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Viola Di Massimo – Complice della materia
Il titolo delle due giornate “Complice della materia”, prende spunto proprio dall’opera a cui sarà dato rilievo nei giorni di apertura: “Complice della materia – monumento alla ferita del bianco” opera numero 327, realizzata nel 2015 in ricordo delle violenze contro le donne.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Viola Di Massimo apre il suo studio a Roma per due giornate aperte al pubblico, ingresso libero.
Il titolo delle due giornate “Complice della materia”, prende spunto proprio dall'opera a cui sarà dato rilievo nei giorni di apertura: “Complice della materia – monumento alla ferita del bianco” opera numero 327, realizzata nel 2015.
Il legame che si crea fra la materia e colui che ne darà nuova idea e nuova forma, è qualcosa che si insinua lentamente nel profondo, ma solo dopo molte resistenze si comprenderà il senso di questo legame: solo divenendo complici della materia, si può dare inizio alla trasformazione, come per la realizzazione di quest'opera e quelle su pietra che saranno visibili nelle due giornate:
A volte ci vuole tempo per comprendere che una pietra, un ritaglio di legno, o in questo caso di marmo, ha già una storia, e se questa materia è in grado di evocarla questa storia, non ci si può e non ci si deve ribellare cercando di cambiare le regole, al contrario invece, bisogna farsi accompagnare dall'idea, da ciò che questo materiale evoca di continuo, bisogna ascoltare, toccare, cedere, accettare, e divenire unicamente e semplicemente, complice della materia.
L'opera esposta è pensata per un monumento in ricordo delle violenze contro le donne (.e delle violenze di genere), passate, presenti e... sappiamo, future.
Un monumento al bianco, alla ferita del bianco.
Il titolo delle due giornate “Complice della materia”, prende spunto proprio dall'opera a cui sarà dato rilievo nei giorni di apertura: “Complice della materia – monumento alla ferita del bianco” opera numero 327, realizzata nel 2015.
Il legame che si crea fra la materia e colui che ne darà nuova idea e nuova forma, è qualcosa che si insinua lentamente nel profondo, ma solo dopo molte resistenze si comprenderà il senso di questo legame: solo divenendo complici della materia, si può dare inizio alla trasformazione, come per la realizzazione di quest'opera e quelle su pietra che saranno visibili nelle due giornate:
A volte ci vuole tempo per comprendere che una pietra, un ritaglio di legno, o in questo caso di marmo, ha già una storia, e se questa materia è in grado di evocarla questa storia, non ci si può e non ci si deve ribellare cercando di cambiare le regole, al contrario invece, bisogna farsi accompagnare dall'idea, da ciò che questo materiale evoca di continuo, bisogna ascoltare, toccare, cedere, accettare, e divenire unicamente e semplicemente, complice della materia.
L'opera esposta è pensata per un monumento in ricordo delle violenze contro le donne (.e delle violenze di genere), passate, presenti e... sappiamo, future.
Un monumento al bianco, alla ferita del bianco.
12
dicembre 2015
Viola Di Massimo – Complice della materia
Dal 12 al 13 dicembre 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO VIOLA
Roma, Via Rodolfo Morandi, 3, (Roma)
Roma, Via Rodolfo Morandi, 3, (Roma)
Orario di apertura
17.00-22.00
Vernissage
12 Dicembre 2015, ore 17.00
Autore