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Domenico Acerbo / Giancarlo Businelli / Angelo Castagna
tre artisti figurativi mantovani: Domenico Acerbo, Giancarlo Businelli e Angelo Castagna
Comunicato stampa
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Sabato 30 Gennaio alle ore 17,00 presso la Galleria d'Arte Arianna Sartori a Mantova in Via Cappello 17, si ter-rà l’inaugurazione di una nuova mostra collettiva che vede coinvolti tre artisti figurativi mantovani: Domenico Acerbo, Giancarlo Businelli e Angelo Castagna che presenteranno dipinti di paesaggi mantovani e figure.
Domenico Acerbo. Pittore autodidatta, inizia da ragazzo a mostrare passione per la pittura, ma è solo a metà degli anni ‘80 che prende in mano i pennelli in modo continuativo. Agli inizi degli anni ‘90 si aggrega al Gruppo Artisti Virgiliani, assieme ai quali partecipa a diverse mostre collettive in città e provincia. I suoi soggetti preferiti sono le na-ture morte e i paesaggi lacustri mantovani. Vive e lavora a S. Giorgio (Mn).
Mostre personali: 1996 – Galleria “Isabella d’Este”, Mantova; 1997 - Galleria “Le Salette”, Revere (Mn); 1999 – Gal-leria “Isabella d’Este”, Mantova; 2000 – Galleria “Isabella d’Este”, Mantova; 2001 – Galleria “Dino Villani”, Suzzara (MN); 2001 – Villa “Can del Pergher”, Ferrara di Monte Baldo (Vr); 2002 – Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn); 2003 – Palazzo Maggi, Nogara (Vr).
Mostre collettive: 1990 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1991 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1993 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1993 – Borgoforte (Mn); 1994 – Salone Mantegnesco, Mantova; 1994 – Palazzo Cavriani, Volta Mantovana (Mn); 1995 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1995 – Salone Mantegnesco, Mantova; 1995 – Sala Civica di Quistello, Mantova; 1995 – Borgoforte (Mn); 1996 – Galleria “Lo Scalone”, Mantova; 1996 – Galleria “Isabella d’Este”, Mantova; 1997 – Villa “Mirra”, Cavriana (Mn); 1998 – Salone Mantegnesco, Mantova; 1999 – Circolo “Pre-sidio Ufficiali”, Mantova; 2000 – Casa di Rigoletto, Mantova; 2002 – Cerese, Borgo Virgilio (Mn); 2005 – Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2015 – Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn).
“La luce, nelle opere di Domenico Acerbo è forte, ferma e radente. Non è luce di sole, né di luna, e nemmeno artifi-ciale: è solo il contrario dell’ombra fitta, fondale di oggetti e di figure, che emergono lentamente e si offrono alla chiarità in primo piano. Ciò provoca una metafisica, inspiegabile tensione: tutto è immobile e il silenzio diventa tan-gibile”.
Anna Moccia
“Domenico Acerbo presenta delle nature morte, che altro non sono che nitide speculazioni sullo spazio svolto dalla luce. Lontana dalla pittura di genere e da quella secentesca, lontana dalla pittura pura di Caravaggio e dal genere settecentesco di Crespi di Chardin o Goya, la pittura di Domenico Acerbo nasce come pittura moderna, sperimentata dai Delacroix, dai Cé-zanne e dai Manet, come pura espressione pittorica. Il suo maestro ideale è il punto di partenza per la sua cultura formale è Giorgio Morandi. A volte sono colori densi, a volte la tramatura cromatica si stempera in un aria metafisica e delicata, come in alcune natura morte quasi monocromatiche. Gli oggetti rappresentati sono quelli di uso quotidiano, bottiglie e vasetti che evidenziano costante volontà verso un’evoluzione pittorica sempre meglio definita anche nel suo tono intimistico”.
Rosaria Guadagno
“Acerbo ha saputo realizzare quadri secondo una sua personale elaborazione, osservando attentamente il mondo che lo circonda, mettendo alla prova le sue capacità e le sue intuizioni, fino a raggiungere modi espressivi con una loro originalità artistica. I soggetti dei suoi quadri sono vasi, tazze, caraffe, bicchieri. Ma ci sono anche i paesaggi e gli scorci caratteristici, le nature morte, le vedute e tant’altro ancora, sempre reso leggibile, facendo buon uso dei colori, collocandoli al posto giusto, in modo che risultino in armonia tra di loro; sempre con uno stile originale, da pittore figurativo nel vero senso della parola, che rispetta spazi e dimensioni, profondità e primi piani, non senza un pizzico di poesia. Il tutto in grado di catalizzare emozioni e stati d’animo in positivo, sia quando le opere sono realizzate con l’uso della spatola, sia quando sono realizzate con l’uso del pennello”.
