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Maria Grazia Rosin – Virux Landscape
In mostra l’ultimo lavoro di Maria Grazia Rosin: I Boreali 2016, coppia di sospensioni luminose in vetro blu notte, ispirate a organismi fitomorfi e caratterizzate da lunghi bracci modulari fluttuanti nell’aria, protesi gli uni verso gli altri. Insieme a I Boreali saranno in mostra diverse serie di lavori progettati dall’artista dai suoi esordi e prodotti a Murano
Comunicato stampa
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Nel magico ambiente di Palazzo Loredan, Caterina Tognon presenta l'ultimo lavoro di Maria Grazia Rosin:
I Boreali 2016, coppia di sospensioni luminose in vetro blu notte, ispirate a organismi fitomorfi e caratterizzate da lunghi bracci modulari fluttuanti nell'aria, protesi gli uni verso gli altri. La materia dell'opera, opaca, trasparente o traslucida è sottoposta a interventi di satinatura e specchiatura che rendono un effetto spaesante e misterioso. Il lavoro è stato realizzato nella fornace Anfora con il maestro vetrario Andrea Zilio, insignito del Premio Glass in Venice 2013.
Insieme a I Boreali saranno in mostra diverse serie di lavori progettati dall'artista dai suoi esordi e prodotti a Murano.
Folpo (sospensione luminosa, 2000/2008), in dialetto veneziano per polpo, ha per sua natura una forma che immediatamente rimanda al tradizionale lampadario veneziano. Vi è persino un legame linguistico tra il polpo e la pratica muranese: i maestri vetrai sono soliti chiamare folpi gli oggetti malfatti. Ossessione Tentacolare (2004/2016) oggetti per la tavola in vetro e ceramica la cui ispirazione esalta le caratteristiche della specie degli invertebrati, caratterizzati da forme tentacolari e ventose. Si tratta di un soggetto tipico e ricorrente nell'arte vetraria veneziana ma che Rosin reinterpreta in maniera geniale. Venussiani (serie 1999) bulbi in vetro che si sviluppano in sensuali florescenze, voraci valve e macroscopici pistilli, di ispirazione fitomorfa. Detergens (1992/2016) bottiglie in pasta vitrea colorata, esemplate su quelle dei detersivi in commercio, la cui funzione specifica è cancellata, l'oggetto vive in virtù della sua immediata valenza rappresentativa neo-pop . Gelatine LUX (2007/2010), corpi luminescenti e fluttuanti che appaiono da un visionario fondo marino e Ice-ViruX (2009) suggestioni dedicate a virus preistorici, estrapolati dal ghiaccio artico mediante i carotaggi del pack e rianimati in laboratorio. Nugolo di elementi sospesi che alludono a una nevicata di cristalli, costituita di evanescenti creature biancastre e argentee.
Breve Biografia
Maria Grazia Rosin, nata a Cortina d'Ampezzo, vive e lavora a Venezia. Frequenta l'Istituto d'Arte a Cortina e studia con Emilio Vedova all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si diploma in pittura nel 1983 e contemporaneamente frequenta lo IUAV.
Nel 1991 comincia la collaborazione con i maestri soffiatori e produce i suoi primi lavori in vetro. A partire da questa esperienza, l'artista affianca alla bidimensionalità visionaria delle sue grandi tele, le potenzialità plastiche del vetro, che diventa nel tempo la principale forma di sperimentazione creativa. Nel 2013 con un' opera ambientale di water art dal titolo Fractal Lace si confronta con una progettualità nel territorio più complessa e articolata. Nel 2015 è insignita dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti del premio
Glass in Venice come miglior artista internazionale dell'anno. Ha esposto dal 1982 ad oggi in importanti mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Sue opere si trovano esposte in importanti musei tra cui il Musèe des Arts Dècoratifs, Parigi, Fr/ Museo del Vetro, Murano, Venezia, It/ IMA, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis, Usa/ Lake St-Louis Historical Society + Montreal Museum of Fine Arts Stewart Collection, Montreal, Canada/ Corning Museum of Glass, NY, Usa/ Coral Spring Museum of Art, Fl, Usa/
Kunstmuseum, Dusseldorf, Germania/ Ernsting Stiftung Foundation, Dortmund, Germania/
Glasmuseet, Ebeltoft, Dk.
Le opere in mostra sono realizzate a Murano in collaborazione con i maestri soffiatori Davide Fuin (premio Glass in Venice 2015), Gianni Seguso, Pino Signoretto (premio Glass in Venice 2012), Silvano Signoretto, Sergio Tiozzo, Andrea Zilio (premio Glass in Venice 2013).
