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Irene Brin e la Galleria L’Obelisco
Attraverso fotografie e documenti la mostra ripercorre l’attività professionale di Irene Brin e la storia della Galleria L’Obelisco che, nel secondo dopoguerra, si aprì al contesto internazionale esponendo artisti come Rauschenberg, Dalí, Matta, Magritte, Tanguy, Bacon e Calder.
Comunicato stampa
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Il 2 e il 3 dicembre prossimi il Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea (MLAC) dell’Università la Sapienza di Roma e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) organizzano due giornate dedicate alla scrittrice e giornalista Irene Brin e alla Galleria L’Obelisco, da lei gestita a Roma insieme al marito Gaspero del Corso. Figura poliedrica e cosmopolita, promotrice del Made in Italy nel mondo grazie anche al ruolo di Rome Editor per “Harper’s Bazaar”, Irene Brin ha raccontato i cambiamenti dell’Italia post-bellica e i mutamenti di costume in un paese affascinato dal modello americano. I rapporti da lei intrattenuti con il mondo della moda, della fotografia e del cinema si rifletterono sull’attività della Galleria L’Obelisco, fondamentale snodo nel dopoguerra per l’apertura internazionale e per l’anticonformismo delle sue proposte, e che ancora attende un’adeguata storicizzazione. Negli anni Cinquanta a L’Obelisco esposero – tempestivamente per l’Italia – artisti come Rauschenberg, Dalí, Matta, Magritte, Tanguy, Bacon e Calder e da lì presero le mosse giovani artisti italiani tra i quali Vespignani, Afro, Burri e Clerici, mentre il decennio successivo fu caratterizzato dalla promozione dell’Optical Art e dalla riscoperta di Balla.
Il 2 dicembre, alle ore 18.30, il MLAC inaugurerà la mostra Irene Brin e la Galleria L’Obelisco, curata da Rosalba Cilione, Simona Pandolfi e Ilaria Schiaffini, che resterà aperta fino al 19 dicembre.
L’esposizione ripercorre l’attività professionale di Irene Brin e la storia della Galleria L’Obelisco attraverso fotografie e documenti provenienti dai fondi archivistici della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dell’Archivio Pasquale De Antonis di Roma, dell’Associazione Irene Brin di Sasso di Bordighera, dell’Archivio La Centrale dell’Arte di Roma, dell’Accademia Costume & Moda di Roma, dell’Archivio Lionello Venturi dell’Università La Sapienza.
In mostra una ottantina di fotografie che ritraggono Irene Brin, le mostre, gli artisti e i frequentatori de L’Obelisco (alcune tratte da scatti celebri di Richard Avedon, Leslie Gill, Pasquale De Antonis), accompagnate da lettere, manifesti e cataloghi di mostre. Una parte del materiale fotografico sarà dedicato al rapporto di Irene Brin con la moda: modelle, aristocratiche e attrici indossano vestiti e accessori prodotti dalle case di moda italiane (Carosa, Fabiani, Fontana, Simonetta, Capucci). Sarà inoltre possibile ammirare l’abito realizzato su disegno di Giacomo Balla per la mostra dedicata all’artista da L’Obelisco nel 1968, che in quell’occasione fu indossato da Irene Brin.
Il 3 dicembre, dalle 9.30 alle 17.30, il MLAC ospita il convegno Irene Brin e la Galleria L’Obelisco, a cura di Vittoria Caterina Caratozzolo, Ilaria Schiaffini e Claudio Zambianchi, con interventi di storici, studiosi della moda, dell'arte e della letteratura volti ad approfondire sia la figura di Irene Brin nella cultura italiana dal dopoguerra agli anni Sessanta, sia l’attività della Galleria L’Obelisco. Oltre agli organizzatori, intervengono Michela De Giorgio, Franco Contorbia, Tommaso Mozzati, Mariastella Margozzi, Simona Pandolfi, Rossella Caruso, Riccardo De Antonis. Partecipano inoltre significativi testimoni e protagonisti dell’epoca come Enrico Crispolti, Elio Marchegiani, Lorenza Trucchi.