Vittorio Montanari
“Acerbo è pittore figurativo, sì, ma non solo. La profonda e sincera ammirazione di Acerbo per Giorgio Morandi (non soltanto come pittore, ma anche come uomo) si riflette nelle raccolte ed armoniose composi/ioni di bottiglie, vasi, bricchi, negli oggetti di sapore domestico, contemplativo, esulando tuttavia da una pedissequa emulazione delle opere del maestro, e traducendo con una poetica espressiva e pittorica interamente personale affascinanti e suggesti-ve nature morte. Sedotto dal lascino dei paesaggi bucolici e della pace delle acque, Acerbo traspone la realtà visibile con una particolare sensibilità per l’equilibrio e l’armonia, con il preciso desiderio di racchiudere in pochi centimetri quadrati quanti più dettagli l’occhio riesca a cogliere, tanto da reinterpretare gli scorci prescelti in funzione della pro-pria visione ideale delle cose”.
Giorgia Ravenoldi
Con piacere ci si avvicina alle opere di Domenico. Si riconoscono gli oggetti e i luoghi, ma si capisce anche la sua partecipazione. Il suo affetto, la sua presenza, è nella scelta dei colori, delle pennellate sobrie o piene, ma soprattutto nelle variazioni. Una sfida al banale con citazioni colte e amore per il visibile. Dunque nella mente di chi vede si crea-no confronti e si comprendono i sentimenti: il riscatto del vuoto è dato dai fondi calibrati; il senso dell’esserci dalla scelta delle costruzioni; la voglia di condividere dalla scelta dell’arte. Pertanto un riconoscimento felice a Domenico che è disposto a pensare nuovi mondi.
Prof. Franco Negri
Giancarlo Businelli nasce il 3 aprile 1940 a Borgoforte (Mn). È pittore, risiede e lavora a Mantova.
Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti “Cignaroli” di Verona e, dopo alcune esperienze nel campo della grafica pubblicitaria, si è sempre dedicato alla pittura. L’artista ha sperimentato tutti i vari generi caratterizzandoli con uno stile personale e sempre riconoscibile e una pennellata che non indugia sui particolari preferendo accennarli con rapidi colpi di pennello o di spatola per dare dinamicità alle figure e ai paesaggi. Proprio nei paesaggi Giancarlo Businelli cerca la verosimiglianza filtrandola attraverso la sua particolare sensibilità per i colori e i volumi che aggiungono profondità alle tele e le trasformano in squarci aperti su una realtà sempre mutevole ma caratterizzata da serenità e bellezza. L’artista ha approfondito inoltre il genere della natura morta con composizioni dove ogni oggetto mantiene una sua compiuta individualità pur in una relazione armoniosa con l’insieme degli altri elementi. Lungi dall’essere dei “memento mori” dovremmo piuttosto parlare di “still life”, utilizzando il termine inglese, a significare l’atto di cogliere l’attimo, un momento di irripetibile serenità, fissato per sempre per la gioia degli occhi e la calma del cuore. Giancarlo Businelli ha anche affrontato con coraggio il genere del ritratto dove la sua felicità espressiva rappresenta a pieno tutte le sfumature di espressione dei volti. I soggetti ritratti emergono dalla loro quotidianità presentando all’osservatore il loro carattere che l’artista evidenzia con un uso sapiente delle pennellata. Sguardi assorti o immersi in pensieri profondi che a volte si sciolgono in sorrisi o sembrano interrogare il loro interlocutore cercando un dialogo che invita l’osservatore a sentirsi parte dell’opera. Dal carboncino all’olio, passando per l’acquerello la sua pittura