Si ringraziano Rosa e Massimo Collice
La mostra non sarebbe stata possibile senza il generoso supporto di Sarah Nichols
Info www.caterinatognon.com | info@caterinatognon.com | +39.041.5201566 |
Insieme a I Boreali saranno in mostra diverse serie di lavori progettati dall'artista dai suoi esordi e prodotti a Murano.
Folpo (sospensione luminosa, 2000/2008), in dialetto veneziano per polpo, ha per sua natura una forma che immediatamente rimanda al tradizionale lampadario veneziano. Vi è persino un legame linguistico tra il polpo e la pratica muranese: i maestri vetrai sono soliti chiamare folpi gli oggetti malfatti. Ossessione Tentacolare (2004/2016) oggetti per la tavola in vetro e ceramica la cui ispirazione esalta le caratteristiche della specie degli invertebrati, caratterizzati da forme tentacolari e ventose. Si tratta di un soggetto tipico e ricorrente nell'arte vetraria veneziana ma che Rosin reinterpreta in maniera geniale. Venussiani (serie 1999) bulbi in vetro che si sviluppano in sensuali florescenze, voraci valve e macroscopici pistilli, di ispirazione fitomorfa. Detergens (1992/2016) bottiglie in pasta vitrea colorata, esemplate su quelle dei detersivi in commercio, la cui funzione specifica è cancellata, l'oggetto vive in virtù della sua immediata valenza rappresentativa neo-pop . Gelatine LUX (2007/2010), corpi luminescenti e fluttuanti che appaiono da un visionario fondo marino e Ice-ViruX (2009) suggestioni dedicate a virus preistorici, estrapolati dal ghiaccio artico mediante i carotaggi del pack e rianimati in laboratorio. Nugolo di elementi sospesi che alludono a una nevicata di cristalli, costituita di evanescenti creature biancastre e argentee.
Breve Biografia
Maria Grazia Rosin, nata a Cortina d'Ampezzo, vive e lavora a Venezia. Frequenta l'Istituto d'Arte a Cortina e studia con Emilio Vedova all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si diploma in pittura nel 1983 e contemporaneamente frequenta lo IUAV.
Nel 1991 comincia la collaborazione con i maestri soffiatori e produce i suoi primi lavori in vetro. A partire da questa esperienza, l'artista affianca alla bidimensionalità visionaria delle sue grandi tele, le potenzialità plastiche del vetro, che diventa nel tempo la principale forma di sperimentazione creativa. Nel 2013 con un' opera ambientale di water art dal titolo Fractal Lace si confronta con una progettualità nel territorio più complessa e articolata. Nel 2015 è insignita dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti del premio
Glass in Venice come miglior artista internazionale dell'anno. Ha esposto dal 1982 ad oggi in importanti mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Sue opere si trovano esposte in importanti musei tra cui il Musèe des Arts Dècoratifs, Parigi, Fr/ Museo del Vetro, Murano, Venezia, It/ IMA, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis, Usa/ Lake St-Louis Historical Society + Montreal Museum of Fine Arts Stewart Collection, Montreal, Canada/ Corning Museum of Glass, NY, Usa/ Coral Spring Museum of Art, Fl, Usa/
Kunstmuseum, Dusseldorf, Germania/ Ernsting Stiftung Foundation, Dortmund, Germania/
Glasmuseet, Ebeltoft, Dk.
Le opere in mostra sono realizzate a Murano in collaborazione con i maestri soffiatori Davide Fuin (premio Glass in Venice 2015), Gianni Seguso, Pino Signoretto (premio Glass in Venice 2012), Silvano Signoretto, Sergio Tiozzo, Andrea Zilio (premio Glass in Venice 2013).
Si ringraziano Rosa e Massimo Collice
La mostra non sarebbe stata possibile senza il generoso supporto di Sarah Nichols
Info www.caterinatognon.com | info@caterinatognon.com | +39.041.5201566 |
26
febbraio 2016
Maria Grazia Rosin – Virux Landscape
Dal 26 febbraio al primo maggio 2016
arte contemporanea
Location
ISTITUTO VENETO DI SCIENZE LETTERE E ARTI – PALAZZO LOREDAN
Venezia, Campo Santo Stefano, 2945, (VENEZIA)
Venezia, Campo Santo Stefano, 2945, (VENEZIA)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10 alle 18
Vernissage
26 Febbraio 2016, ore 18
Autore