Ancora il 3 dicembre alle ore 18.30 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna presenta l’allestimento delle opere di sua proprietà acquistate presso la Galleria L’Obelisco. L’allora direttrice Palma Bucarelli fece comprare due disegni di Luigi Spazzapan nel 1945 (presso la Galleria La Margherita, allora gestita da Irene Brin e Gaspero del Corso), il dipinto Lotta di galli di Felice Ludovisi nel 1951, due acqueforti di Degas nel 1956, due piatti in ceramica di Picasso nel 1958 e uno studio per Le tre età di Gustav Klimt nel 1964. Nel 1967, a testimonianza del nuovo interesse per l’arte cinetica e programmata, il museo acquistò dodici serigrafie di Josef Albers, il Labirinto diagonale di Martha Boto e Superficie magnetica e Camera stroboscopica di Davide Boriani; chiude la serie la Boîte-en-valise (1938-42) di Marcel Duchamp, acquisita nel 1970. In mostra, oltre alla maggior parte delle opere elencate, documenti e fotografie che testimoniano le attività della Galleria L’Obelisco e i rapporti con Palma Bucarelli tratti dai fondi archivistici della GNAM.
Il 2 dicembre, alle ore 18.30, il MLAC inaugurerà la mostra Irene Brin e la Galleria L’Obelisco, curata da Rosalba Cilione, Simona Pandolfi e Ilaria Schiaffini, che resterà aperta fino al 19 dicembre.
L’esposizione ripercorre l’attività professionale di Irene Brin e la storia della Galleria L’Obelisco attraverso fotografie e documenti provenienti dai fondi archivistici della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dell’Archivio Pasquale De Antonis di Roma, dell’Associazione Irene Brin di Sasso di Bordighera, dell’Archivio La Centrale dell’Arte di Roma, dell’Accademia Costume & Moda di Roma, dell’Archivio Lionello Venturi dell’Università La Sapienza.
In mostra una ottantina di fotografie che ritraggono Irene Brin, le mostre, gli artisti e i frequentatori de L’Obelisco (alcune tratte da scatti celebri di Richard Avedon, Leslie Gill, Pasquale De Antonis), accompagnate da lettere, manifesti e cataloghi di mostre. Una parte del materiale fotografico sarà dedicato al rapporto di Irene Brin con la moda: modelle, aristocratiche e attrici indossano vestiti e accessori prodotti dalle case di moda italiane (Carosa, Fabiani, Fontana, Simonetta, Capucci). Sarà inoltre possibile ammirare l’abito realizzato su disegno di Giacomo Balla per la mostra dedicata all’artista da L’Obelisco nel 1968, che in quell’occasione fu indossato da Irene Brin.
Il 3 dicembre, dalle 9.30 alle 17.30, il MLAC ospita il convegno Irene Brin e la Galleria L’Obelisco, a cura di Vittoria Caterina Caratozzolo, Ilaria Schiaffini e Claudio Zambianchi, con interventi di storici, studiosi della moda, dell'arte e della letteratura volti ad approfondire sia la figura di Irene Brin nella cultura italiana dal dopoguerra agli anni Sessanta, sia l’attività della Galleria L’Obelisco. Oltre agli organizzatori, intervengono Michela De Giorgio, Franco Contorbia, Tommaso Mozzati, Mariastella Margozzi, Simona Pandolfi, Rossella Caruso, Riccardo De Antonis. Partecipano inoltre significativi testimoni e protagonisti dell’epoca come Enrico Crispolti, Elio Marchegiani, Lorenza Trucchi.
Ancora il 3 dicembre alle ore 18.30 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna presenta l’allestimento delle opere di sua proprietà acquistate presso la Galleria L’Obelisco. L’allora direttrice Palma Bucarelli fece comprare due disegni di Luigi Spazzapan nel 1945 (presso la Galleria La Margherita, allora gestita da Irene Brin e Gaspero del Corso), il dipinto Lotta di galli di Felice Ludovisi nel 1951, due acqueforti di Degas nel 1956, due piatti in ceramica di Picasso nel 1958 e uno studio per Le tre età di Gustav Klimt nel 1964. Nel 1967, a testimonianza del nuovo interesse per l’arte cinetica e programmata, il museo acquistò dodici serigrafie di Josef Albers, il Labirinto diagonale di Martha Boto e Superficie magnetica e Camera stroboscopica di Davide Boriani; chiude la serie la Boîte-en-valise (1938-42) di Marcel Duchamp, acquisita nel 1970. In mostra, oltre alla maggior parte delle opere elencate, documenti e fotografie che testimoniano le attività della Galleria L’Obelisco e i rapporti con Palma Bucarelli tratti dai fondi archivistici della GNAM.
02
dicembre 2015
Irene Brin e la Galleria L’Obelisco
Dal 02 al 19 dicembre 2015
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato, ore 11.00-19.00
Vernissage
2 Dicembre 2015, ore 18.30
Autore
Curatore