti di vista diversificati, un discorso sull'uguaglianza, di genere ma non
solo, in grado di tracciare possibili vie di comunicazione tra universi apparentemente contrapposti, verso un
riconoscimento dell'uguaglianza che è, allo stesso tempo, pieno riconoscimento della differenza, affrontando,
senza pregiudizi, il tema della relazione, dell'incontro e della gestione dell’alterità, non soltanto sessuale e di
genere, ma anche culturale, etica, religiosa, sociale e politica.
Calendario
12 MARZO
Luigi Presicce
Trittico della giovinezza angelica
12 MARZO
Ruben Montini
Atteggiandomi a gran signora - Bellissima
1 APRILE
Pauline Boudry/Renate Lorenz
Mr. Backlash
(in collaborazione con Aérea Negrot)
2-3 APRILE
Yan Xing
The Official Story
6-7-8 MAGGIO
Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş
Untitled
7 MAGGIO
Rosy Rox
Frammento archetipo
4 GIUGNO
Carlos Motta
Mondo invertito
4-5 GIUGNO
Eddie Peake
Mandami Una Foto Di Te Che Stai Succhiando Il C***o Di Qualcuno Per Favore Per Favore Per Favore
2 LUGLIO
Karol Radziszewski
Ceremony
2-3 LUGLIO
Miguel Gutierrez
Age & Beauty: Part 1 – Mid-Career Artist/Suicide Note or &:-/
9 LUGLIO
Regina José Galindo
Periferia
(In collaborazione con Prometeogallery di Ida Pisani, Lucca)
12
marzo 2016
Sui Generis
Dal 12 marzo al 09 luglio 2016
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
Capannori, Via Di Vorno, 67, (Lucca)
Capannori, Via Di Vorno, 67, (Lucca)
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