è sempre efficace e suggestiva. Le sue opere interpretano a pieno la sprezzatura descritta da Baldassar Castiglione, la capacità di far apparire facili e leggere opere che nascondono invece una assoluta padronanza della tecnica e un controllo incredibile della pennellata pur lasciandola a volte sfuggire in rapidi colpi e guizzi che rendono vivace e sempre inaspettata la resa finale. Giancarlo Businelli predilige i paesaggi cittadini e gli scorci urbani, animati da figure che passeggiano, conversano, in altre parole fanno vivere la scena con quel carattere tipicamente italiano fatto di quotidianità e bellezza. La gestione sicura della struttura prospettica è addolcita e sfumata grazie ad una pennellata libera ed evocativa. L’artista insegue un suo personale ideale di bellezza: un mondo fatto di colori e di luce, mai uguale a se stesso, sempre in mutamento ma che vede al suo centro l’uomo, immutabile nelle sue emozioni e nelle sue passioni. Il mondo di Giancarlo Businelli vive nei suoi occhi e nelle sue mani, nella capacità di dare vita sulla tela a immagini e scene mai banali e tutte da esplorare. Con le sue opere ha partecipato a molte esposizioni e i suoi lavori sono stati esibiti in numerose gallerie. L’ultima mostra in ordine di tempo è quella che lo ha visto protagonista al Museo Virgiliano di Pietole in un’ideale continuità con la poetica agreste di Virgilio che rivive nei paesaggi di pianura con distese di grano e nei cieli azzurri solcati da nuvole capricciose e impertinenti che si rispecchiano nell’acqua dei laghi. Recensito su giornali, riviste e cataloghi d’arte, sue opere figurano in diverse collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. (Giacomo Cecchin)
Mostre personali e rassegne: 1988 – Fortezza da Basso, Firenze. 1989 – Fiera internazionale, Verona. 1991 – Fiera internazionale di Cagliari. Salone Mantegnesco, Mantova. 1994 – Galleria “Lo Scalone”, Mantova. Galleria “Il Guado”, Revere (Mn). 1995 – Palazzo Martini, Cremona. 1995 – Galleria L’Ermellino”, Suzzara (Mn). Hotel Villa dei Tigli. Rodigo (Mn). Galleria comunale, Torri del Benaco (Vr). 1996 – Galleria “Il Rivellino”, Ferrara. 1997 – Galleria L’Alternativa”, Viadana (Mn). Cenacolo dell’arte, Volta Mantovana (Mn). Salone Mantegnesco, Mantova. 1998 – Circolo Ufficiali, Mantova. Sala Civica di Sirmione (Bs). Galleria S. lsaia, Bologna. 1999 – Palazzo dei Capitani, Malcesine (Vr). Sala civica dell’ex Palazzo Municipale di Gargnano (Bs). Sala civica di Peschiera del Garda (Vr). 2000 – Galleria Comunale, Torri del Benaco (Vr). 2002 – Artisti in Fiera, Parma. 2003 - Pro Loco “Dino Villani”, Suzzara (Mn). Galleria “Principe Amedeo”, Mantova. 2007 – Casa della Gioventù, Moglia (Mn). 2011 – 27° Premio Rivarolo, Rivarolo Mantovano (Mn). 2013 – Museo Virgiliano di Pietole, Borgo Virgilio (Mn). 2015 – “Mantova in Arte 2015”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn).
Angelo Castagna nasce a Cesole di Marcaria (Mn) il 22 novembre 1939. Risiede a Mantova.
Caricaturista, illustratore, pittore.
Ha partecipato a importanti manifestazioni artistiche collezionando premi, riconoscimenti, lusinghiere critiche e recensioni su quotidiani, giornali e riviste d’arte.
La sua prima formazione artistica è quella della pittura e della grafica.
Successivamente, in collaborazione con la “Gazzetta di Mantova” sviluppa, per dieci anni, il percorso storico intrecciato alle vicende della squadra biancorossa, con vignette caricaturali.
