13 settembre 2001

Cinema & Architettura Tornando a casa – di Vincenzo Marra Venezia – 58 mostra internazionale d’arte cinematografica

 
Tra due poli geografici, la città e il mare. Sembra non poter esistere niente altro all’infuori da questo territorio...

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Come per il film di De Oliveira anche Vincenzo Marra sceglie la sua città di origine per il suo “debutto neorealista”, come è stato definito, nel mondo del cinema. La vicenda si svolge prevalentemente in mare, su un peschereccio, ma l’ombra che si stende sulle storie dei protagonisti, pescatori, è quella della città di Napoli.Architettura e cinema. Tornando a casa. Vincenzo Marra-regista La realtà urbana è descritta con poche immagini, del porto, delle strade popolari, dei quartieri esterni dove alloggiano gli extracomunitari. E’ una Napoli caotica, senza ordine, senza spiragli, senza vie di scampo: da una parte la città, con i suoi meccanismi di potere malati, che non lasciano spazio al lavoro onesto; dall’altra il mare, fonte di vita ma luogo di sventura e di morte, come già in tanta letteratura italiana (Verga ad esempio) e straniera (il mare è morte in tutti gli scritti di Jeorge Amado). La scelta è quindi tra una terra nemica e un mare arido e avido, che costringe i pescatori a spostarsi sempre più a sud per trovare abbastanza di che campare. In questa trama si incrociano due personaggi: il giovane pescatore napoletano, sposato da poco e che ancora sogna l’America, e l’extracomunitario tunisino che non vuole nemmeno avvicinarsi all’Africa per paura di dovervi fare ritorno.
La svolta, nel film, è sancita da una tragedia: la morte casuale della giovane moglie del primo. Architettura e cinema. Tornando a casaA questo punto i ruoli si scambiano: svanisce il sogno americano ed è sostituito dalla scelta, da parte del pescatore napoletano, di mescolarsi con degli immigrati algerini clandestini che vengono rispediti in patria, fingendosi morto per tutti gli altri. Il film si gioca, come già detto su due poli geografici: la città e il mare. Sembra non poter esistere niente altro all’infuori da questo territorio, se non, appunto, l’Africa dove il protagonista sceglie di rifugiarsi per iniziare una nuova vita. Sembra la vicenda degli emigranti italiani della prima metà del secolo che, credendo di andare in America, sono finiti in Marocco e lì sono rimasti. Che l’Ammerica sia oggi da cercare altrove?

Francesca Pagnoncelli

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Venezia – 58 mostra internazionale d’arte cinematografica
Lido di Venezia, 29 agosto – 8 settembre 2001


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