Milano, 1962 – 1963: prende vita un breve sodalizio artistico noto come: Il Gruppo del Cenobio.
Cinque artisti, A. Ferrari, U. La Pietra, E. Sordini, A. Verga, A. Vermi, uniti dalla volontà di incidere nella cultura del proprio tempo ed aprire un nuovo sentiero all’interno del mare infinito dei linguaggi artistici.
Presero posizione rispetto all’ Arte Informale, recuperando il SEGNO come gesto grafico – artistico, creazione di nuovi alfabeti visivi, nuova individuale narrativa simbolica.
Il segno come traccia grafica è uno dei più potenti elementi di linguaggio ed ha una lunga storia nell’universo dei rapporti di comunicazione umana.
Le radici del gesto segnico, primordiale volontà di rappresentazione, di racconto, di comunicazione e volontà di ricordo è insito nella stessa natura umana; probabilmente prese vita con il primo uomo che riconobbe la propria individualità come unica e separata dal resto della Natura che lo circondava.

L’indagine segnica del Gruppo del Cenobio recupera questa familiarità con il gesto dandogli nuova e diversa dignità artistica e volontà di rappresentazione dell’animo.
Furono espressione di un pensiero libero e colto, prodotto originale del sentire artistico della Milano di inizio anni ’60.

Ca’ di Fra’, negli spazi del Terzo Cortile, propone una “passeggiata” nel “mondo segnico “ di questi poeti visivi.

La mostra sarà corredata dal video: “Arte Segnica – Il Gruppo del Cenobio” di Lucio Lapietra.


Negli spazi di Ca' di Fra' - Secondo Cortile - in contemporanea la personale di Agostino Ferrari - In hoc signo

Manuela Composti