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Riccardo Gusmaroli – Frequenze Parallele
nuova mostra di Riccardo Gusmaroli. In mostra circa 30 lavori inediti:tra questi la serie dei”Vortici”caratterizzati da miriadi di piccole barchette di carta e i nuovi lavori realizzati usando come supporto le coperte termiche dorate
Comunicato stampa
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La Galleria Glauco Cavaciuti presenta “Frequenze parallele”, la nuova personale di Riccardo Gusmaroli.
In mostra circa 30 lavori inediti: tra questi, le nuove opere delle serie i Vortici caratterizzate da una miriade di piccole barchette di carta, che ben contraddistinguono l’opera dell’artista.
Presenti anche i nuovissimi lavori realizzati usando come inedito supporto le coperte termiche dorate utilizzate nel pronto soccorso di emergenza e un nuovo ciclo di Uova, caratterizzate da gusci traforati, manipolati e bucati e alcune opere dalle serie dei Vulcani.
Togliere, prelevare, incidere, ritagliare, aprire, fendere, bucare, piegare, sono pratiche ricorrenti nel lavoro di Gusmaroli, che, nella sua ricchezza di media, di tecniche e di oggetti, rimanda a una variegatissima costellazione di forme e di soluzioni.
Azioni diverse che tuttavia confluiscono nella medesima volontà dell’artista di rompere la corazza dell’oggetto per aprirlo al contagio del mondo esterno e della fantasia. Gusmaroli arriva così a bucare la pelle dell’opera, come nella serie delle Uova, in cui il guscio traforato e cesellato come un uncinetto o aperto da una finestrella, diventa un contenitore per la leggerezza della fantasia e la delicatezza della poesia.
Così accade anche per il ciclo di opere i Vulcani, in cui la carta di superficie è bucata per permettere allo sguardo di penetrare in profondità, richiamando quasi una eco della vertigine spazialista di Lucio Fontana, seppur depurata e ricondotta verso un esercizio quasi calligrafico del bucare e conseguentemente anche del gesto.
Centrale nella ricerca di Gusmaroli è l’attenzione verso le sue opere, un’attenzione che lo porta quasi a un corpo a corpo con i suoi lavori.
La serie delle coperte termiche dorate o argentate in materiale plastico, che sono oggetto dell’ultimo ciclo di lavori, sembrano infatti alludere proprio a questa stretta vicinanza che si stabilisce tra l’artista e l’opera. Lo stesso spettatore, avvicinandosi a questi quadri, che stimolano vista e tatto in egual misura, è portato ad aspirare un contatto quasi epidermico con questi lavori.
Un altro importante fil rouge che attraversa le opere di Gusmaroli è la rappresentazione del viaggio, tema centrale nelle opere dell’artista, che si amplia attraverso l’uso di nuovi materiali e inedite forme.
Così nella serie dei Vortici, l’impiego delle carte nautiche e della sagoma dei continenti predispone a una metafora del viaggio attraverso mondi invasi di presenze minute che fluttuano sulla tela, aggregandosi e reagendo alla luce esterna. In questo modo lo spazio “viaggiato” di Gusmaroli mette in scena un mondo sfaccettato e in fermento, le cui unità minime, piccole barchette di carta, sono soggette a gravitazioni, vortici e maree. Ne risultano spazi dinamici, energetici e vibranti che rimangono concentrati in se stessi, pronti a cogliere un’intuizione spaziale che corrisponde alla percezione dell’essenza del movimento del mondo, trasferita in un’opera senza più centro né periferia, in cui lo sguardo scorre quasi senza punti di sosta, nel mare aperto della libertà.
I suoi Vortici sono allegorie del viaggio, inteso come un girovagare ellittico e spiraliforme tra i meandri dell'immaginazione e della psiche.
La scelta dei materiali e delle superfici utilizzati da Riccardo Gusmaroli nelle sue opere è sorprendente, ma non casuale: i francobolli, le cartine geografiche, i vortici di barche bianco su bianco, ripropongono viaggi immaginari con rotte impossibili, e sono il risultato di associazioni, sensazioni e collegamenti che scaturiscono dai materiali stessi.
Il lavoro di Gusmaroli, come scrive Gianluca Ranzi nel testo critico che accompagna la monografia dedicata all’artista - riesce in questo modo a precipitare in un oggetto banale un’identità meno definita, più precaria e in quanto tale molto più aperta al gioco dell’immaginazione e della proiezione. In questo modo il campo d’azione che si apre nelle sue opere, se da una parte utilizza l’idea dello sconfinamento e dell’interagenza culturale, dall’altra afferma il diritto tutto individuale di produrre forme improvvise e sorprendenti, frutto di un immaginario che cerca di restare libero da ogni coercizione - .
