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Percorsi nella scultura italiana (1841-2001)
Presentazione del catalogo della collezione di opere scultoree della Fondazione Ado Furlan allestita dal 2011 in una mostra permanente negli spazi di Palazzo Tadea di Spilimbergo (PN).
L’evento chiude l’apertura estiva della mostra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A partire dal 2011 la Fondazione Ado Furlan ha allestito negli spazi espositivi di palazzo Tadea a Spilimbergo, resi disponibili dal Comune, una mostra permanente intitolata Percorsi nella scultura italiana (141-2001). Oltre a documentare alcuni aspetti della scultura monumentale in Friuli tra Otto e Novecento e le tappe salienti della produzione di Ado Furlan (1905-1971), la rassegna offre anche la possibilità di seguire – attraverso significativi esempi – gli sviluppi della scultura italiana dalla metà del Novecento ai nostri giorni.
A conclusione di un’approfondita indagine di carattere storico-documentario, vede ora la luce il relativo catalogo a cura di Fabio Belloni e Massino De Sabbata. Le diverse sezioni sono introdotte da testi di Alessandro Del Puppo, Flavio Fergonzi e Denis Viva che spiegano il senso e le modalità di acquisizione delle opere, molte delle quali provenienti dalla collezione di Italo Furlan, principale artefice e primo presidente della Fondazione, scomparso nel 2014.
I contenuti della pubblicazione saranno illustrati da Barbara Cinelli dell’Università di Roma Tre, Vania Gransinigh, responsabile di Casa Cavazzini-Museo d’Arte moderna e contemporanea di Udine, e Sileno Salvagnini dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
PRESETAZIONE CATALOGO
Nel luglio del 2011 la Fondazione Ado Furlan inaugurava negli spazi espositivi di palazzo Tadea a Spilimbergo, resi disponibili dal Comune, una mostra permanente intitolata “Percorsi nella scultura italiana”
Come precisato da Italo Furlan in occasione della cerimonia di apertura, tanto la Fondazione quanto la rassegna trovavano la loro ragion d’essere nella volontà degli eredi dello scultore Ado Furlan di valorizzare non solo l’opera del proprio congiunto, ma anche più in generale le arti visive e la scultura, intesa nelle sue più diverse accezioni.
Questo orientamento si riflette nella struttura della mostra, organizzata in tre sezioni dedicate rispettivamente alla scultura monumentale in Friuli Venezia Giulia tra il 1841 e il 1942, alle tappe salienti della produzione di Ado Furlan tra il 1933 e il 1971, anno della morte, e all’illustrazione di alcuni aspetti della scultura italiana dalla metà del Novecento ai giorni nostri.
A distanza di quattro anni vede ora la luce il relativo catalogo, strumento indispensabile per la piena comprensione delle opere esposte e dei legami più o meno sotterranei che le collegano. La curatela della pubblicazione e le schede che la compongono si devono a Fabio Belloni e a Massimo De Sabbata, formatisi entrambi presso l’Università di Udine, che hanno assolto egregiamente il loro compito.
A ciascuna sezione sono premessi testi introduttivi di Alessandro Del Puppo, Flavio Fergonzi e Denis Viva, studiosi a tutti ben noti, accomunati non solo dal fatto di insegnare Storia dell’arte contemporanea nell’ateneo udinese, ma anche di essere amici di vecchia data della Fondazione, a partire dal convegno di studio su Ado Furlan organizzato nel 2004 e dalla mostra dell’anno successivo, curata con grande sensibilità e intelligenza da Flavio Fergonzi, per arrivare – attraverso la partecipazione a varie iniziative promosse dalla Fondazione – alla collaborazione attuale, che mi auguro vivamente possa proseguire nel tempo.
