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Dino Catalano paint exhibition
Il Museo d’Arte Diffusa continua a promuovere l’arte contemporanea all’Open Arte Cafè di Terracina , locale che accoglie la cultura in tutte le sue declinazioni, dalle arti visive al teatro, dalla letteratura alla musica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 12 febbraio alle 20,30 ci sarà il vernissage della mostra a cura di Fabio D’Achille di Dino Catalano, cui seguirà l’evento La Babbëlogna – Tutta colpa di una parrucca, nato da un’idea di Mimmo De Rosa, Paolo D’Amico e Rita Mimmo De Rosa, Paolo D’Amico e Rita Alla. Una performance teatrale comica e interattiva, con animali in scena e da vivaci e intermezzi musicali di organetto e fisarmonica.
Sulla poetica di Dino Catalano scrive Laura Cianfarani:
“Protagoniste della mostra sono le coloratissime tele dell’artista di Sabaudia Dino Catalano, un vero e proprio tripudio di quadri accesi e sgargianti. La ricchezza e la vivacità cromatica costituiscono infatti il fondamento pittorico di Catalano: è tramite il colore che la forma si plasma e prende corpo dalle mani dell’artista, è all’architettura cromatica che Dino si affida per creare chiaroscuro e donare volume e profondità ai suoi soggetti, prevalentemente paesaggi o nudi femminili. La sua arte è dotata di una corporeità quasi scultorea: le tinte accese, in prevalenza calde, in varie declinazioni tonali e anche una cromia fredda come il blu - utilizzato dall’artista soprattutto nei paesaggi - perde quella connotazione di spiritualità eterea che comunemente gli viene assegnata per acquistare matericità, come se nelle mani di Catalano divenisse un tono caldo. La sua pittura si caratterizza per un impulso cinetico fremente e a tratti vorticoso, i soggetti sembrano fuoriuscire dal quadro per investire lo spettatore con il loro moto impetuoso. Ma la matericità delle opere di Dino non è solo una categoria formale: sta anche ad indicare la manifestazione simultanea dell’idea e della sua realizzazione pittorica; impossibile stabilire quale dei due venga prima. I paesaggi traggono ispirazione dal vero, che coincide con il vero sentire dell’artista nei confronti della natura in tutti i suoi spettacolari aspetti. I corpi femminili possiedono una passionalità carnale mai sfrontata; presentano forme fluide, curve sinuose, sono abbondanti, voluminosi e dolcemente armonici, sono amati da Dino perché, secondo le sue parole lì c'è tutto tondo, non c'è niente di spigoloso. E a me piace quando una cosa è curva e dolce. Lì non sento le difficoltà, lo stridio della vita.
Dino Catalano comincia a dedicarsi alla pittura diversi anni fa, dopo aver scoperto di essere affetto dal morbo di Parkinson, e durante un suo intervento ha affermato che dal dolore può nascere la felicità”.
Sulla poetica di Dino Catalano scrive Laura Cianfarani:
“Protagoniste della mostra sono le coloratissime tele dell’artista di Sabaudia Dino Catalano, un vero e proprio tripudio di quadri accesi e sgargianti. La ricchezza e la vivacità cromatica costituiscono infatti il fondamento pittorico di Catalano: è tramite il colore che la forma si plasma e prende corpo dalle mani dell’artista, è all’architettura cromatica che Dino si affida per creare chiaroscuro e donare volume e profondità ai suoi soggetti, prevalentemente paesaggi o nudi femminili. La sua arte è dotata di una corporeità quasi scultorea: le tinte accese, in prevalenza calde, in varie declinazioni tonali e anche una cromia fredda come il blu - utilizzato dall’artista soprattutto nei paesaggi - perde quella connotazione di spiritualità eterea che comunemente gli viene assegnata per acquistare matericità, come se nelle mani di Catalano divenisse un tono caldo. La sua pittura si caratterizza per un impulso cinetico fremente e a tratti vorticoso, i soggetti sembrano fuoriuscire dal quadro per investire lo spettatore con il loro moto impetuoso. Ma la matericità delle opere di Dino non è solo una categoria formale: sta anche ad indicare la manifestazione simultanea dell’idea e della sua realizzazione pittorica; impossibile stabilire quale dei due venga prima. I paesaggi traggono ispirazione dal vero, che coincide con il vero sentire dell’artista nei confronti della natura in tutti i suoi spettacolari aspetti. I corpi femminili possiedono una passionalità carnale mai sfrontata; presentano forme fluide, curve sinuose, sono abbondanti, voluminosi e dolcemente armonici, sono amati da Dino perché, secondo le sue parole lì c'è tutto tondo, non c'è niente di spigoloso. E a me piace quando una cosa è curva e dolce. Lì non sento le difficoltà, lo stridio della vita.
Dino Catalano comincia a dedicarsi alla pittura diversi anni fa, dopo aver scoperto di essere affetto dal morbo di Parkinson, e durante un suo intervento ha affermato che dal dolore può nascere la felicità”.
12
febbraio 2016
Dino Catalano paint exhibition
Dal 12 febbraio al 06 marzo 2016
arte contemporanea
Location
OPEN ART CAFE’
Terracina, Viale Europa, 218/C, (Latina)
Terracina, Viale Europa, 218/C, (Latina)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 18,00 alle 23,30
Vernissage
12 Febbraio 2016, ore 20,30
Autore
Curatore