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23
febbraio 2009
fino al 6.III.2009 Domenico Notarangelo Tolmezzo (ud), La Corte del Libro
friuli v. g.
In rigoroso bianco e nero, i volti lucani di Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi. Un pezzo di Mezzogiorno dimenticato, nello spazio inedito di un’accogliente libreria. E si respira l’aria di un Paese che non c’è più...
di Del Grande
La mostra fotografica di Domenico Notarangelo (Lecce, 1930) dà la possibilità di rituffarsi nell’atmosfera di Cristo si è fermato a Eboli – uno dei grandi romanzi della nostra letteratura del secondo Novecento -, come testimoniato nella serata inaugurale, caratterizzata dalla presenza di Carlo Levi e da un reading di testi scelti.
Se già l’anno scorso l’autore aveva presentato in Regione le immagini di Notarangelo scattate durante il set del Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, la selezione presentata in quest’occasione – e finora inedita – mostra alcuni dei luoghi che furono oggetto d’indagine durante la grande stagione culturale (e fotografica) italiana del secondo dopoguerra, alla ricerca della “verità” e del modo “giusto” di rappresentarla.
Notarangelo non fu fotografo professionista né ebbe contatti col mondo fotogiornalistico. Era invece giornalista per “l’Unità” e abbinava ai suoi resoconti le immagini che scattava con la propria reflex.
Il paesaggio lucano è interpretato attraverso i volti e i ritratti in bianco e nero: contadini, gente umile, rappresentanti di quel mondo rurale che, per altre vie, ha composto il nostro immaginario collettivo del Mezzogiorno post-bellico. Molte delle fotografie sono, infatti, frutto dei mesi trascorsi in Lucania da Notarangelo, quando ebbe modo di collaborare attivamente alla realizzazione del film tratto dal romanzo dello scrittore torinese, suggerendone le ambientazioni.
La mostra è composta da stampe recenti, provenienti dall’archivio di Notarangelo, oggi conservato alla Mediateca di Matera. Purtroppo il numero delle immagini esposte non soddisfa a pieno la curiosità dello spettatore, sebbene si avverta l’atmosfera di essere immersi nel tempo dilatato del Mezzogiorno, che muove da ispirazioni romanzesche degli anni ‘30 per giungere ai più vicini anni ‘60. Ciononostante, i suoi racconti, talvolta forse retorici, permettono di immaginare per un attimo qualche tranche de vie di quella terra e, in qualche modo, di riprendere il filo della storia romanzesca di Levi, divenuta ormai storia ufficiale.
Un uomo, Notarangelo, che ha vissuto a fondo il proprio tempo, comprendendo a fondo ciò che stava avvenendo in quei luoghi in quegli anni. Un periodo di arretratezza e povertà ma anche di grandi trasformazioni, speranze e possibilità, come testimoniano i passaggi di Francesco Rosi, Pasolini e tanti altri. Una terra in cui l’autore è stato – sul piano politico e culturale – contemporaneamente spettatore, cronista e protagonista.
Se già l’anno scorso l’autore aveva presentato in Regione le immagini di Notarangelo scattate durante il set del Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, la selezione presentata in quest’occasione – e finora inedita – mostra alcuni dei luoghi che furono oggetto d’indagine durante la grande stagione culturale (e fotografica) italiana del secondo dopoguerra, alla ricerca della “verità” e del modo “giusto” di rappresentarla.
Notarangelo non fu fotografo professionista né ebbe contatti col mondo fotogiornalistico. Era invece giornalista per “l’Unità” e abbinava ai suoi resoconti le immagini che scattava con la propria reflex.
Il paesaggio lucano è interpretato attraverso i volti e i ritratti in bianco e nero: contadini, gente umile, rappresentanti di quel mondo rurale che, per altre vie, ha composto il nostro immaginario collettivo del Mezzogiorno post-bellico. Molte delle fotografie sono, infatti, frutto dei mesi trascorsi in Lucania da Notarangelo, quando ebbe modo di collaborare attivamente alla realizzazione del film tratto dal romanzo dello scrittore torinese, suggerendone le ambientazioni.
La mostra è composta da stampe recenti, provenienti dall’archivio di Notarangelo, oggi conservato alla Mediateca di Matera. Purtroppo il numero delle immagini esposte non soddisfa a pieno la curiosità dello spettatore, sebbene si avverta l’atmosfera di essere immersi nel tempo dilatato del Mezzogiorno, che muove da ispirazioni romanzesche degli anni ‘30 per giungere ai più vicini anni ‘60. Ciononostante, i suoi racconti, talvolta forse retorici, permettono di immaginare per un attimo qualche tranche de vie di quella terra e, in qualche modo, di riprendere il filo della storia romanzesca di Levi, divenuta ormai storia ufficiale.
Un uomo, Notarangelo, che ha vissuto a fondo il proprio tempo, comprendendo a fondo ciò che stava avvenendo in quei luoghi in quegli anni. Un periodo di arretratezza e povertà ma anche di grandi trasformazioni, speranze e possibilità, come testimoniano i passaggi di Francesco Rosi, Pasolini e tanti altri. Una terra in cui l’autore è stato – sul piano politico e culturale – contemporaneamente spettatore, cronista e protagonista.
del grande
mostra visitata il 31 gennaio 2009
dal 31 gennaio al 6 marzo 2009
Domenico Notarangelo – I volti di Levi
La Corte del Libro
Via Roma, 11 – 33028 Tolmezzo (UD)
Orario: da lunedì a sabato 9-12.30 e 15-19; lunedì pomeriggio chiuso
Ingresso libero
Info: tel. +39 3337245244; staff@ddmagazine.it; www.ddmagazine.it
[exibart]