Nell’avviarmi alla conclusione, oltre a ringraziare i vari enti e istituzioni che ci hanno voluto onorare del loro patrocinio e in particolare la Fondazione CRUP per aver contribuito nel 1997 al restauro dell’Icaro di Luigi De Paoli, desidero rivolgere un grato pensiero a Italo Furlan, principale artefice e primo presidente della Fondazione, scomparso nel 2014, che tanta parte ha avuto nella formazione della raccolta di sculture oggetto del presente quaderno.
A conclusione di un’approfondita indagine di carattere storico-documentario, vede ora la luce il relativo catalogo a cura di Fabio Belloni e Massino De Sabbata. Le diverse sezioni sono introdotte da testi di Alessandro Del Puppo, Flavio Fergonzi e Denis Viva che spiegano il senso e le modalità di acquisizione delle opere, molte delle quali provenienti dalla collezione di Italo Furlan, principale artefice e primo presidente della Fondazione, scomparso nel 2014.
I contenuti della pubblicazione saranno illustrati da Barbara Cinelli dell’Università di Roma Tre, Vania Gransinigh, responsabile di Casa Cavazzini-Museo d’Arte moderna e contemporanea di Udine, e Sileno Salvagnini dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
PRESETAZIONE CATALOGO
Nel luglio del 2011 la Fondazione Ado Furlan inaugurava negli spazi espositivi di palazzo Tadea a Spilimbergo, resi disponibili dal Comune, una mostra permanente intitolata “Percorsi nella scultura italiana”
Come precisato da Italo Furlan in occasione della cerimonia di apertura, tanto la Fondazione quanto la rassegna trovavano la loro ragion d’essere nella volontà degli eredi dello scultore Ado Furlan di valorizzare non solo l’opera del proprio congiunto, ma anche più in generale le arti visive e la scultura, intesa nelle sue più diverse accezioni.
Questo orientamento si riflette nella struttura della mostra, organizzata in tre sezioni dedicate rispettivamente alla scultura monumentale in Friuli Venezia Giulia tra il 1841 e il 1942, alle tappe salienti della produzione di Ado Furlan tra il 1933 e il 1971, anno della morte, e all’illustrazione di alcuni aspetti della scultura italiana dalla metà del Novecento ai giorni nostri.
A distanza di quattro anni vede ora la luce il relativo catalogo, strumento indispensabile per la piena comprensione delle opere esposte e dei legami più o meno sotterranei che le collegano. La curatela della pubblicazione e le schede che la compongono si devono a Fabio Belloni e a Massimo De Sabbata, formatisi entrambi presso l’Università di Udine, che hanno assolto egregiamente il loro compito.
A ciascuna sezione sono premessi testi introduttivi di Alessandro Del Puppo, Flavio Fergonzi e Denis Viva, studiosi a tutti ben noti, accomunati non solo dal fatto di insegnare Storia dell’arte contemporanea nell’ateneo udinese, ma anche di essere amici di vecchia data della Fondazione, a partire dal convegno di studio su Ado Furlan organizzato nel 2004 e dalla mostra dell’anno successivo, curata con grande sensibilità e intelligenza da Flavio Fergonzi, per arrivare – attraverso la partecipazione a varie iniziative promosse dalla Fondazione – alla collaborazione attuale, che mi auguro vivamente possa proseguire nel tempo.
Nell’avviarmi alla conclusione, oltre a ringraziare i vari enti e istituzioni che ci hanno voluto onorare del loro patrocinio e in particolare la Fondazione CRUP per aver contribuito nel 1997 al restauro dell’Icaro di Luigi De Paoli, desidero rivolgere un grato pensiero a Italo Furlan, principale artefice e primo presidente della Fondazione, scomparso nel 2014, che tanta parte ha avuto nella formazione della raccolta di sculture oggetto del presente quaderno.
07
novembre 2015
Percorsi nella scultura italiana (1841-2001)
07 novembre 2015
presentazione
Location
FONDAZIONE ADO FURLAN
Spilimbergo, Piazza Castello, 5, (Pordenone)
Spilimbergo, Piazza Castello, 5, (Pordenone)
Vernissage
7 Novembre 2015, ore 11:30
Autore
Curatore