È apprezzatissimo illustratore di parecchie pubblicazioni tra le quali ricordiamo: – Il Ghetto di Mantova (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1973. – I Palazzi dei Gonzaga in Marmirolo (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1974. – Il Bosco Fontana e le sue vicende storiche (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1974. – Il Castello Gonzaghesco di Goito (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1976. – Fra Me e Me, Autobiografico, Ed. Adalberto Sartori, Mantova, 1978. – 3° Raduno Nazionale Enocicloturistico (copertina), 1979. – Quistello 1940-1945 - Un Paese nella Guerra (copertina), di Giorgio Breviglieri, 1985. – La Rivincita (copertina e tavole interne), di Sergio Lasagna, 1985. – Suzzara Il Calcio I Protagonisti 1913-1985, Edizioni Bottazzi Suzzara, 1986. – Kultbrief - Panorama Culturale Germanico, 1990. – Istituto di Cultura Germanica, (collaboratore illustrativo), 1990. – La Rasdora (agenda - dodici tavole interne), 1991. – Capir Par Patir, di Gino Costa, 1991. – Le Tappe del Papa a Mantova (Giovanni Paolo II°), Gazzetta di Mantova (inserto speciale), 22 giugno 1991. – Angelo Castagna: Mantovanamente nostri - 150 Personaggi di ieri e di oggi dell’Arte, Cultura, Spettacolo, Politica, Imprenditoria, Sport e…, Edizioni Bottazzi Suzzara, 1992. – “La Ghirlandina” Palazzo gonzaghesco (XV sec.), “Chiesa di San Girolamo” (XV-XVI sec.) di Motteggiana (Mn) illustrate su cartolina, 1992. – Storie dal cassetto, (Copertina e tavole interne), di Elena Semeghini Zinetti, 1992. – Vint an in dialet, Edizioni del ‘Fogoler’, (tavole interne), Mantova, 1992. – La prima volta, Wainer Mazza, (illustrazione), 1995. – Par mia smengar, Gino Costa, (illustrazione), 1998. – “Dei Tarocchi del Mantegna e di arcani misteri”, illustra la sfera di cristallo con l’effige di Mantova misteriosa nell’ora del tramonto, a cura di Monica Bianchi, Edizioni il Cartiglio Mantovano, evento Festival Letteratura 6 settembre 2012.
Nel 2014 tiene una mostra personale di pittura alla Galleria Arianna Sartori di Mantova e partecipa alla rassegna “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni” alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mn).
Nel 2015 ordina, con altri due artisti, una mostra personale alla Galleria Arianna Sartori di Mantova e partecipa alla rassegna “Mantova in Arte 2015” alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mn).
Opere in edifici pubblici:
1980 – Cristo Sofferente, olio su tavola, cm. 40x50. Pieve di San Benedetto, Cesole (Mn).
1990 – Via Crucis, Chiesa Suore Domenicane B.I., Loano (Sv).
1993 – Via Crucis, Chiesa di Monsummano Terme (Grotte parlanti), (Pt).
1999 – San Benedetto, olio su tavola, cm. 40x50. Pieve di San Benedetto, Cesole (Mn).
Domenico Acerbo. Pittore autodidatta, inizia da ragazzo a mostrare passione per la pittura, ma è solo a metà degli anni ‘80 che prende in mano i pennelli in modo continuativo. Agli inizi degli anni ‘90 si aggrega al Gruppo Artisti Virgiliani, assieme ai quali partecipa a diverse mostre collettive in città e provincia. I suoi soggetti preferiti sono le na-ture morte e i paesaggi lacustri mantovani. Vive e lavora a S. Giorgio (Mn).
Mostre personali: 1996 – Galleria “Isabella d’Este”, Mantova; 1997 - Galleria “Le Salette”, Revere (Mn); 1999 – Gal-leria “Isabella d’Este”, Mantova; 2000 – Galleria “Isabella d’Este”, Mantova; 2001 – Galleria “Dino Villani”, Suzzara (MN); 2001 – Villa “Can del Pergher”, Ferrara di Monte Baldo (Vr); 2002 – Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn); 2003 – Palazzo Maggi, Nogara (Vr).
Mostre collettive: 1990 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1991 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1993 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1993 – Borgoforte (Mn); 1994 – Salone Mantegnesco, Mantova; 1994 – Palazzo Cavriani, Volta Mantovana (Mn); 1995 – Galleria “La Torre”, Mantova; 1995 – Salone Mantegnesco, Mantova; 1995 – Sala Civica di Quistello, Mantova; 1995 – Borgoforte (Mn); 1996 – Galleria “Lo Scalone”, Mantova; 1996 – Galleria “Isabella d’Este”, Mantova; 1997 – Villa “Mirra”, Cavriana (Mn); 1998 – Salone Mantegnesco, Mantova; 1999 – Circolo “Pre-sidio Ufficiali”, Mantova; 2000 – Casa di Rigoletto, Mantova; 2002 – Cerese, Borgo Virgilio (Mn); 2005 – Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2015 – Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn).
