Sezione aurea, oraziana aurea mediocritas, auri sacra fames di virgiliana memoria... è l’Età dell’Oro, mitica èra esiodea e quintessenza esistenziale di piena, imperturbabile felicità dell’Umanità primigenia, nonché del perfetto ideale teoretico platonico ed estetico prassitelico,che dall’antichità classica al Rinascimento, al Romanticismo, sino ai nostri giorni, sempre affascina la cultura e la civiltà (Kultur und Zivilisation) occidentale, pur al tramonto.
Dal soggetto religioso, sia mediterraneo cattolico sia nordico protestante, al profano, nelle arti come in letteratura, la poetica della purezza - originaria, perduta o ritrovata - ha ispirato grandi autori, specialmente in area anglosassone: dall’epico Paradise Lost di Milton al nostalgico ‘splendore nell’erba’ delle Intimations of Immortality di Wordsworth (nome paradigmatico per uno scrittore!), ai versi lirico-ecologici a vant-la-lettre di Robert Frost, se non addirittura - paradossalmente - nelle istanze spiritualiste benché dissacranti dei ‘bruciati’ giovanotti anticonformisti del movimento beat americano. Estasi di un derelitto.
A simili suggestioni si sono accordati d’intonarsi coralmente, pur nell’autonomia dell’itinerario creativo individuale, gli artisti che, con la collaborazione di Provoqart, CSA Farm Gallery si propone di presentare in mostra. Testo di Enrico S. Laterza