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Black Light Paintings
Saranno presentate le opere di dodici artisti nazionali e internazionali che utilizzano tecniche pittoriche che interagiscono con la luce ultravioletta per ottenere effetti di luminescenza e coinvolgere gli osservatori in un’esperienza sensoriale fuori dall’ordinario.
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 28 novembre 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, l’esposizione internazionale “Black light paintings” con le opere di Mario Agrifoglio, Beyo Beyond, LeoNilde Carabba, Claudio de Luca Sek, Andy Fluon, Gruppo MID, Antoine Merger, Craig Mildrexler, Krzystof Pajak, Marcio Rapello e Olga Serezhina. La mostra, a cura di Flavia Motolese e Fabio Agrifoglio, resterà aperta fino al 9 dicembre 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
La storia della Black Light Art è legata, inevitabilmente, a quella della luce nera, conosciuta anche come lampada di Wood o, più semplicemente, luce ultravioletta. Introdotta da R. W. Wood nel 1903, cominciò ad avere una diffusione, limitata al settore tecnico-scientifico, dopo gli anni ‘30, per approdare ad una divulgazione esponenziale a partire dagli anni ‘90 grazie all’applicazione nel mondo dello spettacolo ed alla commercializzazione in larga scala. Inoltre, l’introduzione di nuove tecnologie in grado di fornire la luce nera in forma più stabile e l’immissione sul mercato di una vasta gamma di colori fluorescenti, fosforescenti e luminescenti ad altissima resa estetica sotto luce nera sono state le due principali novità che hanno influenzato l’evoluzione della Black Light Art dagli anni ‘70 ad oggi.
Andando a ritroso nella storia dell’arte si possono trovare le prime sperimentazioni ed espressioni connesse all’uso della luce nera nella Bauhaus o nella tecnica di Light Painting in fotografia. In Italia è fondamentale l’utilizzo, da parte di Lucio Fontana, di neon e luce nera per alcune delle sue Ambientazioni alla fine degli anni ‘40. Una sperimentazione che apre la strada alle ricerche di artisti come Dan Flavin, James Turrel, Robert Irwin, Bruce Nauman o Mario Merz che dell’uso delle fonti luminose come strumento di coinvolgimento dell’osservatore, faranno un elemento chiave del proprio lavoro. Negli Stati Uniti si individuano tracce dell’impiego della luce nera nell’ambiente psichedelico della fine degli anni ’60, ma per trovare una sperimentazione seria e continuativa della luce nera in ambito artistico si deve tornare in Italia dove, dagli anni ‘70, è attivo Mario Agrifoglio, artista che fece dell’uso della Black Light e della sua fenomenologia il centro della propria ricerca artistica, arrivando a descrivere una personale linea teorico-filosofica in grado di porsi come snodo fondamentale di questo movimento.
La provenienza internazionale degli artisti che prenderanno parte a questa esposizione dimostra di per sé la diffusione e il successo che la Black Light Art ha riscosso in tutto il mondo in questi anni e la varietà e complessità degli esiti raggiunti tramite le molteplici applicazioni consentite da questa tecnica.
La storia della Black Light Art è legata, inevitabilmente, a quella della luce nera, conosciuta anche come lampada di Wood o, più semplicemente, luce ultravioletta. Introdotta da R. W. Wood nel 1903, cominciò ad avere una diffusione, limitata al settore tecnico-scientifico, dopo gli anni ‘30, per approdare ad una divulgazione esponenziale a partire dagli anni ‘90 grazie all’applicazione nel mondo dello spettacolo ed alla commercializzazione in larga scala. Inoltre, l’introduzione di nuove tecnologie in grado di fornire la luce nera in forma più stabile e l’immissione sul mercato di una vasta gamma di colori fluorescenti, fosforescenti e luminescenti ad altissima resa estetica sotto luce nera sono state le due principali novità che hanno influenzato l’evoluzione della Black Light Art dagli anni ‘70 ad oggi.
Andando a ritroso nella storia dell’arte si possono trovare le prime sperimentazioni ed espressioni connesse all’uso della luce nera nella Bauhaus o nella tecnica di Light Painting in fotografia. In Italia è fondamentale l’utilizzo, da parte di Lucio Fontana, di neon e luce nera per alcune delle sue Ambientazioni alla fine degli anni ‘40. Una sperimentazione che apre la strada alle ricerche di artisti come Dan Flavin, James Turrel, Robert Irwin, Bruce Nauman o Mario Merz che dell’uso delle fonti luminose come strumento di coinvolgimento dell’osservatore, faranno un elemento chiave del proprio lavoro. Negli Stati Uniti si individuano tracce dell’impiego della luce nera nell’ambiente psichedelico della fine degli anni ’60, ma per trovare una sperimentazione seria e continuativa della luce nera in ambito artistico si deve tornare in Italia dove, dagli anni ‘70, è attivo Mario Agrifoglio, artista che fece dell’uso della Black Light e della sua fenomenologia il centro della propria ricerca artistica, arrivando a descrivere una personale linea teorico-filosofica in grado di porsi come snodo fondamentale di questo movimento.
La provenienza internazionale degli artisti che prenderanno parte a questa esposizione dimostra di per sé la diffusione e il successo che la Black Light Art ha riscosso in tutto il mondo in questi anni e la varietà e complessità degli esiti raggiunti tramite le molteplici applicazioni consentite da questa tecnica.
28
novembre 2015
Black Light Paintings
Dal 28 novembre al 09 dicembre 2015
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-19.00
Vernissage
28 Novembre 2015, ore 17.00
Autore
Curatore