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Fiorella Ilario – Names. Violence is not always visible
Un progetto realizzato per la Giornata Internazionale per la eliminazione della violenza sulle donne e dedicato alle donne e alle bambine di ogni provenienza e condizione.
Dieci fotografie che ritraggono una figura femminile nascosta da un velo e le deformazioni che ne derivano..Dieci variazioni dell’uguale, ciascuna con un nome femminile, come metafora dell’aberrante svuotamento di senso che assume una violenza tollerata e invisibile, su milioni di donne che nell’immaginario collettivo diventano spesso solo nomi, senza volto e senza identità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si intitola Names - Nomi, il progetto di Fiorella Ilario, ispirato al Movimento di lotta
contro la violenza di genere e dedicato alle donne e alle bambine di ogni
provenienza e condizione. Realizzato per la Giornata Internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le donne e accolto negli spazi de La Corte Arte
Contemporanea a distanza di circa due mesi da quel significativo appuntamento e
ai tragici attentati di Parigi (città a cui qui si rivolge un omaggio) riporta nel
sottotitolo il messaggio che sul drammatico tema, ha divulgato quest’anno la
Organizzazione delle Nazioni Unite: Violence is not always visible - La violenza non
è sempre visibile. Dall’abominio della violenza fisica, ancora inarrestabile e
tragicamente esponenziale in tutte le sue forme, l’attenzione si accende anche sulla
generica disparità di genere e su quell’universo sommerso di ordinari crimini
quotidiani, che non lasciano tracce fisicamente evidenti, ma che ancora umiliano,
svalutano, intimidiscono e annichiliscono fino all’annientamento milioni di donne, di
tutte le età, razze, culture e condizioni. Il progetto intercetta l’istanza che dal
Consiglio per i Diritti Umani fino alle Associazioni operanti nel mondo, individua
nella disattenzione dei fattori strutturali, dunque specificamente culturali, la
principale causa del problema. Abbraccia la necessità di una risposta che coinvolga
oltre a una costante azione politica, la produzione puntuale di studi di genere e la
presenza più consapevole della società civile e dell’universo massmediatico e dell’
arte. In mostra dieci fotografie, scelte da una lunga serie di “varianti”. Da due scatti
iniziali, infatti - il primo che ritrae una figura femminile in un interno, quasi
completamente coperta da un lungo velo e il secondo che mostra la distorsione che
di quel velo avviene- è seguita una serie di variazioni, di modifiche dell’uguale.
Dunque la rappresentazione della inquietante teoria di una fisionomia perduta -
l’occultamento soffocante e omologante, non solo di lineamenti e sembianze, ma
anche di storie, di aneliti, di vite troppo spesso violate. E i movimenti e le
deformazioni del velo, paragonabili alla deformante percezione comune, del
fenomeno. Ciascuna immagine intitolata progressivamente Untitle one, Untitle two,
Untile three, ecc. ecc. per una metaforica declinazione di identità, che diventa mera
sequenza numerica. Ogni variante riporta la laconica indicazione di un nome
femminile (da qui il titolo del progetto) come emblema dell’aberrante svuotamento
di senso di una violenza tollerata e invisibile, su donne che troppo spesso
nell’immaginario collettivo, diventano soltanto dei nomi senza volto e senza identità.
contro la violenza di genere e dedicato alle donne e alle bambine di ogni
provenienza e condizione. Realizzato per la Giornata Internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le donne e accolto negli spazi de La Corte Arte
Contemporanea a distanza di circa due mesi da quel significativo appuntamento e
ai tragici attentati di Parigi (città a cui qui si rivolge un omaggio) riporta nel
sottotitolo il messaggio che sul drammatico tema, ha divulgato quest’anno la
Organizzazione delle Nazioni Unite: Violence is not always visible - La violenza non
è sempre visibile. Dall’abominio della violenza fisica, ancora inarrestabile e
tragicamente esponenziale in tutte le sue forme, l’attenzione si accende anche sulla
generica disparità di genere e su quell’universo sommerso di ordinari crimini
quotidiani, che non lasciano tracce fisicamente evidenti, ma che ancora umiliano,
svalutano, intimidiscono e annichiliscono fino all’annientamento milioni di donne, di
tutte le età, razze, culture e condizioni. Il progetto intercetta l’istanza che dal
Consiglio per i Diritti Umani fino alle Associazioni operanti nel mondo, individua
nella disattenzione dei fattori strutturali, dunque specificamente culturali, la
principale causa del problema. Abbraccia la necessità di una risposta che coinvolga
oltre a una costante azione politica, la produzione puntuale di studi di genere e la
presenza più consapevole della società civile e dell’universo massmediatico e dell’
arte. In mostra dieci fotografie, scelte da una lunga serie di “varianti”. Da due scatti
iniziali, infatti - il primo che ritrae una figura femminile in un interno, quasi
completamente coperta da un lungo velo e il secondo che mostra la distorsione che
di quel velo avviene- è seguita una serie di variazioni, di modifiche dell’uguale.
Dunque la rappresentazione della inquietante teoria di una fisionomia perduta -
l’occultamento soffocante e omologante, non solo di lineamenti e sembianze, ma
anche di storie, di aneliti, di vite troppo spesso violate. E i movimenti e le
deformazioni del velo, paragonabili alla deformante percezione comune, del
fenomeno. Ciascuna immagine intitolata progressivamente Untitle one, Untitle two,
Untile three, ecc. ecc. per una metaforica declinazione di identità, che diventa mera
sequenza numerica. Ogni variante riporta la laconica indicazione di un nome
femminile (da qui il titolo del progetto) come emblema dell’aberrante svuotamento
di senso di una violenza tollerata e invisibile, su donne che troppo spesso
nell’immaginario collettivo, diventano soltanto dei nomi senza volto e senza identità.
08
gennaio 2016
Fiorella Ilario – Names. Violence is not always visible
Dall'otto al 12 gennaio 2016
arte contemporanea
Location
LA CORTE ARTE CONTEMPORANEA
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Orario di apertura
martedi - sabato 16- 19 pm e per appuntamento
Vernissage
8 Gennaio 2016, h 18
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