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Andrea di Nerio – La Madonna Sarti ad Arezzo
Con questa prima esposizione i visitatori potranno avere l’occasione di una visione ravvicinata di un’opera fondamentale per la storia dell’arte di Arezzo: la Madonna con Bambino di Andrea di Nerio, da tempo custodita all’estero dall’antiquario Giovanni Sarti, cortese prestatore alla città in cui fu dipinta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
E’ stata presentata oggi ad Arezzo la Mostra Andrea di Nerio. La
Madonna Sarti ad Arezzo, primo appuntamento del Ciclo Ritorni, promosso dalla Fondazione
Ivan Bruschi, con la consulenza scientifica di Carlo Sisi e curata dalla storica dell’arte Isabella
Droandi (Museo Casa Bruschi dal 2 dicembre 2015 fino al 31 gennaio 2016).
“Ritorni è il titolo di un ciclo - spiega Lucio Misuri, Segretario Generale della Fondazione Ivan
Bruschi - che ha l’ambizione di promuovere il ritorno a casa di importanti opere d’arte,
allontanatesi dal territorio aretino in tempi più o meno lontani, perché possano essere viste da
vicino, apprezzate e valorizzate nel loro contesto culturale d’origine”.
Con questa prima esposizione i visitatori potranno avere l’occasione di una visione ravvicinata di
un’opera fondamentale per la storia dell’arte di Arezzo: la Madonna con Bambino di Andrea di
Nerio, da tempo custodita all’estero dall’antiquario Giovanni Sarti, cortese prestatore alla città
Il dipinto cuspidato raffigura, entro un trilobo, la Vergine in piedi a mezzo busto, con il Bambino
in braccio, stagliata su fondo oro, con decorazioni a racemi fogliari incise a mano libera
(Quarto/quinto decennio del secolo XIV).
La mostra intende offrire al visitatore non solo la ricostruzione della memoria storica di Andrea
di Nerio, oggi riconosciuto come il maestro di Spinello Aretino, ma anche di quello che fu il suo
contesto culturale per ripercorrere il linguaggio artistico proprio della scuola aretina del Trecento,
in rapporto alla lezione giottesca e alle vicine scuole fiorentina e senese. Attraverso un percorso
che, lungo i siti museali della città, mette l’Opera in relazione a quelle attribuite alla sua mano
come l’Annunciazione firmata del Museo diocesano, e gli affreschi conservati nella Pieve di
Santa Maria, in Duomo e al Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo.
“Su questa sensibilità raffinata, intimistica e solenne, che è caratteristica peculiare della pittura di
Andrea di Nerio, informata dell’opera di Giotto e degli esiti migliori che suscitò negli artisti delle
vicine Siena e Firenze - da Pietro Lorenzetti a Bernardo Daddi e Maso di Banco, fino al giottesco
‘irregolare’ Buffalmacco -, si formò una generazione di pittori locali di buon livello e anche il
giovane Spinello (nato tra il 1346 e il 1352 e morto nel 1410), che divenne il più celebre e attivo
pittore toscano tra la fine del secolo e l’inizio del successivo, già agli albori del Rinascimento”, la
curatrice Isabella Droandi.
Madonna Sarti ad Arezzo, primo appuntamento del Ciclo Ritorni, promosso dalla Fondazione
Ivan Bruschi, con la consulenza scientifica di Carlo Sisi e curata dalla storica dell’arte Isabella
Droandi (Museo Casa Bruschi dal 2 dicembre 2015 fino al 31 gennaio 2016).
“Ritorni è il titolo di un ciclo - spiega Lucio Misuri, Segretario Generale della Fondazione Ivan
Bruschi - che ha l’ambizione di promuovere il ritorno a casa di importanti opere d’arte,
allontanatesi dal territorio aretino in tempi più o meno lontani, perché possano essere viste da
vicino, apprezzate e valorizzate nel loro contesto culturale d’origine”.
Con questa prima esposizione i visitatori potranno avere l’occasione di una visione ravvicinata di
un’opera fondamentale per la storia dell’arte di Arezzo: la Madonna con Bambino di Andrea di
Nerio, da tempo custodita all’estero dall’antiquario Giovanni Sarti, cortese prestatore alla città
Il dipinto cuspidato raffigura, entro un trilobo, la Vergine in piedi a mezzo busto, con il Bambino
in braccio, stagliata su fondo oro, con decorazioni a racemi fogliari incise a mano libera
(Quarto/quinto decennio del secolo XIV).
La mostra intende offrire al visitatore non solo la ricostruzione della memoria storica di Andrea
di Nerio, oggi riconosciuto come il maestro di Spinello Aretino, ma anche di quello che fu il suo
contesto culturale per ripercorrere il linguaggio artistico proprio della scuola aretina del Trecento,
in rapporto alla lezione giottesca e alle vicine scuole fiorentina e senese. Attraverso un percorso
che, lungo i siti museali della città, mette l’Opera in relazione a quelle attribuite alla sua mano
come l’Annunciazione firmata del Museo diocesano, e gli affreschi conservati nella Pieve di
Santa Maria, in Duomo e al Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo.
“Su questa sensibilità raffinata, intimistica e solenne, che è caratteristica peculiare della pittura di
Andrea di Nerio, informata dell’opera di Giotto e degli esiti migliori che suscitò negli artisti delle
vicine Siena e Firenze - da Pietro Lorenzetti a Bernardo Daddi e Maso di Banco, fino al giottesco
‘irregolare’ Buffalmacco -, si formò una generazione di pittori locali di buon livello e anche il
giovane Spinello (nato tra il 1346 e il 1352 e morto nel 1410), che divenne il più celebre e attivo
pittore toscano tra la fine del secolo e l’inizio del successivo, già agli albori del Rinascimento”, la
curatrice Isabella Droandi.
02
dicembre 2015
Andrea di Nerio – La Madonna Sarti ad Arezzo
Dal 02 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016
arte antica
Location
CASA MUSEO BRUSCHI
Arezzo, Corso Italia, 14, (Arezzo)
Arezzo, Corso Italia, 14, (Arezzo)
Biglietti
5 euro biglietto Museo
Orario di apertura
10,00 – 13,00/14,00 – 18,00 (chiuso il lunedì)
Vernissage
2 Dicembre 2015, ore 17.30
Autore
Curatore