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Gabriele Casale – Della luce, delle tenebre
Circa 40 opere su carta realizzate nel 2015 accomunate dall’alternarsi di ombre e squarci di luce, emblematiche della riflessione sullo spirituale dell’artista, che mostra sempre un occhio di riguardo alle tematiche naturali con uno stile mai del tutto astratto.
Comunicato stampa
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Dopo la seconda tappa della collettiva OdisSsea contemporanea 2015, il Museo d’Arte Diffusa torna al Museo dell’Abbazia di Valvisciolo con Della luce, delle tenebre, personale del giovane artista pontino Gabriele Casale. L’esposizione, frutto della collaborazione del direttore del museo Vincenzo Scozzarella e di Fabio D’Achille, sarà inaugurata domenica 15 novembre alle 17,00 e resterà aperta per un mese, durante il quale il pubblico potrà osservare circa quaranta opere su carta realizzate nel 2015 con varie tecniche, accomunate dall’alternarsi di ombre e squarci di luce, emblematiche della riflessione sullo spirituale dell’artista, che mostra sempre un occhio di riguardo alle tematiche naturali con uno stile mai del tutto astratto.
Come scrive il Professore Vincenzo Scozzarella:
“Dopo il felice esordio, ancora formalmente figurativo, di Eucalylptus, la ricerca artistica di Gabriele Casale per alcuni anni si è definita in ambiti compiutamente aniconici, approdando ora a raffinate giustapposizioni cromatiche concluse in perfette geometrie, ora alla totale dissoluzione della forma coniugata ad una libertà segnica perfettamente governata.
Oggi Gabriele torna a sondare temi noti, quali l’albero e il paesaggio, che dopo un accorto processo di destrutturazione e rielaborazione vengono restituiti in una zona di confine dove l’astrazione non è mai assoluta, ma ne serbano appieno le premesse e gli intenti spirituali.
Nel costante dialogo tra terra e cielo, nell’eterno colloquio tra materia e spirito, il motivo dell’albero declina nel paesaggio dando luogo a nuovi dialoghi – direi sacre conversazioni - in cui il colore è spesso solo suggerito. L’albero, trasfigurato e risolto nella sua complessa verticalità, è mitico axis mundi che unisce terra e cielo; è “scala di Giacobbe” elevata a soddisfare l’anelito ultraterreno dell’uomo; è legno e croce che si compenetra con la Madre terra in un’irrisolta ricerca dell’Eterno.
I Paesaggi di Casale narrano un vagheggiato e irraggiungibile altrove, fine ultimo della creazione artistica. Esprimono una “necessità mistica”, che conduce dove l’oscurità delle tenebre è appena mediata dal tenue dissolversi di accennati bagliori e la materia si dissolve e si purifica, quasi sublimandosi, in un alchemico fluire dal buio della nigredo alla luce dell’albedo, perché “Dio è luce e in lui non ci sono tenebre”.
Chiedono attenzione, al fine di cogliere gli innumerevoli istanti di una musicalità appena sussurrata, celata nella tessitura grafica, nelle accorte gradazioni tonali. Solo così, e solo a chi saprà vedere, si svelerà“il buon Dio nascosto nei dettagli”
Come scrive il Professore Vincenzo Scozzarella:
“Dopo il felice esordio, ancora formalmente figurativo, di Eucalylptus, la ricerca artistica di Gabriele Casale per alcuni anni si è definita in ambiti compiutamente aniconici, approdando ora a raffinate giustapposizioni cromatiche concluse in perfette geometrie, ora alla totale dissoluzione della forma coniugata ad una libertà segnica perfettamente governata.
Oggi Gabriele torna a sondare temi noti, quali l’albero e il paesaggio, che dopo un accorto processo di destrutturazione e rielaborazione vengono restituiti in una zona di confine dove l’astrazione non è mai assoluta, ma ne serbano appieno le premesse e gli intenti spirituali.
Nel costante dialogo tra terra e cielo, nell’eterno colloquio tra materia e spirito, il motivo dell’albero declina nel paesaggio dando luogo a nuovi dialoghi – direi sacre conversazioni - in cui il colore è spesso solo suggerito. L’albero, trasfigurato e risolto nella sua complessa verticalità, è mitico axis mundi che unisce terra e cielo; è “scala di Giacobbe” elevata a soddisfare l’anelito ultraterreno dell’uomo; è legno e croce che si compenetra con la Madre terra in un’irrisolta ricerca dell’Eterno.
I Paesaggi di Casale narrano un vagheggiato e irraggiungibile altrove, fine ultimo della creazione artistica. Esprimono una “necessità mistica”, che conduce dove l’oscurità delle tenebre è appena mediata dal tenue dissolversi di accennati bagliori e la materia si dissolve e si purifica, quasi sublimandosi, in un alchemico fluire dal buio della nigredo alla luce dell’albedo, perché “Dio è luce e in lui non ci sono tenebre”.
Chiedono attenzione, al fine di cogliere gli innumerevoli istanti di una musicalità appena sussurrata, celata nella tessitura grafica, nelle accorte gradazioni tonali. Solo così, e solo a chi saprà vedere, si svelerà“il buon Dio nascosto nei dettagli”
15
novembre 2015
Gabriele Casale – Della luce, delle tenebre
Dal 15 novembre al 15 dicembre 2015
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Sermoneta
Sermoneta, (Latina)
Sermoneta, (Latina)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 15,00 – 19,00. Domenica 9,00 – 12,00/15,00
Vernissage
15 Novembre 2015, ore 17,00
Autore
Curatore