“La luce, nelle opere di Domenico Acerbo è forte, ferma e radente. Non è luce di sole, né di luna, e nemmeno artifi-ciale: è solo il contrario dell’ombra fitta, fondale di oggetti e di figure, che emergono lentamente e si offrono alla chiarità in primo piano. Ciò provoca una metafisica, inspiegabile tensione: tutto è immobile e il silenzio diventa tan-gibile”.
Anna Moccia
“Domenico Acerbo presenta delle nature morte, che altro non sono che nitide speculazioni sullo spazio svolto dalla luce. Lontana dalla pittura di genere e da quella secentesca, lontana dalla pittura pura di Caravaggio e dal genere settecentesco di Crespi di Chardin o Goya, la pittura di Domenico Acerbo nasce come pittura moderna, sperimentata dai Delacroix, dai Cé-zanne e dai Manet, come pura espressione pittorica. Il suo maestro ideale è il punto di partenza per la sua cultura formale è Giorgio Morandi. A volte sono colori densi, a volte la tramatura cromatica si stempera in un aria metafisica e delicata, come in alcune natura morte quasi monocromatiche. Gli oggetti rappresentati sono quelli di uso quotidiano, bottiglie e vasetti che evidenziano costante volontà verso un’evoluzione pittorica sempre meglio definita anche nel suo tono intimistico”.
Rosaria Guadagno
“Acerbo ha saputo realizzare quadri secondo una sua personale elaborazione, osservando attentamente il mondo che lo circonda, mettendo alla prova le sue capacità e le sue intuizioni, fino a raggiungere modi espressivi con una loro originalità artistica. I soggetti dei suoi quadri sono vasi, tazze, caraffe, bicchieri. Ma ci sono anche i paesaggi e gli scorci caratteristici, le nature morte, le vedute e tant’altro ancora, sempre reso leggibile, facendo buon uso dei colori, collocandoli al posto giusto, in modo che risultino in armonia tra di loro; sempre con uno stile originale, da pittore figurativo nel vero senso della parola, che rispetta spazi e dimensioni, profondità e primi piani, non senza un pizzico di poesia. Il tutto in grado di catalizzare emozioni e stati d’animo in positivo, sia quando le opere sono realizzate con l’uso della spatola, sia quando sono realizzate con l’uso del pennello”.
Vittorio Montanari
“Acerbo è pittore figurativo, sì, ma non solo. La profonda e sincera ammirazione di Acerbo per Giorgio Morandi (non soltanto come pittore, ma anche come uomo) si riflette nelle raccolte ed armoniose composi/ioni di bottiglie, vasi, bricchi, negli oggetti di sapore domestico, contemplativo, esulando tuttavia da una pedissequa emulazione delle opere del maestro, e traducendo con una poetica espressiva e pittorica interamente personale affascinanti e suggesti-ve nature morte. Sedotto dal lascino dei paesaggi bucolici e della pace delle acque, Acerbo traspone la realtà visibile con una particolare sensibilità per l’equilibrio e l’armonia, con il preciso desiderio di racchiudere in pochi centimetri quadrati quanti più dettagli l’occhio riesca a cogliere, tanto da reinterpretare gli scorci prescelti in funzione della pro-pria visione ideale delle cose”.
Giorgia Ravenoldi
Con piacere ci si avvicina alle opere di Domenico. Si riconoscono gli oggetti e i luoghi, ma si capisce anche la sua partecipazione. Il suo affetto, la sua presenza, è nella scelta dei colori, delle pennellate sobrie o piene, ma soprattutto nelle variazioni. Una sfida al banale con citazioni colte e amore per il visibile. Dunque nella mente di chi vede si crea-no confronti e si comprendono i sentimenti: il riscatto del vuoto è dato dai fondi calibrati; il senso dell’esserci dalla scelta delle costruzioni; la voglia di condividere dalla scelta dell’arte. Pertanto un riconoscimento felice a Domenico che è disposto a pensare nuovi mondi.
Prof. Franco Negri
Giancarlo Businelli nasce il 3 aprile 1940 a Borgoforte (Mn). È pittore, risiede e lavora a Mantova.
Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti “Cignaroli” di Verona e, dopo alcune esperienze nel campo della grafica pubblicitaria, si è sempre dedicato alla pittura. L’artista ha sperimentato tutti i vari generi caratterizzandoli con uno stile personale e sempre riconoscibile e una pennellata che non indugia sui particolari preferendo accennarli con rapidi colpi di pennello o di spatola per dare dinamicità alle figure e ai paesaggi. Proprio nei paesaggi Giancarlo Businelli cerca la verosimiglianza filtrandola attraverso la sua particolare sensibilità per i colori e i volumi che aggiungono profondità alle tele e le trasformano in squarci aperti su una realtà sempre mutevole ma caratterizzata da serenità e bellezza. L’artista ha approfondito inoltre il genere della natura morta con composizioni dove ogni oggetto mantiene una sua compiuta individualità pur in una relazione armoniosa con l’insieme degli altri elementi. Lungi dall’essere dei “memento mori” dovremmo piuttosto parlare di “still life”, utilizzando il termine inglese, a significare l’atto di cogliere l’attimo, un momento di irripetibile serenità, fissato per sempre per la gioia degli occhi e la calma del cuore. Giancarlo Businelli ha anche affrontato con coraggio il genere del ritratto dove la sua felicità espressiva rappresenta a pieno tutte le sfumature di espressione dei volti. I soggetti ritratti emergono dalla loro quotidianità presentando all’osservatore il loro carattere che l’artista evidenzia con un uso sapiente delle pennellata. Sguardi assorti o immersi in pensieri profondi che a volte si sciolgono in sorrisi o sembrano interrogare il loro interlocutore cercando un dialogo che invita l’osservatore a sentirsi parte dell’opera. Dal carboncino all’olio, passando per l’acquerello la sua pittura è sempre efficace e suggestiva. Le sue opere interpretano a pieno la sprezzatura descritta da Baldassar Castiglione, la capacità di far apparire facili e leggere opere che nascondono invece una assoluta padronanza della tecnica e un controllo incredibile della pennellata pur lasciandola a volte sfuggire in rapidi colpi e guizzi che rendono vivace e sempre inaspettata la resa finale. Giancarlo Businelli predilige i paesaggi cittadini e gli scorci urbani, animati da figure che passeggiano, conversano, in altre parole fanno vivere la scena con quel carattere tipicamente italiano fatto di quotidianità e bellezza. La gestione sicura della struttura prospettica è addolcita e sfumata grazie ad una pennellata libera ed evocativa. L’artista insegue un suo personale ideale di bellezza: un mondo fatto di colori e di luce, mai uguale a se stesso, sempre in mutamento ma che vede al suo centro l’uomo, immutabile nelle sue emozioni e nelle sue passioni. Il mondo di Giancarlo Businelli vive nei suoi occhi e nelle sue mani, nella capacità di dare vita sulla tela a immagini e scene mai banali e tutte da esplorare. Con le sue opere ha partecipato a molte esposizioni e i suoi lavori sono stati esibiti in numerose gallerie. L’ultima mostra in ordine di tempo è quella che lo ha visto protagonista al Museo Virgiliano di Pietole in un’ideale continuità con la poetica agreste di Virgilio che rivive nei paesaggi di pianura con distese di grano e nei cieli azzurri solcati da nuvole capricciose e impertinenti che si rispecchiano nell’acqua dei laghi. Recensito su giornali, riviste e cataloghi d’arte, sue opere figurano in diverse collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. (Giacomo Cecchin)
Mostre personali e rassegne: 1988 – Fortezza da Basso, Firenze. 1989 – Fiera internazionale, Verona. 1991 – Fiera internazionale di Cagliari. Salone Mantegnesco, Mantova. 1994 – Galleria “Lo Scalone”, Mantova. Galleria “Il Guado”, Revere (Mn). 1995 – Palazzo Martini, Cremona. 1995 – Galleria L’Ermellino”, Suzzara (Mn). Hotel Villa dei Tigli. Rodigo (Mn). Galleria comunale, Torri del Benaco (Vr). 1996 – Galleria “Il Rivellino”, Ferrara. 1997 – Galleria L’Alternativa”, Viadana (Mn). Cenacolo dell’arte, Volta Mantovana (Mn). Salone Mantegnesco, Mantova. 1998 – Circolo Ufficiali, Mantova. Sala Civica di Sirmione (Bs). Galleria S. lsaia, Bologna. 1999 – Palazzo dei Capitani, Malcesine (Vr). Sala civica dell’ex Palazzo Municipale di Gargnano (Bs). Sala civica di Peschiera del Garda (Vr). 2000 – Galleria Comunale, Torri del Benaco (Vr). 2002 – Artisti in Fiera, Parma. 2003 - Pro Loco “Dino Villani”, Suzzara (Mn). Galleria “Principe Amedeo”, Mantova. 2007 – Casa della Gioventù, Moglia (Mn). 2011 – 27° Premio Rivarolo, Rivarolo Mantovano (Mn). 2013 – Museo Virgiliano di Pietole, Borgo Virgilio (Mn). 2015 – “Mantova in Arte 2015”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn).
