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Enrico Castellani – Opere su carta
Una mostra dedicata esclusivamente alle opere su carta di ENRICO CASTELLANI, campo della sua attività artistica che non è stato ancora indagato in modo esaustivo
Comunicato stampa
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La galleria Matteo Lampertico è lieta di annunciare una mostra dedicata esclusivamente alle opere su carta di ENRICO CASTELLANI, campo della sua attività artistica che non è stato ancora indagato in modo esaustivo. In attesa che venga pubblicato il Catalogue Raisonnée delle opere su carta, che richiederà ancora alcuni anni di lavoro e che è attualmente in preparazione da parte dell'Archivio e della Fondazione Enrico Castellani, la mostra intende approfondire questo tema, cercando di far luce sulle tecniche e i materiali utilizzati dall'artista. Scopo dell'esposizione è inoltre evidenziare la qualità e l'interesse delle opere su carta, a lungo considerate secondarie rispetto a quelle su tela.
La rassegna presenta una selezione di lavori che attraversa tutto l'arco dell'attività di Enrico Castellani. Le prime opere esposte datano ancora agli anni sessanta, quando l'artista, a Milano, insieme a Piero Manzoni ha dato vita alla rivista “Azimuth” e alla Galleria Azimut, mentre le ultime sono eseguite negli anni novanta e presentano una scelta di materiali completamente diversa. Il catalogo che accompagna l'esposizione – a cura di Irina Zucca Alessandrelli – permette di seguire l'evoluzione del percorso dell'artista e si configura come un primo, doveroso approfondimento sull’argomento.
Nelle opere degli anni sessanta prevale un'organizzazione più complessa dello spazio, con un effetto “prospettico” che man mano viene abbandonato negli anni settanta, quando Castellani predilige schemi più semplici e rigorosi, che non a caso trovano precise rispondenze nelle opere dei contemporanei esponenti del minimalismo. Tali esperienze raggiungono una definitiva soluzione nelle opere degli anni ottanta e novanta e coincidono con la preferenza per la carta lavorata a mano, il cui impasto è spesso concepito per l'occasione, dotata di una grana corposa e di porosità molto più accentuate rispetto a quelle delle carte industriali utilizzate in precedenza.
Proprio grazie a questi nuovi materiali le opere su carta assumono un effetto tridimensionale analogo a quello delle opere su tela, con cui condividono inoltre la medesima poetica di purezza e il medesimo rigore e minimalismo che esprimono il pensiero dell'artista.
I lavori su carta di Castellani non sono disegni preparatori o studi, sono opere a sé stanti, ognuna unica, originale e irripetibile, frutto dell’utilizzo di “punzoni” diversi, scelti al fine di ottenere il rilievo voluto.
Come scrive Irina Zucca Alessandrelli nel testo che compare in catalogo “La carta, considerata come superficie dalle qualità intrinseche, trattata con tecniche come la punzonatura e la calcografia a secco, emerge in tutto il suo rigore sistematico. Le opere in mostra partono dalla negazione di ogni espressionismo per legarsi, invece, a un avanzare freddo del disegno di superficie tra pieni e vuoti. L’immagine che emerge dalle punzonature è la traccia di un pensiero orizzontale, di un ragionare sul piano dal perimetro al centro. L’arte di Castellani si dimostra silenzioso disegno di superficie, intenzione, necessità razionale. Disegnare si fa designare, nel senso di determinare, stabilire, immaginare sulla carta come punto di partenza imprescindibile per ogni sviluppo artistico.“
La galleria Matteo Lampertico ringrazia per la collaborazione l’Archivio e la Fondazione Enrico Castellani e in particolare Renata Wirz e Federico Sardella.
La rassegna presenta una selezione di lavori che attraversa tutto l'arco dell'attività di Enrico Castellani. Le prime opere esposte datano ancora agli anni sessanta, quando l'artista, a Milano, insieme a Piero Manzoni ha dato vita alla rivista “Azimuth” e alla Galleria Azimut, mentre le ultime sono eseguite negli anni novanta e presentano una scelta di materiali completamente diversa. Il catalogo che accompagna l'esposizione – a cura di Irina Zucca Alessandrelli – permette di seguire l'evoluzione del percorso dell'artista e si configura come un primo, doveroso approfondimento sull’argomento.
Nelle opere degli anni sessanta prevale un'organizzazione più complessa dello spazio, con un effetto “prospettico” che man mano viene abbandonato negli anni settanta, quando Castellani predilige schemi più semplici e rigorosi, che non a caso trovano precise rispondenze nelle opere dei contemporanei esponenti del minimalismo. Tali esperienze raggiungono una definitiva soluzione nelle opere degli anni ottanta e novanta e coincidono con la preferenza per la carta lavorata a mano, il cui impasto è spesso concepito per l'occasione, dotata di una grana corposa e di porosità molto più accentuate rispetto a quelle delle carte industriali utilizzate in precedenza.
Proprio grazie a questi nuovi materiali le opere su carta assumono un effetto tridimensionale analogo a quello delle opere su tela, con cui condividono inoltre la medesima poetica di purezza e il medesimo rigore e minimalismo che esprimono il pensiero dell'artista.
I lavori su carta di Castellani non sono disegni preparatori o studi, sono opere a sé stanti, ognuna unica, originale e irripetibile, frutto dell’utilizzo di “punzoni” diversi, scelti al fine di ottenere il rilievo voluto.
Come scrive Irina Zucca Alessandrelli nel testo che compare in catalogo “La carta, considerata come superficie dalle qualità intrinseche, trattata con tecniche come la punzonatura e la calcografia a secco, emerge in tutto il suo rigore sistematico. Le opere in mostra partono dalla negazione di ogni espressionismo per legarsi, invece, a un avanzare freddo del disegno di superficie tra pieni e vuoti. L’immagine che emerge dalle punzonature è la traccia di un pensiero orizzontale, di un ragionare sul piano dal perimetro al centro. L’arte di Castellani si dimostra silenzioso disegno di superficie, intenzione, necessità razionale. Disegnare si fa designare, nel senso di determinare, stabilire, immaginare sulla carta come punto di partenza imprescindibile per ogni sviluppo artistico.“
La galleria Matteo Lampertico ringrazia per la collaborazione l’Archivio e la Fondazione Enrico Castellani e in particolare Renata Wirz e Federico Sardella.
10
dicembre 2015
Enrico Castellani – Opere su carta
Dal 10 dicembre 2015 al 26 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
MATTEO LAMPERTICO ARTE ANTICA E MODERNA
Milano, Via Montebello, 30, (Milano)
Milano, Via Montebello, 30, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato dalle 15 alle 19
Vernissage
10 Dicembre 2015, su invito
Autore