In mostra circa 30 lavori inediti: tra questi, le nuove opere delle serie i Vortici caratterizzate da una miriade di piccole barchette di carta, che ben contraddistinguono l’opera dell’artista.
Presenti anche i nuovissimi lavori realizzati usando come inedito supporto le coperte termiche dorate utilizzate nel pronto soccorso di emergenza e un nuovo ciclo di Uova, caratterizzate da gusci traforati, manipolati e bucati e alcune opere dalle serie dei Vulcani.
Togliere, prelevare, incidere, ritagliare, aprire, fendere, bucare, piegare, sono pratiche ricorrenti nel lavoro di Gusmaroli, che, nella sua ricchezza di media, di tecniche e di oggetti, rimanda a una variegatissima costellazione di forme e di soluzioni.
Azioni diverse che tuttavia confluiscono nella medesima volontà dell’artista di rompere la corazza dell’oggetto per aprirlo al contagio del mondo esterno e della fantasia. Gusmaroli arriva così a bucare la pelle dell’opera, come nella serie delle Uova, in cui il guscio traforato e cesellato come un uncinetto o aperto da una finestrella, diventa un contenitore per la leggerezza della fantasia e la delicatezza della poesia.
Così accade anche per il ciclo di opere i Vulcani, in cui la carta di superficie è bucata per permettere allo sguardo di penetrare in profondità, richiamando quasi una eco della vertigine spazialista di Lucio Fontana, seppur depurata e ricondotta verso un esercizio quasi calligrafico del bucare e conseguentemente anche del gesto.
Centrale nella ricerca di Gusmaroli è l’attenzione verso le sue opere, un’attenzione che lo porta quasi a un corpo a corpo con i suoi lavori.
La serie delle coperte termiche dorate o argentate in materiale plastico, che sono oggetto dell’ultimo ciclo di lavori, sembrano infatti alludere proprio a questa stretta vicinanza che si stabilisce tra l’artista e l’opera. Lo stesso spettatore, avvicinandosi a questi quadri, che stimolano vista e tatto in egual misura, è portato ad aspirare un contatto quasi epidermico con questi lavori.
Un altro importante fil rouge che attraversa le opere di Gusmaroli è la rappresentazione del viaggio, tema centrale nelle opere dell’artista, che si amplia attraverso l’uso di nuovi materiali e inedite forme.
Così nella serie dei Vortici, l’impiego delle carte nautiche e della sagoma dei continenti predispone a una metafora del viaggio attraverso mondi invasi di presenze minute che fluttuano sulla tela, aggregandosi e reagendo alla luce esterna. In questo modo lo spazio “viaggiato” di Gusmaroli mette in scena un mondo sfaccettato e in fermento, le cui unità minime, piccole barchette di carta, sono soggette a gravitazioni, vortici e maree. Ne risultano spazi dinamici, energetici e vibranti che rimangono concentrati in se stessi, pronti a cogliere un’intuizione spaziale che corrisponde alla percezione dell’essenza del movimento del mondo, trasferita in un’opera senza più centro né periferia, in cui lo sguardo scorre quasi senza punti di sosta, nel mare aperto della libertà.
I suoi Vortici sono allegorie del viaggio, inteso come un girovagare ellittico e spiraliforme tra i meandri dell'immaginazione e della psiche.
La scelta dei materiali e delle superfici utilizzati da Riccardo Gusmaroli nelle sue opere è sorprendente, ma non casuale: i francobolli, le cartine geografiche, i vortici di barche bianco su bianco, ripropongono viaggi immaginari con rotte impossibili, e sono il risultato di associazioni, sensazioni e collegamenti che scaturiscono dai materiali stessi.
Il lavoro di Gusmaroli, come scrive Gianluca Ranzi nel testo critico che accompagna la monografia dedicata all’artista - riesce in questo modo a precipitare in un oggetto banale un’identità meno definita, più precaria e in quanto tale molto più aperta al gioco dell’immaginazione e della proiezione. In questo modo il campo d’azione che si apre nelle sue opere, se da una parte utilizza l’idea dello sconfinamento e dell’interagenza culturale, dall’altra afferma il diritto tutto individuale di produrre forme improvvise e sorprendenti, frutto di un immaginario che cerca di restare libero da ogni coercizione - .
01
ottobre 2015
Riccardo Gusmaroli – Frequenze Parallele
Dal primo ottobre al 30 novembre 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA GLAUCO CAVACIUTI
Milano, Via Vincenzo Monti, 27 e 25, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Monti, 27 e 25, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 15.00-19.00, martedì - sabato 10.00-13.00 / 14.00-19.00
domenica su appuntamento
Vernissage
1 Ottobre 2015, Su invito
Autore