Angelo Castagna nasce a Cesole di Marcaria (Mn) il 22 novembre 1939. Risiede a Mantova.
Caricaturista, illustratore, pittore.
Ha partecipato a importanti manifestazioni artistiche collezionando premi, riconoscimenti, lusinghiere critiche e recensioni su quotidiani, giornali e riviste d’arte.
La sua prima formazione artistica è quella della pittura e della grafica.
Successivamente, in collaborazione con la “Gazzetta di Mantova” sviluppa, per dieci anni, il percorso storico intrecciato alle vicende della squadra biancorossa, con vignette caricaturali.
È apprezzatissimo illustratore di parecchie pubblicazioni tra le quali ricordiamo: – Il Ghetto di Mantova (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1973. – I Palazzi dei Gonzaga in Marmirolo (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1974. – Il Bosco Fontana e le sue vicende storiche (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1974. – Il Castello Gonzaghesco di Goito (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1976. – Fra Me e Me, Autobiografico, Ed. Adalberto Sartori, Mantova, 1978. – 3° Raduno Nazionale Enocicloturistico (copertina), 1979. – Quistello 1940-1945 - Un Paese nella Guerra (copertina), di Giorgio Breviglieri, 1985. – La Rivincita (copertina e tavole interne), di Sergio Lasagna, 1985. – Suzzara Il Calcio I Protagonisti 1913-1985, Edizioni Bottazzi Suzzara, 1986. – Kultbrief - Panorama Culturale Germanico, 1990. – Istituto di Cultura Germanica, (collaboratore illustrativo), 1990. – La Rasdora (agenda - dodici tavole interne), 1991. – Capir Par Patir, di Gino Costa, 1991. – Le Tappe del Papa a Mantova (Giovanni Paolo II°), Gazzetta di Mantova (inserto speciale), 22 giugno 1991. – Angelo Castagna: Mantovanamente nostri - 150 Personaggi di ieri e di oggi dell’Arte, Cultura, Spettacolo, Politica, Imprenditoria, Sport e…, Edizioni Bottazzi Suzzara, 1992. – “La Ghirlandina” Palazzo gonzaghesco (XV sec.), “Chiesa di San Girolamo” (XV-XVI sec.) di Motteggiana (Mn) illustrate su cartolina, 1992. – Storie dal cassetto, (Copertina e tavole interne), di Elena Semeghini Zinetti, 1992. – Vint an in dialet, Edizioni del ‘Fogoler’, (tavole interne), Mantova, 1992. – La prima volta, Wainer Mazza, (illustrazione), 1995. – Par mia smengar, Gino Costa, (illustrazione), 1998. – “Dei Tarocchi del Mantegna e di arcani misteri”, illustra la sfera di cristallo con l’effige di Mantova misteriosa nell’ora del tramonto, a cura di Monica Bianchi, Edizioni il Cartiglio Mantovano, evento Festival Letteratura 6 settembre 2012.
Nel 2014 tiene una mostra personale di pittura alla Galleria Arianna Sartori di Mantova e partecipa alla rassegna “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni” alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mn).
Nel 2015 ordina, con altri due artisti, una mostra personale alla Galleria Arianna Sartori di Mantova e partecipa alla rassegna “Mantova in Arte 2015” alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mn).
Opere in edifici pubblici:
1980 – Cristo Sofferente, olio su tavola, cm. 40x50. Pieve di San Benedetto, Cesole (Mn).
1990 – Via Crucis, Chiesa Suore Domenicane B.I., Loano (Sv).
1993 – Via Crucis, Chiesa di Monsummano Terme (Grotte parlanti), (Pt).
1999 – San Benedetto, olio su tavola, cm. 40x50. Pieve di San Benedetto, Cesole (Mn).
30
gennaio 2016
Domenico Acerbo / Giancarlo Businelli / Angelo Castagna
Dal 30 gennaio al 18 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi
Vernissage
30 Gennaio 2016, ore 17.00
Autore
Curatore